Anche i cani hanno l’influenza?
maria. È una condizione molto frequente, basti pensare che circa il 90% delle cagne intere ha presentato almeno tre episodi nella vita. Si manifesta circa due mesi dopo l’inizio del calore e mima, quindi, ciò che avviene dopo il parto: secrezione di latte da parte della ghiandola mammaria, assunzione di comportamenti materni (di solito le cagne si appropriano di peluche o oggetti come fossero cuccioli difendendoli da chi prova a sottrarglieli, scavano e preparano la cuccia). In questa fase, inoltre, le cagnoline possono apparire più nervose e presentare anche altri sintomi non specifici come vomito o diarrea. Non bisogna confondere questa condizione con la necessità o il desiderio da parte della cagna di avere cuccioli. Questa idea ha portato erroneamente alla nascita di numerosissimi cuccioli messi al mondo “per far contenta la mamma, poverina!”. Si tratta invece di un retaggio della vita di branco dei canidi selvatici dove c’è una sincronizzazione dei calori delle femmine, di cui soltanto alcune rimangono gravide poiché adatte a riprodursi, mentre sotto la spinta ormonale tutte possono produrre latte e avere atteggiamenti materni. Questo meccanismo era molto efficiente in natura dove la vita selvatica poteva mettere a rischio la vita della madre senza però mettere a repentaglio la vita dei cuccioli la cui sopravvivenza era, poi, garantita dalle altre femmine. In caso di falsa gravidanza quello che potete fare è portare la cagna più spesso a passeggio in modo da distrarla, sottrarle tutti gli oggetti di cui si appropria e se la produzione lattea è importante, è possibile somministrare una terapia farmacologica che interrompa la secrezione del latte da parte delle mammelle onde evitare, così, infiammazione e persino mastite.
Non è possibile prevedere quante volte e a quali calori può manifestarsi la pseudogravidanza. Nel caso in cui si manifesti a più calori successivi la risoluzione sarà data dalla sterilizzazione. Sterilizzare può apparire una scelta drastica, ma col susseguirsi degli episodi è più probabile la comparsa di noduli mammari.
Buongiorno, sono un lettore di Beccacce che Passione e vorrei porre il seguente quesito alla vostra veterinaria. Esiste l’influenza canina? Se esiste, il cane può infettarsi solo da un altro cane o anche da un gatto o da altro animale? Se una persona ha l’influenza può trasmettere il virus, e quindi la malattia, al cane e viceversa? Nel cane quali sono i sintomi dell’influenza e come si cura?
Luca Nel 2004 in Florida fu isolato un virus a partire da alcuni levrieri da corsa che presentavano sintomatologia respiratoria (tosse, scolo nasale, starnuti, scolo oculare e febbre). Si trattava di un virus appartenente alla famiglia degli Orthomixoviridae, genere Influenzavirus A. I ceppi coinvolti sono H3N8 e H3N2, dove il primo ha avuto origine dai cavalli, mentre il secondo dalle specie avicole adattandosi a infettare i cani compiendo, così, un salto di specie. Questo tipo di virus non è in grado di infettare le persone o i gatti, ma soltanto altri cani. È altamente diffusivo e di solito circa l’80% dei cani che contraggono il virus mostrano sintomi, che possono andare dalla banale tosse alla febbre e alla polmonite nei casi più gravi (la polmonite in questi soggetti è data da infezioni batteriche secondarie e non dall’azione diretta del virus).
Non esiste una vera e propria cura per questa malattia e il trattamento varia a seconda della sintomatologia presente e da eventuali complicazioni.
Fonti di rischio e di contagio sono ambienti e oggetti contaminati, luoghi affollati come canili, parchi, toelettature. Bisogna, quindi, fare attenzione a questi luoghi, e se possibile informarsi con cosa e con quale frequenza vengono effettuate le operazioni di disinfezione degli ambienti.
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