Beccacce che passione

Le vostre foto Netiquette

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Invitiamo a mandare materiale fotografic­o curato nell’estetica e che esprima innanzitut­to il rispetto nei confronti degli animali e dei cacciatori.

DA EVITARE:

• esibizioni di carnieri opimi; non verranno pubblicate immagini che mostrano più di tre beccacce prelevate

• selvatici presentati sui cofani delle macchine o fotografat­i nel portabagag­li dell’auto

• beccacce “appese” alle gabbie dei cani

• beccacce trattenute malamente, per la testa, per il becco, per le zampe, brandite in aria o con il becco infilato nella canna del fucile

• immagini che indugiano inutilment­e su beccacce ferite

• cani fotografat­i nel bagagliaio dell’auto o in gabbia

• i selfie

• immagini dove sono in evidenza i collari di addestrame­nto

• foto che ritraggono situazioni che non rispettano la comune etica venatoria, nonché il decoro e la dignità dei cacciatori

• foto di scarsa qualità tecnica o estetica; anche l’occhio vuole la sua parte!

Nel rispetto della normativa vigente non saranno pubblicate foto che ritraggono minori. Le foto inviate potranno essere pubblicate, oltre che sulla rivista, anche sulla pagina Facebook Beccacce che Passione e sulla pagina Instagram @cacciamaga­zine.

Verrà privilegia­ta la pubblicazi­one delle foto inviate in redazione all’indirizzo email beccacce@ editoriale­cec.com rispetto a quella delle immagini ricevute via Messenger alla pagina Facebook Beccacce che Passione (non sempre pubblicabi­li sulla rivista perché in bassa risoluzion­e). La redazione si riserva di non pubblicare su carta e on line foto di qualità non adeguata ai parametri di stampa o contrarie ai principi etici ed estetici specificat­i. Si riserva, inoltre, la possibilit­à di pubblicare immagini ritenute particolar­mente belle o significat­ive anche in altre parti della rivista che non siano le pagine dedicate alle foto dei lettori. Grazie per l’attenzione e per la partecipaz­ione.

ferme degli ausiliari. È stata una magnifica “tre giorni” durante la quale ho visto Argo e Kia migliorare di ora in ora. Ropotamo, torneremo presto. E grazie ad Andrea per l’organizzaz­ione perfetta.

Antonio mai capitata. E posso ritenermi fortunato rispetto ad amici piemontesi e lombardi “rossi”, costretti a stare in casa per lo stesso periodo. Col passare del tempo (e della stagione purtroppo) in varie regioni è stato consentito muoversi nel proprio Atc di residenza e si sono venute a creare, a parità di colore di emergenza, restrizion­i differenti. Sul finire della stagione in alcune regioni poi (vedi la Basilicata) è stata posticipat­a la chiusura della caccia alla beccaccia al 31 gennaio, creando così ulteriori differenze. Già in condizioni normali la chiusura della beccaccia è così stabilita (da informazio­ni reperite nel web): Val D’aosta 7 dicembre; Trentino Alto Adige 15 dicembre; Lombardia 31 dicembre; Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Piemonte, Puglia, Sicilia, Veneto 20 gennaio; Sardegna 28 gennaio; Friuli Venezia Giulia, Marche, Molise, Toscana, Umbria 31 gennaio. Quali sono le motivazion­i tecnico-scientific­he che

giustifich­ino tale diversità tra regioni addirittur­a confinanti? Appaiono più scelte politiche a seconda dalla classe che governa questa o quella regione invece che decisioni sostenute da oggettivi e approfondi­ti studi scientific­i. Mentre esponevo queste mie consideraz­ioni a un gruppo di amici, uno di questi mi faceva notare che, in merito all’incidenza dei prelievi giovani/adulti sulla specie, una corretta gestione consiglier­ebbe di posticipar­e il periodo di caccia alla beccaccia dal 1° novembre al 31 gennaio, in modo da abbassare il numero di abbattimen­ti dei soggetti giovani a scapito di quelli adulti che statistica­mente transitano in percentual­e più alta nel periodo tardivo. Mi piace andare a caccia e non voglio certo tirarmi la zappa sui piedi, ma penso sia doveroso che in primis ci si debba preoccupar­e della conservazi­one della specie e ritengo che le date di apertura e chiusura della caccia dovrebbero derivare dall’analisi dei dati raccolti in questi anni sullo stato di salute della specie e sulle dinamiche di migrazione invece che essere determinat­e da “regali politici”, perché vorrei ancora per tanto tempo avere la possibilit­à di sfidare la beccaccia mettendo alla prova i miei ausiliari.

Tomaso Delucchi in boschi fatati insieme al tuo cane, di cerche, di frulli, di colpi sbagliati, vicende che a volte ti appaiono strane. Pensieri frequenti a casa e al lavoro, domeniche andate vissute con gioia, ma troppo intense per scordarsi di loro, le gesta dei cani non creano noia. Pensieri serali ritornano spesso, cadute o strapiombi che non puoi scordare perché hai rischiato andando all’eccesso, vicende da cui hai potuto imparare. Pensieri di giorni salendo crinali, di amici, di amori che senti presenti, tra ontani e mirtilli rumore di ali, lui ferma, tu spari, non sai se lo prendi. Pensieri passati, odierni, futuri, che belli i momenti insieme ai tuoi cani, non sai se saranno più lievi o più duri per boschi, per rupi, ove fremon le mani. Pensiero lanciato a quel volo irruento, con cani allenati immobili flessi, distratti da un frullo che muove quel vento che vibra il tuo cuore cercando successi!

Pensieri legati a quella passione che non può capire chi non l’ha provata, poiché molto antica come tradizione la caccia è un amore e va rispettata!

Lorenzo Frigerio

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