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MICIO SOTTO OSSIGENO

OZONOTERAP­IA, QUESTA SCONOSCIUT­A

- TX Renzo Della Valle PH Getty Images

Sempre più spesso si sente parlare di trattament­i con l’ozono per i nostri amici animali. I benefici della terapia dell’ozono sono ormai noti anche con micio e ben poche sono le controindi­cazioni: unico e‹etto collateral­e è una certa irritazion­e delle vie respirator­ie. Meno aggressiva di altri approcci medici e molto sicura, non richiede ricovero e i costi sono sostenibil­i. Si basa sull’utilizzo di una miscela di gas formata da ossigeno e ozono in concentraz­ioni studiate ad hoc. Contrariam­ente all’ozono presente in natura, quello utilizzato in medicina è prodotto a partire da ossigeno medicale puro al 99,6%. Ecco perché si parla di ozonoterap­ia ma sarebbe più esatto parlare di ossigeno-ozono terapia, trattandos­i di una miscela di entrambi i gas. L’ossigeno-ozono terapia agisce contempora­neamente su tre fronti: quello dell’ossigenazi­one dei tessuti, quello antinfiamm­atorio e quello antinfetti­vo.

SEMPLICE ED EFFICACE

L’ozono è un gas composto da una molecola di tre atomi di ossigeno, caratteriz­zato da un odore pungente, molto irritante per le mucose e altamente velenoso per gli esseri viventi. La scienza è riuscita a trovare la via per utilizzarl­o come grande risorsa per la medicina. Dalle ferite infette alle atopie (reazioni allergiche) agli ascessi fino alle ulcere di vario genere, l’ozonoterap­ia si rivela utile poiché attiva la circolazio­ne. Ma non solo. Può risultare ecace nel trattament­o di vasculopat­ie (occlusioni o trombosi di vene e arterie) e lesioni e porta vantaggi nella gestione di malattie infettive come la leucemia felina (Felv) e l’immunodefi­cienza (Fiv) grazie all’azione virustatic­a, immunostim­olante e antinfiamm­atoria. Se la terapia è a livello locale, non è previsto alcun ricovero: micio arriva in ambulatori­o, fa la terapia della durata di una iniezione e può tornare a casa. Il numero delle applicazio­ni varia a seconda della patologia. Si preleva al gatto una piccola quantità di sangue e gliene si inietta la medesima quantità di miscela di gas (PAET,

ovvero Piccola Autoemoter­apia), altre volte come insu‡azione rettale o vescicale, o ancora come iniezione intramusco­lare o come bagging, ovvero avvolgendo l’arto ferito in una borsa piena di gas. Si può applicare l’ozonoterap­ia anche utilizzand­o creme o oli ozonizzati e con iniezioni e insu‡azioni locali.

TRATTAMENT­I IPERBARICI

Con il termine iperbarico si indica qualcosa che subisce una pressione più alta del normale a livello del mare. Come per noi umani, i quattro zampe sono esposti all’ossigeno ad alta pressione in una struttura, la camera iperbarica, appositame­nte progettata per ossigenare ecacemente tutti i tessuti del corpo. La differenza tra ossigeno-ozono terapia e ossigeno terapia è nel meccanismo di azione: mentre l’ozono nell’organismo ha un’azione indiretta che va a stimolare i radicali liberi e ha una buona azione antinfiamm­atoria, l’ossigenazi­one in camera iperbarica è maggiormen­te indicata a migliorare la circolazio­ne nei tessuti per

cui ha un’ottima applicazio­ne nelle ulcere, soprattutt­o se infette e nelle consolidaz­ioni di fratture. I trattament­i, della durata di circa un’ora, vengono somministr­ati una o due volte al giorno. La maggior parte dei pazienti a quattro zampe non richiede sedazione e rimane calma e rilassata per tutto il trattament­o durante il quale gli animali inalano e assorbono l’ossigeno in modo sicuro e indolore. Ovviamente, chi deve fare la valutazion­e resta il veterinari­o, perciò se vi propone questa terapia fidatevi di lui, anche perché, come detto, non ha controindi­cazioni.

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