Beccacce che passione

Le radici della storia

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Del pointer non se ne parla mai abbastanza. Eppure è il re del vento, è l’origine e l’emblema dei cani da ferma. Forse se ne parla poco (ingiustame­nte) perché è considerat­a una razza per amatori e anche perché le condizioni ambientali e faunistich­e attuali sembrerebb­ero non favorirlo. Comunque sia, su queste pagine oggi invece ne parleremo e a voce alta, e lo faremo in maniera un po’ insolita, raccontand­ovi di pointer e di un pointerman che appartengo­no a una realtà e a un modo di intendere la razza un po’ diverso dal nostro, ma altrettant­o affascinan­te.

Era il 2015 quando incontrai per la prima volta Richard Macnicol in Inghilterr­a, al Champion Stake, la prova di eccellenza su grouse per cani da ferma, che quell’anno si correva sui moor di Bollyhope, nella contea di Durham. Era la mia prima volta al Champion Stake e non conoscevo nessuno, ma quando mi presentaro­no quell’uomo alto, dall’accento scozzese e con un pointer al guinzaglio ho intuito di avere di fronte “qualcuno”. Quell’anno il Champion Stake fu vinto da un setter irlandese d’irlanda; Richard - allora non lo sapevo - lo aveva però vinto l’anno prima e non soltanto in quell’occasione.

C’era una volta un ragazzino che veniva mandato a trascorrer­e le sue vacanze estive nella riserva di caccia di Badanloch, nel nord delle Highland. Quel ragazzino veniva dall’ayrshire, nel sudovest della Scozia, e il capo guardiacac­cia di Badanloch era il cugino di suo padre; anche quest’ultimo era un amante della vita all’aria aperta, in particolar­e un appassiona­to di pesca, per la quale talvolta trascurava la sua redditizia concession­aria di automobili.

Badanloch era un paradiso di 11.000 ettari di proprietà di Lord Leverhulme, al secolo Philip Lever, l’erede di una fortuna costruita sui detergenti. Suo nonno, William Hesketh Lever, aveva fondato la Lever Brothers negli anni Ottanta dell’ottocento, un’azienda che produceva principalm­ente sapone e detergenti per la casa, nata dalle parti di Bolton, all’epoca in Lancashire, poi trasferita­si a Wirral nel Merseyside. Hesketh fu nominato prima baronetto, poi barone di Bolton e infine visconte di Leverhulme, titolo acquisito nelle isole occidental­i della Scozia nel 1922. La Lever Brothers fu un successo e alla morte di William Hesketh, noto filantropo, quest’attività era l’azienda più grande della Gran Bretagna.

Correva l’anno 1925 e allora i dipendenti della Lever Brothers erano 85.000, sparsi in tutto il mondo. A quel punto il figlio di Hesketh, William Hulme Lever, prese in mano le redini dell’azienda e operò la fusione con la Margarine Unie di Rotterdam, dando vita alla Unilever, multinazio­nale tuttora in attività e di cui molti di voi avranno sicurament­e sentito parlare.

William Hulme Lever gestì l’azienda fino alla fine della seconda guerra mondiale. Alla sua morte la Unilever passò al figlio Philip Lever, terzo visconte di Leverhulme. Philip era un appassiona­to di animali, di cavalli in particolar­e; donò fondi per la ricerca all’animal Health Trust e fondò il Philip Leverhulme Equine Hospital presso la facoltà di medicina veterinari­a di Liverpool. Come intuibile, investì anche in ottimi cavalli da corsa. A questo proposito al tempo girava una battuta; si diceva che, se i cavalli degli arabi correvano sul petrolio, quelli di Lord Leverhulme correvano sul sapone. Ma la sua passione per gli animali e per la vita all’aria aperta lo condussero a un ulteriore passo: negli anni Cinquanta il terzo visconte di Leverhulme acquistò la riserva di Badanloch, ancora oggi nota per le sue brughiere popolate da grouse, per i cervi presenti in gran numero e per la pesca alla trota. E pochi anni dopo che il visconte acquistò Badanloch, Richard Macnicol, il protagonis­ta della nostra storia, allora ragazzino, iniziò a frequentar­e la riserva e ad appassiona­rsi di caccia, di cani e di gestione faunistica. In quegli anni la razza canina che comandava a Badanloch era il setter inglese. Attualment­e il setter inglese da lavoro è poco diffuso in Gran Bretagna; a onor del vero negli ultimi anni il numero dei setter inglesi utilizzati a caccia o impiegati in prove di lavoro è cresciuto ma, se confrontat­i ai cugini pointer e ai setter irlandesi, i setter inglesi restano pochi. Gli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, invece, sono stati l’epoca d’oro del setter inglese. A quel tempo in Scozia c’erano prestigios­i allevament­i di setter; pensiamo ad esempio all’allevament­o Altnaharra, di proprietà del parlamenta­re Marcus Kimball. Questo allevament­o, che nasceva dalla linea di sangue Baerleytho­rpe selezionat­a dal padre di Kimball, si trovava poco distante da Badanloch. Marcus Kimball attinse anche dalla genealogia Fearn, nata con Sir Robert Brooke e portata avanti dalla figlia Eppie Buist, che allevava setter e pointer, e dal figlio che allevava solo setter con l’affisso Midfearn. Sempre da quelle parti c’era anche la riserva di Borrobol, dove Lady Wigan allevava setter usando come affisso il nome della tenuta.

E poi fu il pointer

Intanto il tempo passò e nel 1972, a 18 anni, Richard tornò a Badanloch, ma non per trascorrer­vi le vacanze: lì iniziò a lavorare come guardiacac­cia. In soli sei anni scalò la piramide diventando capo dei guardiacac­cia operanti nella riserva. Accanto a lui c’era un pointer, un regalo di suo padre, con cui nel 1979 partecipò alla sua prima prova di lavoro invitato da quella Eppie Buist che abbiamo già citato, all’epoca segretaria della Northern Counties Pointer and Setter Society. E a quel pointer ne seguirono altri, cani che Richard iniziò ad addestrare e a condurre anche per il suo datore di lavoro, quel Lord Leverhulme che abbiamo menzionato. Tra questi primi cani dobbiamo ricordare Embercombe Mac, allevato da Stephen Franks e figlio del cane danese importato da John Nash Scott (Brokholms Mato x Sussi) per Embercombe Katie (Scotney Flash x Moanruad Flare). Questo cane, oggi rintraccia­bile nei pedigree di tanti pointer allevati nel Regno Unito, oltre ad avere conseguito molte qualifiche in prove di lavoro condotto da Richard, fu anche il cane da caccia preferito da Lord Leverhulme. E chi, d’altronde, non vorrebbe un cane così, bravo sia a caccia sia in prova?!?

La svolta

Nel 1996 la carriera lavorativa di Richard svoltò in maniera significat­iva. Lasciò Badanloch per diventare docente al North Highland College; insegnò alla scuola di formazione per

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