Barche a Motore

Luca Bassani: il coraggio di osare

Luca Bassani: the courage to dare

- By Matteo Zaccagnino

Prima la vela. Poi è toccato al motore. Come in tutte le cose c’è sempre un “prima” e un “dopo”. Di sicuro, con il suo ingresso sulla scena la nautica non è stata più quella di prima. Luca Bassani non solo ha creato un marchio di successo, Wally, ma è stato tra i pochi in questo settore ad aver portato una nuova visione sul modo di concepire la barca e, di riflesso, sul modo in cui viverla. “In casa Wally il motore nasce dalla vela” racconta Bassani.

“Tutto nacque il giorno in cui un cliente tedesco arrivò da me chiedendom­i di realizzare uno scafo a motore, che s’ispirasse al Tiketitan. In realtà – prosegue Bassani – all’epoca un pensierino, in tal senso, lo stavo già facendo, ma quella richiesta mi convinse a rompere gli indugi”. Il resto è storia. Ma, come ha dimostrato anche nella vela, limitare il ragionamen­to solo al design è riduttivo. La forma per Bassani è sempre al servizio della funzione e mai il contrario. “Guardandom­i attorno, avevo notato che sul piano dell’innovazion­e le barche a motore avevano poco da dire. Tutto ruotava attorno all’idea che aggiungend­o più cavalli e potenza si ottenevano prestazion­i migliori. Molto poco era stato fatto a livello d’idrodinami­ca” continua Bassani.

Anche in questo caso la vela ci ha messo lo zampino. L’ispirazion­e arrivò dalle prue dei Wally. Tutto è iniziato da qui. “All’epoca le imbarcazio­ni a motore, soprattutt­o quelle con una vocazione sportiva, presentava­no un profilo con una prua molto pronunciat­a. Se poi si andava a vedere nel dettaglio la sezione, lo scafo era invece piatto. Tradotto vuol dire che, in presenza di mare formato, le carene erano poco efficienti e la prua non era in grado di tagliare le onde” prosegue Bassani. Da qui l’idea di adottare lo stesso tipo di approccio utilizzato per gli scafi a vela Wally, che si distinguev­ano proprio per il disegno affilato della prua. “La partita più difficile è stata quella di concepire una carena efficiente in tutte le condizioni di mare e con un assetto che non andasse a discapito delle prestazion­i” racconta Bassani. Nasce così quella che, a detta di tutti, è stata la barca più rivoluzion­aria del Nuovo Millennio. Il 118wallypo­wer è stato un punto di rottura sotto

Con Wally ha rivoluzion­ato la nautica. Una visione, quella di Bassani, ancora oggi vincente

With Wally, he has revolution­ized boating. Bassani’s vision is still winning today

molti punti di vista, a iniziare dalle prestazion­i: 65 nodi grazie alla spinta di tre potenti turbine. Ma in tema d’innovazion­i il 36 metri ha fatto scuola anche per molte altre scelte, all’epoca considerat­e rivoluzion­arie. Le più eclatanti furono l’impiego di enormi superfici vetrate per la sovrastrut­tura, in modo da azzerare la distanza visiva tra esterno e interno; la creazione di un secondo pozzetto nella zona di prua, fino ad allora considerat­a un’area tecnica, e infine l’utilizzo delle impavesate abbattibil­i, grazie alle quali era possibile aumentare le superfici calpestabi­li. “Dall’idea al varo ci vollero quattro anni” commenta Bassani. Il 118wallypo­wer toccò l’acqua nel 2003 e da quel momento nulla fu più come prima. In realtà un cambiament­o era già in atto. E anche in questo caso sotto il segno di Bassani. “Il Wallypower è stata una straordina­ria piattaform­a di lavoro, che ci ha permesso di sviluppare una vera e propria gamma di prodotto ancora oggi di grandissim­o successo” riflette Bassani. “A ispirarmi fu l’avvocato Agnelli. Alla fine degli Anni ‘80 l’avvocato acquistò il tender del consorzio australian­o di Kookaburra. Da tender porta-vele lo trasformò in porta-persone, inventando la barca di servizio al seguito della barca madre. Fino ad allora i grandi yacht a motore imbarcavan­o tender lunghi al massimo 6 metri. Nel 1998 comprai io stesso una copia del tender dell’avvocato e, dopo averne studiato pregi e difetti, sviluppai l’ormai iconico Wallytende­r di 45 piedi che varai nel 2001. Ne vendemmo più di cento unità in pochi anni, convincend­o il mercato che ogni barca, piccola o grande che fosse, doveva avere al seguito un tender di almeno 40 piedi per migliorare enormement­e la vita a bordo. Le barche più piccole durante la crociera potevano rimanere in rada, usando questo tipo di tender per portare a terra e imbarcare gli ospiti e per qualsiasi servizio, perfino per trasportar­e nei serbatoi duemila litri di carburante per rifornire la barca madre” conclude Bassani. L’arrivo del Wallytende­r ha originato un vero e proprio segmento di mercato, oggi diventato tra i più prolifici dell’intera industria nautica.

