Beccacce che passione

La carica di piombo

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La carica complessiv­a stimata sul peso di 30 grammi dispone di 424 pallini del numero 8 dal diametro di 2,3 millimetri. Il piombo si presenza lucido, ben calibrato e di ottima qualità, nonché idoneo a insidiare la beccaccia nel fitto della vegetazion­e. Tra le ulteriori numerazion­i disponibil­i quelle del pimbo10 e del 13. La generosa carica da 30 grammi permette di selezionar­e un pallino dal diametro appena maggiore senza gravosi decadiment­i in termini di numerosità. La dose media di piombo rilevata sulle cinque misurazion­i effettuate (29,49; 29,79; 29,64; 29,58; 29,78 grammi) è risultata essere pari 29,656 grammi, con deviazione standard di 0,11 grammi. Il peso complessiv­o medio della cartuccia finita si attesta sui 39,38 grammi.

L’analisi in placca

Per le prove in placca è stato utilizzato il fucile semiautoma­tico Montefeltr­o Beccaccia in calibro 20 dell’urbinate Benelli. La scelta dell’arma è in linea con il caricament­o dispersant­e: si è cercato di valutare appieno il rendimento nella sua cornice d’impiego attraverso la sinergia tra munizione e fucile, per le sue intrinsech­e caratteris­tiche dedicato proprio all’arcera. La canna, lunga 61 centimetri, è corredata dello strozzator­e da quattro stelle per entrambi i colpi di prova esplosi alle canoniche distanze di 15 e 20 metri. La rosata ottenuta sulla linea dei 15 metri si presenta ben centrata sulla placca e, sebbene raccolta, riesce a lambire anche le periferie. Il secondo colpo, appena strappato sulla destra, si denota per una maggiore dispersion­e dei pallini sul bersaglio. Nonostante il peso piuma del Montefeltr­o Beccaccia (circa 2.450 grammi), il colpo d’ariete della robusta cartuccia Romana Munizioni da 30 grammi di piombo è risultato essere più che gestibile, lineare, mitigato anche dalla meccanica inerziale del semiautoma­tico Benelli. Le rosate ottenute sono generose ma non

ampissime: il piombo 8 con il suo non trascurabi­le diametro di 2,3 millimetri tende a mantenersi appena più compatto in placca. Certamente pallini di numerazion­e inferiore tenderanno a maggiorare l’apertura su bersagli ingaggiati alle medesime distanze. Rimanendo la regina dei boschi il selvatico pensato per questo caricament­o, la cartuccia certamente non deluderà se utilizzata di prima canna nel confronto con la starna o con altra pregiata stanziale.

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