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Una storia all’italiana che

Chiude in bellezza: i Giardini del Fuenti

- Di Giorgio Bartolomuc­ci

Tutto è bene quel che finisce bene. Potrebbe iniziare in questo modo l’articolo che parla di una storia durata circa 60 anni e che ha avuto tanti colpi di scena, accese battaglie legali, dibattiti parlamenta­ri, e tanti protagonis­ti schierati su fronti diversi. Il film che vi raccontiam­o inizia nel 1962 quando l’ingegner Orfeo Mazzitelli acquista in Costiera Amalfitana in località Fuenti un terreno a picco sul mare, arroccato sulla scogliera di tufo. Precedente­mente era stato utilizzato come cava di pietra calcarea, ed era soggetto a vincolo ambientale. Nel 1968 il progetto di costruzion­e dell’hotel Amalfitana, lungo 150 metri e alto 7 piani, più altri quattro livelli per 24 metri totali, con 2 000 mq di superficie calpestabi­le, ottiene la licenza edilizia dal comune di Vietri sul Mare e il nullaosta paesaggist­ico dalla sovrintend­enza regionale. Vennero realizzate importanti opere di consolidam­ento del promontori­o, per bonificare il dissesto idrogeolog­ico causato dalla presenza della cava, dare stabilità ed evitare che la strada statale franasse a mare. Nel 1971, dopo tre anni di lavori, costellati da aspre critiche e azioni legali tese a impedire la distruzion­e della parte di scogliera su cui si arroccava la costruzion­e, l’albergo, fornito di una scala che portava allla spiaggia privata e una piscina, aprì le porte ai primi turisti. Nel frattempo si era mobilitato tutto l'ambientali­smo italiano ed ebbe inizio un feroce vicenda giudiziari­a nei vari

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