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GLI EDUCATORI CINOFILI

FONDAMENTA­LI, PURCHÉ PREPARATI DAVVERO

- di Andrea Comini Educatore cino lo comini.a@tiscali.it

Il cane è sempre più presente nella vita sociale e non solo in quella famigliare: i nostri amici ci seguono in vacanza, per esempio, e in tanti li portano anche a fare la spesa, al ristorante e ovunque sia possibile. Ma perché la loro presenza sia accettata sempre più ampiamente, è indispensa­bile che ai cani vengano fornite le competenze sociali necessarie: vanno educati. Ecco perché il ruolo degli educatori cinofili è cruciale. Solo che la loro formazione, a mio avviso, non è sempre all’altezza del compito...

UN SETTORE INFLAZIONA­TO Formazione anche online?

Ho iniziato a insegnare nei corsi per educatori e istruttori cinofili nel 2000. All’epoca, non erano molti i centri che organizzav­ano questi corsi ma oggi le cose sono cambiate: l’Italia pullula di centri cinofili, possiamo trovarne ovunque e molti operano anche nella formazione, di educatori in primis. La quantità di corsi disponibil­e è davvero elevata, al punto tale da poter parlare di un settore piuttosto inflaziona­to. Come se non bastasse, “grazie” ai social questa o‚erta formativa viene ulteriorme­nte allargata: corsi online e manuali video vengono proposti quotidiana­mente a chiunque metta anche solo un “like” a un contenuto cinofilo su Facebook, Instagram o altre piattaform­e social. Sono validi? Vediamo.

FORMAZIONE ONLINE Distante, carente, teorica

Tra i tanti guai causati dal Covid, io annovero la “didattica a distanza”.

Sappiamo quanto sia costata ai ragazzi in termini di scarso apprendime­nto, disinteres­se, mancanza di contatto tra il docente e chi deve ricevere il messaggio formativo, socialità frustrata eccetera. Ma altro da fare non c’era. Solo che questo approccio è rimasto anche finita l’emergenza pandemica, perché a livello organizzat­ivo è molto comodo: niente spese per un locale adatto e per sedie, banchi, carta e penne, niente tempo da dedicare alla gestione degli allievi e alla programmaz­ione dei pasti, delle pause ca‚è eccetera. Solo che online si fa solo teoria (i video di pratica sono video, non esperienza diretta sul campo quindi per quanto mi riguarda è teoria) e manca il contatto diretto, la conoscenza reciproca tra docenti e allievi. Manca quel feeling che si può creare solo dal vivo, a mio parere. Dunque, una formazione esclusivam­ente teorica, fredda e impersonal­e, distante. Questo è l’online. E per “creare” educatori cinofili, a mio avviso non può bastare. Senza la pratica poi, la teoria serve a poco. E viceversa.

IN AULA E SUL CAMPO Bene, ma poi che succede?

I corsi “dal vivo”, invece, sono sicurament­e più utili e completi, posto che i docenti siano non solo realmente competenti ma anche capaci di insegnare: si fa teoria in aula e pratica sul campo, quindi la formazione è come dovrebbe sempre essere, in cinofilia. Se poi a fine corso c’è un esame, anche questo teorico e pratico, possibilme­nte severo, ci siamo. Ma poi, che succede? Il neo educatore inizia subito a insegnare ai proprietar­i di cani? Non è una buona idea, perché prima dovrebbe accumulare esperienza sul campo, a–ancando un educatore esperto. I corsi dal vivo che o‚rono l’a–ancamento post diploma sono, perciò, i migliori, a mio modesto avviso. Quindi, cari proprietar­i di cani, informatev­i bene sul percorso di formazione degli educatori prima di scegliere il vostro: conviene.

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