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IL TATTO E IL GUSTO

Non sottovalut­iamoli!

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Quando pensiamo al senso del tatto, in genere pensiamo alle nostre mani, il che ovviamente non si applica al gatto, perché le sue zampe sono organi diversi, dotati di altre qualità. In ogni caso, per la nostra specie il tatto non sembra molto importante rispetto, per esempio, alla vista. Invece nel gatto questo senso riveste un ruolo determinan­te, anche se non ha le mani. A differenza nostra, infatti, il gatto ha le vibrisse, che spesso chiamiamo “baffi”. Si tratta di peli differenzi­ati, spessi e flessibili, dotati di nervi molto sensibili che servono al micio per percepire ciò che ha vicino al muso e capire, per esempio, se un determinat­o varco sarà sufficient­e per passarci attraverso e anche per orientarsi al buio. Le vibrisse si trovano sul muso, sulle guance, sul mento, nelle sopraccigl­ia e sulla parte posteriore delle zampe. Anche i cuscinetti morbidi che ammortizza­no gli atterraggi del gatto sono provvisti di recettori che permettono al nostro amico di percepire anche le più piccole vibrazioni del terreno e vengono utilizzati nella caccia, nel gioco e, in alcuni casi, anche nella scelta del cibo, “tastandolo” per verificarn­e la consistenz­a.

Infine, il gusto. Anche i gatti hanno i recettori dedicati, cinque per la precisione, e le cellule gustative dei nostri amici si trovano sia nel cavo orale sia sulla lingua. I gusti che i gatti percepisco­no sono i seguenti: dolce, amaro, acido, salato e umami. In genere il gusto dolce disgusta il gatto mentre l’amaro serve come segnale di allarme: molte sostanza tossiche sono amare e in questo modo il micio evita di ingerirle. Il gusto acido, invece, sembra il prediletto dai piccoli felini mentre il salato non è stato ancora investigat­o a sufficienz­a. Chiudiamo con il gusto detto umami, che è giapponese e significa “saporito”. Corrispond­e al sapore del glutammato e si evidenzia grazie alla capacità del gatto (ma anche dell’uomo) di riconoscer­e alcune molecole, come il glutammato, appunto, la guanosina e l’inosina, presenti in natura in molti alimenti ricchi di proteine di cui anche i gatti si nutrono. In genere è apprezzato dai nostri piccoli amici. ■

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Altro che semplici “baffi”: le vibrisse sono organi sensoriali indispensa­bili per il nostro amico.
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