PIANTE NATALIZIE DA EVITARE
Alcune specie sono veri e propri killer
Cani e gatti sono attratti spesso anche da piante poco familiari, magari ricche di “invitanti” bacche come alcune tipiche piante natalizie. Bisogna stare attenti perché le piante delle feste possono essere davvero pericolose: cerchiamo di valutare se il nostro amico mostra interesse e collochiamole in zone inaccessibili. Lunga la lista delle “belle ma tossiche”: la Stella di Natale dalla linfa bianca altamente urticante per le mucose del cavo orale – ma anche per esofago, stomaco, intestino – di cani e gatti; l’agrifoglio (le sue bacche rosse ricche di licina, tannini e saponine sono pericolosissime per l’apparato gastroenterico – bastano poche decine di bacche per causare la morte del cane); il vischio (una delle piante più pericolose perché l’ingestione di poche bacche può uccidere addirittura un bambino); il tasso, le cui bacche, usate spesso nelle ghirlande, provocano vari disturbi addominali; l’erica, se ingerita, causa a cani e gatti problemi digestivi, cardiaci e nervosi; la ciliegia di Gerusalemme (apprezzata nelle decorazioni), ha bacche che contengono solanina, sostanza tossica per cani e gatti che causa di convulsioni e paralisi degli arti posteriori; l’Amaryllis, pianta ricca di alcaloidi licorina e fenantridina, sostanze che nei gatti e cani causano vari disturbi addominali, tremori, ipersalivazione; l’abete, il classico albero di Natale, che contiene olii irritanti per lo stomaco e i cui aghi, se ingeriti, possono ostruire o perforare l’apparato digerente di cani e gatti. ➥