Perché i gatti ci sembrano un po’ matti?
Le relazioni tra noi umani e i gatti sono sempre state un po’ problematiche per via di quella espressione tra l’ipnotico e lo “psicopatico” che Micio mostra quando lo fissiamo negli occhi. Quando Becky Evans ha cominciato a studiare la relazione tra i gatti e gli esseri umani, spesso le capitava di sentir dire che i gatti sono un po’ matti, psicopatici appunto. Tutti noi abbiamo notato l’espressione del gatto quando assume la classica posizione “a sfinge”. Micio appare assente, quasi in stato di catalessi, un’espressione del viso che lo fa sembrare completamente astratto dalla realtà, come se vivesse su un altro pianeta… Ma perché dobbiamo attribuire un disturbo mentale a dei felini? Becky Evans, laureata in psicologia all’università di Liverpool nel Regno Unito, ha preparato un questionario per chi è convinto di avere un gatto psicopatico. Nel questionario ha chiesto ai proprietari di descrivere i presunti comportamenti assurdi dei mici. L’elenco comprende cose come: fare i prepotenti con altri animali domestici, occupare la cuccia del cane, stare in agguato sul piano della cucina per saltare addosso a qualche malcapitato. Evans spera che la sua ricerca aiuti a misurare i disturbi mentali nei gatti. L’obiettivo finale è mettere a punto un test che possa essere usato nei ricoveri per gatti e che consenta di migliorare l’abbinamento tra animali e padroni. Forse non è corretto dire che un gatto è psicopatico, ma tendiamo a farlo, e questo influenza il nostro rapporto di esseri umani con questi animali.