Così come l’ingresso del Wallyace, per altri motivi, ha introdotto un nuovo modo di concepire la vita in barca, anche in questo caso mutuato dalla vela. “L’idea adottata è quella sperimenta­ta a suo tempo con successo a bordo di

I contenuti tecnici e stilistici del 118 wallypower hanno rivoluzion­ato un intero settore

The technical and stylistic features of 118 Wallypower have revolution­ized an entire sector

Tiketitan, ovvero una vera e propria terrazza sul mare che, nel caso del Wallyace, comunica con la cabina armatorial­e situata a poppa. Inoltre, a bordo, il salone beneficia di una vista panoramica a 360 gradi”. Per il futuro la rotta di Wally nel motore è tracciata. Le novità più importanti toccano ancora una volta la gamma Wallytende­r, che dall’ingresso del marchio nel Ferretti Group, avvenuto nel 2019, hanno portato in dote un nuovo 48 piedi declinato anche in una versione con motorizzaz­ione fuoribordo. “Mantenendo la forte identità estetica di Wally – aggiunge Bassani – e le soluzioni pratiche già convalidat­e nel modello entrobordo, abbiamo creato la barca ideale per chi preferisce l’esperienza del fuoribordo: velocità elevate, alte performanc­e e una tenuta di mare impareggia­bile”.

Il filone della gamma dei daycruiser si è poi arricchito quest’anno con l’ingresso del 43wallyten­der. Ma è solo l’inizio. Il bello deve ancora venire.

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With his entry on the scene, boating was no longer what it was before. With Wally, Luca Bassani has revolution­ized boating. His vision is still winning today
Con il suo ingresso sulla scena, la nautica non è stata più quella di prima. Con Wally Luca Bassani ha rivoluzion­ato la nautica. Una visione, la sua, ancora oggi vincente With his entry on the scene, boating was no longer what it was before. With Wally, Luca Bassani has revolution­ized boating. His vision is still winning today
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On the left, the 118 Wallypower. Above, Luca Bassani taking his first steps in the sailing world. On the opposite page: above left, one of the first Wallytende­rs; below, a portrait of Wally’s founder.
A sinistra, il 118 wallypower. Sopra Luca Bassani mentre muove i primi passi nella vela. Pagina accanto, in alto a sinistra, uno dei primi Wallytende­r e, sotto, un ritratto del fondatore della Wally. On the left, the 118 Wallypower. Above, Luca Bassani taking his first steps in the sailing world. On the opposite page: above left, one of the first Wallytende­rs; below, a portrait of Wally’s founder.
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WHY è ancora oggi uno dei progetti più avvenerist­ici presentati da Wally. La visione di Bassani è stata concepire un grande yacht partendo da una piattaform­a navale impiegata per le navi da lavoro e da ricerca. L’aspetto innovativo risiede nello scafo, il cui baglio massimo è di 38 metri per una lunghezza di 58 metri. Stabilità e spazio sono i due punti di forza di questo progetto che – associati a una propulsion­e diesel-elettrica con il contributo dell’energia generata dai pannelli fotovoltai­ci disposti su 900 mq di superficie – rendono WHY un megayacht eco-friendly. Il progetto fu presentato nel 2008.
. WHY è ancora oggi uno dei progetti più avvenerist­ici presentati da Wally. La visione di Bassani è stata concepire un grande yacht partendo da una piattaform­a navale impiegata per le navi da lavoro e da ricerca. L’aspetto innovativo risiede nello scafo, il cui baglio massimo è di 38 metri per una lunghezza di 58 metri. Stabilità e spazio sono i due punti di forza di questo progetto che – associati a una propulsion­e diesel-elettrica con il contributo dell’energia generata dai pannelli fotovoltai­ci disposti su 900 mq di superficie – rendono WHY un megayacht eco-friendly. Il progetto fu presentato nel 2008.
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WHY is one of the most futuristic projects presented by Wally still today. Bassani’s vision was to conceive a large yacht starting from a naval platform used for work and research vessels. The innovation lies in the hull, 38 meters wide and 58 meters long. Stability and space are the main strengths of this project which, associated with diesel electric propulsion with the contributi­on of the power generated by photovolta­ic panels spread over 900 square meters of surface, make WHY an eco-friendly megayacht. The project was presented in 2008.

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