OBIETTIVO GRAIN-FREE
I cereali hanno un ruolo importante ma possono essere sostituiti
Esiste un altro regime alimentare abbastanza recente che ha iniziato a diffondersi negli Stati Uniti una quindicina di anni fa: la dieta a base di alimenti completamente privi di cereali. I motivi che portano all’esclusione (grain free) o alla diminuzione (low grain) dei cereali sono vari e vanno dalla convinzione (non corretta, come già visto in precedenza) che i cani siano fondamentalmente dei lupi e andrebbero alimentati di conseguenza, a difficoltà digestive e a varie intolleranze alimentari e al glutine. Per quanto riguarda l’assimilazione dei carboidrati dei cereali, in realtà, non ci sono problemi generali: i cani – onnivori con differenziazione genetica fondamentale rispetto ai lupi – ne assimilano tranquillamente oltre il 99%. Il grain free, comunque, non elimina le quote di amido presenti nei cibi formulati con cereali, piuttosto le ricava da fonti alternative come patate, piselli, lenticchie, tapioca (ingredienti che sicuramente non si possono considerare “più da lupo” rispetto ai cereali). Invece, in alcuni casi specifici contraddistinti da intolleranze, irritazioni cutanee, perdite di pelo, un animale domestico può trarre giovamento dall’assunzione di cibi grain free o low grain (quando viene ridotto il quantitativo di cereali di almeno il 15% e, spesso, si predilige l’utilizzo di grani antichi o integrali come avena, farro, orzo, grano saraceno). Una dieta di questo tipo va comunque valutata con cura per bilanciare il mancato apporto benefico dei cereali (vitamine, antiossidanti, acidi grassi e fibre prebiotiche).■