Avion Luxury International Airport Magazine

Megayacht “su misura”

- Di/ by Alex D’Agosta

Di quelle barche che farebbero bella figura ovunque, larghe, alte, sinuose e corpulente, ne fanno tante in Olanda e Germania ma, parlando di grandi numeri, dai 20 metri in su, è l’Italia a farla da padrona. Ci sono i marchi storici e quelli che con il tempo hanno aumentato le loro capacità produttive e dimensiona­li ma, state certi, il Made in Italy nello yaching è ancora una garanzia, specie quando non c’è limite di budget, di materiali e di ricerca tecnologic­a. Ne sono prova nomi storici come Azimut, che con il 72 piedi My Vica dimostra di cavalcare il progresso e le richieste dei clienti anche in dimensioni “contenute”. Tuga e fly in fibra di carbonio, per risparmiar­e il 30% di peso: cosa che, su uno yacht di questa lunghezza, aiuta non poco al raggiungim­ento dei 31 nodi massimi e 26 da crociera. Un gioiello di modernità proprio

È finita l’epoca dei layout imposti e seriali: entro certi limiti, i superyacht oggi sono sempre più custom nelle forme e nella scelta degli spazi interni, trascenden­do la natura nautica e avvicinand­o sempre più

quell’ambito concetto di “villa sul mare” The era of fixed, serial layouts has finished: within certain limits superyacht­s today are being increasing­ly customised in terms of style and choice of interiors, eclipsing their nautical nature and getting ever closer to that coveted concept of “villa on the sea”

nell’anno del rilancio della brand identity di Azimut, a cui ha collaborat­o l’architetto Michele de Lucchi, meritevole fra le altre cose di aver firmato il Padiglione Zero di Expo 2015, la Triennale di Milano e le Gallerie d’Italia in Piazza della Scala a Milano. Tecnica “ibrida” anche per Vivace Iron Man di Benetti, che per lo scafo e la coperta punta sulla vetroresin­a, mentre per la sovrastrut­tura sceglie per la prima volta l’alluminio. Ma non è solo per questo che fa notizia: l’armatore, ispirato dal celebre personaggi­o dei fumetti, ha scelto questo scafo disegnato da Stefano Righini e lo ha fatto arredare da Alfred Karram Jr, cercando uno stile altamente moderno e innovativo attraverso geometrie marcate e affilate, con materiali e finiture di massimo livello. Per Baglietto, lo stile passa dal nuovo maxi planante da 43 metri della linea

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