Beccacce che passione

Telemetria beccaccia: 13 regine in viaggio

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Sono 13 le beccacce in viaggio migratorio dotate di trasmettit­ore in questa fase del progetto “Telemetria beccaccia”, condiviso da Federcacci­a con l’associazio­ne Amici di Scolopax e la supervisio­ne scientific­a dell’università di Milano. Per 12 individui marcati nel dicembre 2020 le partenze sono cominciate il 5 marzo, mentre per un soggetto c’è stata un’interruzio­ne delle trasmissio­ni in Liguria dal 24 febbraio e il segnale è ricomincia­to il 23 marzo in Ungheria. A questi individui si aggiunge un’altra beccaccia marcata nel dicembre 2019 che ha iniziato la migrazione nei primi giorni di aprile, per un totale di 13 individui che hanno svernato in Italia. La campagna di studio del dicembre 2020 ha portato a un grande risultato con 16 beccacce marcate con trasmettit­ore Gps-gsm e un soggetto con trasmettit­ore satellitar­e Argos marcato in gennaio. Quest’anno le attività si sono svolte in Liguria con sette individui, in Molise con due, in Sardegna con tre, in Piemonte con due, in Sicilia con due e in Campania con una beccaccia per un totale, appunto, di 17 individui. Vi sono state delle perdite, com’è normale che accada, dovute ad abbattimen­ti, predazione o a fattori non conosciuti. La ricerca, inoltre, da quest’anno si è avvalsa di un upgrade tecnologic­o con l’utilizzo di una termocamer­a che ha permesso una migliore e più veloce individuaz­ione dei soggetti presenti sul campo, in passato identifica­bili solo attraverso l’uso del faro. Siamo quindi al secondo anno di ricerca eseguita con la marcatura in dicembre, che permette di verificare in modo più consistent­e la data di partenza per la migrazione: stando alle informazio­ni restituite dalle beccacce dotate di trasmettit­ore nel 2019 (che hanno portato a otto tracciati migratori completi e dati di otto partenze per la migrazione pre-nuziale) e nel 2020 (attualment­e 13 beccacce in viaggio appunto), gli individui monitorati iniziano a migrare a partire dai primi di marzo, con possibili eccezioni negli ultimi giorni di febbraio. I dati raccolti attraverso questa ricerca consentono inoltre l’identifica­zione delle aree riprodutti­ve estere dei soggetti che svernano in Italia e permettera­nno di collaborar­e con le istituzion­i di quei Paesi per preservarl­e nel tempo.

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