LE PRIME FERME
Ho una breton femmina di pochi mesi e le vorrei insegnare la ferma. La cagnolina fino a ora ferma le ali della beccaccia con filo e canna. Poi ho iniziato ad addestrarla utilizzando una quaglia (trattenuta). La cagna la sentiva e arrivava su di essa, ma senza fermarla. Che cosa mi consigliate di fare?
Luca
L’ala di beccaccia pilotata dal filo e ovviamente dalla sua mano era una “cosa” che il piccolo bretone non riusciva mai a prendere e abboccare; quindi, dopo poco, era costretto alla ferma come preludio a un “migliore agguato”. Tanto è stata inafferrabile l’ala, tanto è stato facile aggredire una quaglia di voliera. La perdita del rispetto di un selvatico posticcio è cosa nota in cinofilia. E bisogna ben calcolare che, se male usato, può indurre vizi e cattive abitudini nei soggetti che si vogliono avviare alla caccia. Altresì, se usata con un certo metodo, la selvaggina di voliera può aiutare a instradare il giovane all’avvio della sua venatorietà. Ma veniamo al dunque. Il mio consiglio è di mettere al guinzaglio il cane giovane. Condurlo nei pressi della quaglia, favorire con l’aiuto della ventilazione la ferma e trattenerlo con una lunghina per diversi minuti finché non trova il piacere a tenere le narici piene di quell’odore. Il tutto coadiuvato da lei con atteggiamento complice e tranquillo, sempre parlandogli a bassa voce e accarezzandolo. Tale esercizio ha lo scopo di convincere il giovane che il massimo della vostra complicità non è lo scovo e l’involo della selvaggina, ma il lungo momento in cui il cane ha le narici piene di odore. È un esercizio facile perché si può fare anche in giardino. Unica difficoltà è che si deve sempre ripetere
con le stesse modalità e soprattutto sempre con la stessa calma da parte sua. Non alzi mai la voce. Domini i movimenti del giovane con la lunghina, lo metta in ferma e, sempre trattenendo la corda, pian piano lo affianchi. I lunghi minuti in ferma sono l’essenza dell’esercizio.
Se durante la ferma pian piano il cane si avvicinasse troppo, lo sollevi e lo riporti a debita distanza.
Dopo molte sedute così facendo, quando lei lo riterrà opportuno il passo successivo sarà recarsi in campagna e ripetere la simulazione di caccia con la quaglia libera di volare. Non metta mai la quaglia nell’erba alta, perché in quel modo l’effluvio sarà minimo e il cane sarà costretto a fermare da vicino e di conseguenza le probabilità che la quaglia posticcia non faccia il suo dovere, cioè quello di volare, è alta, con il risultato di compromettere con l’abbocco il risultato già ottenuto.
Ottavio Mencio, addestratore e allevatore affisso del Buonvento