PAROLA DI ALLEVATRICE
Paola Daffunchio: «Doti preziose per la Pet therapy, doti ideali per la vita in famiglia»
Da molti anni ormai, sulle colline dell’Oltrepo Pavese, Paola Daffunchio alleva con dedizione non comune Golden Retriever e anche Samoiedo, il suo “primo amore”, con l’affisso “Welsea”, riconosciuto Enci ed FCI. Dopo tanti titoli prestigiosi conquistati nelle expo di mezzo mondo, Paola ha deciso di dedicarsi soprattutto al sociale, perché ha scoperto ben presto le incredibili doti del Golden quando si tratta di venire in aiuto a noi fragili umani, e ha compiuto un lungo percorso di specializzazione che, oggi, la vede tra i protagonisti della Pet therapy attraverso il “Centro di Specializzazione in IAA Il Biancospino” di Casteggio. Abbiamo approfondito con lei questo importante aspetto del Golden.
Quando è iniziata e come la tua avventura con questa razza?
«Era il 1994, quasi trent’anni fa. In realtà avevo iniziato ad allevare già nell’89 con i Samoiedo, perché io come cinofila ho mosso i primi passi da “musher” nello Sleddog. Poi l’incontro con i Golden e da allora allevo entrambi. Le mie linee di Golden sono da sempre inglesi, che trovo ideali per la selezione di un carattere ottimale, versatile, ma senza perdere le prerogative originarie: sono pur sempre cani da riporto».
Da diverso tempo sei molto attiva con i tuoi Golden nel settore degli “interventi assistiti con animali” o IAA, più noti al pubblico come Pet therapy: come li selezioni per questi compiti così delicati?
«Per poter operare nel settore della Pet therapy servono cani con doti di fondo specifiche. Io seleziono per ottenere soggetti con la massima disponibilità e un’elevata docilità, cani altamente sociali. Sono le basi indispensabili. E qui vorrei precisare una cosa importante: io attualmente ho 21 Golden ma solo 12 di loro sono certificati per gli IAA. Voglio dire che non basta che siano Golden, è necessario che abbiano le caratteristiche adatte: non tutti i soggetti sono portati per questi compiti. Altri, infatti, sono più predisposti ad attività sportive e danno il meglio di sé in quell’ambito».
Che percorso di formazione seguono i tuoi cani selezionati per il sociale?
«I cuccioli apprendono fin da subito che le manipolazioni fanno parte della quotidianità e sono piacevoli. Si abituano poi a un contatto “occhi negli occhi” con gli esseri umani, una prerogativa importante del Golden ma da sviluppare, perché questo tipo di interazione aiuta le persone a entrare in contatto con il cane. Applico un ampio percorso di socializzazione e di abituazione ai diversi stimoli ambientali e ogni cucciolo affronta una seria educazione di base, propedeutica ai futuri apprendimenti. Lavoriamo molto anche sul riporto, che è una dote innata nei Golden ma va coltivata: grazie agli esercizi di riporto, è più facile creare fiducia nelle persone da assistere, perché vedono che il cane le ascolta e collabora. È uno strumento importante nelle IAA».
Quali attività di Pet therapy stai seguendo maggiormente con i tuoi Golden in questo periodo?
«Purtroppo, dopo il Covid abbiamo assistito a un forte aumento delle richieste come supporto alla psicoterapia: l’epidemia ha colpito nel profondo molte persone, tanti adolescenti in particolare. Un altro impiego importante è legato a un progetto contro l’abbandono scolastico, un fenomeno grave, sebbene se ne parli poco. E sono orgogliosa di dire che nel corso di questo progetto gli abbandoni nelle scuole interessate si sono azzerati completamente! Molto bello anche il coinvolgimento nei programmi scuola-lavoro: ho molti studenti che vengono in allevamento per ➥
Ogni cucciolo dell’allevamento Welsea viene ampiamente socializzato e preparato alla vita futura.
proseguire un percorso di formazione e sviluppare senso di responsabilità, una cosa molto importante per la loro crescita individuale».
Com’è lavorare con i ragazzi delle scuole?
«Il lavoro cambia in base all’età. Per esempio, con i più piccoli in genere l’approccio è più semplice perché sono più aperti, più attratti. E anche quando hanno paura dei cani... poi cambiano idea, perché i Golden sono molto rassicuranti. Con i ragazzi delle medie ci si trova a interagire più facilmente con dinamiche di gruppo ed è molto interessante notare come, spesso, il cane individui i soggetti più timidi, magari un po’ ai margini del gruppo, e inizi a interagire proprio con loro, suscitando l’ammirazione degli altri: in questo modo il cane agisce da “livella sociale”, una capacità estremamente preziosa!».
Ritieni che il Golden sia la razza più adatta per le attività IAA?
«Ribadendo che non basta che sia un Golden e che serve una selezione specifica, dico di sì: il Golden Retriever ha dentro di sé le doti adeguate a questi compiti delicati più di altre razze, in media. E queste doti sono poi le stesse che lo rendono il cane da famiglia ideale, perché un buon Golden soddisfa le aspettative di chi lo prende e corrisponde al “sogno americano” della famiglia serena con un cane sereno. Non è una cosa da poco. Naturalmente, per ottenere dal Golden tutte le cose meravigliose che può dare è necessario rispettarlo ed educarlo, ma nel modo corretto: chi ha solo pretese e non dà nulla in cambio o chi, al contrario, concede tutto e non fa altro che accarezzare il cane non avrà ciò che potrebbe. Ed è un vero peccato».
Il Golden ha le doti adatte per la Pet Therapy più di altre razze, a patto che venga selezionato adeguatamente.
Allevamento Welsea - Casteggio (Pavia) www.welsea.com