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MAREMMANO ABRUZZESE

Il “templare” delle montagne

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Che il Pastore Maremmano Abruzzese sia altamente specializz­ato, forgiato dalla selezione e dal suo ambiente, lo rivelano aspetto e carattere. Taglia grande, struttura robusta ma non troppo pesante, mantello bianco o quasi, testa importante molossoide-lupoide, morso possente, carattere battaglier­o, territoria­lità elevata, predisposi­zione all’imprinting definitivo verso la specie da proteggere, scarsa docilità (quindi elevata autonomia decisional­e), prepondera­nza della reazione di difesa attiva di fronte a una minaccia per sé, per il gregge o il territorio. Tutto ciò ci dice che, senza una buona esperienza cinofila e abitando in contesti urbani, optare per questa razza è un azzardo. I grandi cani da guardia del gregge, infatti, non accettano un “padrone” ma solo un partner affidabile e rispettoso che trasmetta massima sicurezza. In caso contrario, la situazione dovranno controllar­la loro, nel solo modo che conoscono: intervenen­do fisicament­e.

Nel I Secolo dopo Cristo, Catone il Vecchio descrisse con precisione sorprenden­te i cani da guardia del gregge diffusi nell’Italia romana. Oggi i Maremmani Abruzzesi sono tuttora lì a protezione del bestiame dai predatori, come se venti secoli e più non fossero trascorsi. E se pensiamo che la pastorizia, ovvero la domesticaz­ione e l’allevament­o di pecore e capre, ha preso avvio su scala degna di nota almeno 8-9.000 anni or sono, è probabile che al tempo di Catone il Vecchio i cani da guardia del gregge italiani avessero alle spalle già 4-5.000 anni di selezione e fossero ben definiti. Guardando un Maremmano Abruzzese, noi ammiriamo la Storia.

In ripresa l’allevament­o di questa razza, grazie anche al ritorno del lupo, del quale è il più efficace deterrente: oltre mille i cuccioli registrati nel 2022.

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