Una casa perfetta
a cura di Federica Pesce, medicoveterinario
Abbiamo ricevuto da parte di alcuni lettori diverse domande in merito alla gestione e alla manutenzione dei canili. Le abbiamo condensate e proposte all’attenzione della dottoressa Federica Pesce che, come di consueto, risponde sulle pagine di Beccacce che Passione ai vostri dubbi e alle vostre richieste di chiarimento sulla salute e la cura dei vostri cani
Le strutture adibite all’accoglienza dei cani, che siano private o pubbliche, richiedono più o meno le medesime caratteristiche il cui scopo è assicurare l’igiene, la sicurezza e il benessere degli animali.
Per quanto riguarda i box esterni, esistono delle norme specifiche che possono variare da regione a regione o addirittura nell’abito di differenti comuni. Sebbene sia consigliabile, quindi, reperire la normativa relativa al proprio territorio, in linea generale è bene ricordare che alcune regole di massima.
Regole buone per tutti
Per assicurare al cane uno spazio vitale adeguato, ogni soggetto deve avere uno spazio di almeno otto metri quadrati (in alcune regioni è richiesta una metratura minima anche maggiore). Queste misure sono accettabili solo se al cane viene assicurato un esercizio giornaliero in aree di sgambamento. I box, infatti, sono da considerarsi non come strutture dove l’animale passerà tutta la sua vita, ma come aree in cui delimitare il cane in particolari momenti della giornata.
Se gli ospiti nello stesso box sono più di uno, occorre ovviamente garantirgli uno spazio maggiore. L’indicazione generale in questo senso (occorre però sempre da verificare se nella propria regione o comune non vi siano norme differenti) è che per ogni cane in più contenuto all’interno dello stesso box bisogna calcolare almeno altri due metri quadrati da aggiungere al “minimo sindacale” di otto.
Per garantire al nostro compagno un adeguato riparo e una protezione dalle intemperie e dal sole durante
l’arco della giornata che trascorre nella sua “casa”, ogni box deve prevedere un’area coperta e interna, intesa come area con pareti verticali e una tettoia; di contro deve prevedere una zona scoperta dove il cane possa tranquillamente godere di aria e luce.
Tutti i canili devono essere provvisti, quindi, di un’area calda, asciutta, priva di deiezioni, che assicuri al nostro cane comfort sufficiente per riposare e dormire. Le cucce o i letti dovrebbero essere sollevati dal pavimento, in modo da consentire un più efficace isolamento e una più agevole pulizia.
I materiali più adatti
I materiali che possono essere utilizzati per la realizzazione dei box sono molteplici. In via generale bisogna scegliere materiali che siano facili da pulire e da igienizzare. Uno dei più utilizzati negli ultimi anni per box e cucce è il coibentato; si pulisce con grande facilità ed è resistente agli sbalzi di temperatura, cosa che garantisce ai nostri cani un ambiente fresco in estate e caldo in inverno.
Anche il materiale con cui viene realizzato il pavimento è un elemento importante da tenere in considerazione. È la superficie sulla quale il cane cammina, si accuccia, dorme e quindi deve essere fatto utilizzando materiali che siano facili da pulire e anti-graffio; inoltre, deve essere antiscivolo e resistente ai traumi.
Ad oggi in commercio esistono diversi materiali che fanno il caso nostro;
• pavimenti vinilici: sono antiscivolo e facili da istallare e da pulire. Il cane, inoltre, resta fresco durante l’estate e non sono pavimenti freddi durante l’inverno;
• pavimenti in gomma: hanno una buona resistenza e sono facili da pulire;
• pavimenti in plastica e in plastica riciclata: sono realizzati in materiale atossico, sono molto resistenti agli agenti atmosferici, non si scheggiano e sono facilmente lavabili e disinfettabili con facilità;
• pavimenti realizzati con griglie in plastica: utili perché consentono alle deiezioni di defluire al di sotto consentendo all’animale di restare asciutto e pulito. Un po’ meno pratici per quanto riguarda la pulizia;
• erba sintetica: è realizzata con materiali che sono resistenti alle deiezioni, è pratica da pulire anche se meno rispetto ai tipi di pavimentazione sopra citati; • pavimenti in cotto o cemento: sono facili da pulire, ma meno consigliati perché freddi in inverno.
L’igiene prima di tutto
Come avrete capito, l’igiene è importantissima sia per garantire il benessere dell’animale, sia per evitare il diffondersi di patologie infettive e infestazioni parassitarie. I box, quindi, devono essere puliti quotidianamente con detergenti e disinfettati almeno una volta a settimana; le deiezioni devono essere allontanate almeno una volta al giorno. Tutte le
ciotole e gli abbeveratoi devono essere lavati giornalmente. La pulizia quotidiana degli abbeveratoi evita, inoltre, il formarsi di incrostazioni calcaree (dovute anche alla durezza dell’acqua) o di muffe.
La detersione può essere fatta mediante l’uso di prodotti enzimatici, detergenti oppure può essere fatta meccanicamente attraverso l’utilizzo dell’idropulitrice. L’operazione consiste nella rimozione di residui organici e di altri materiali dalle superfici verticali e orizzontali del box. È una fase molto importante poiché la mancata rimozione dei residui rende inefficace il trattamento di disinfezione.
Con che cosa disinfettare
La disinfezione può essere effettuata mediante l’uso di diverse sostanze che possono avere attività battericida, fungicida e virucida.
I composti a base di cloro hanno ampio spettro di azione, sono economici e facili da utilizzare. In particolare, l’ipoclorito di sodio, diluito 1:30 e lasciato agire per un’ora, è attivo nei confronti della maggior parte dei germi (compreso il virus della parvovirosi). È, però, irritante ed è quindi necessario risciacquare con cura le superfici e farle asciugare bene prima di introdurre nuovamente gli animali all’interno del box. È inattivo in presenza di materiale organico e scarsamente attivo nei confronti di cisti di giardia o coccidi. L’alcool, invece, non è attivo nei confronti delle spore batteriche o in presenza di materiale organico, mentre attivo verso alcuni virus e funghi. Altro prodotto utile alla disinfezione è il virkon, sostanza chimica attiva in soli 15 minuti nei confronti della quasi totalità dei germi (non però nei confronti di giardia e coccidi); il virkon è attivo anche in presenza di materiale organico.
L’ammonio quaternario (lisoformio), infine, può essere usato sia come detergente sia come disinfettante. Necessita di risciacquo e non è attivo nei confronti del parvovirus, mentre risulta efficace nei confronti di cisti di giardia e coccidi.
Proteggiamoli
Oltre alla pulizia degli ambienti in cui vivono, di fondamentale importanza è l’igiene degli animali. È importante lavare periodicamente il cane ed effettuare, soprattutto nei cani a pelo lungo, una toelettatura frequente. Anche l’applicazione degli antiparassitari esterni deve essere periodica, onde evitare infestazioni da ectoparassiti ed endoparassiti. Dobbiamo quindi proteggere i nostri cani tutto l’anno da zecche, pulci, pidocchi, acari, larve di mosca (che provocano miasi), zanzare (che possono trasmettere patologie quali la filariosi cardiopolmonare o la leishmaniosi), strongili polmonari e parassiti intestinali. Ovviamente la scelta dell’antiparassitario dipende dallo stile di vita dell’animale, dall’età, dalla localizzazione geografica in cui si trova (alcune patologie sono endemiche in alcune zone d’italia, mentre in altre meno o inesistenti) e da eventuali patologie presenti.
Gli antiparassitari sono disponibili in differenti formulazioni: spot on (pipetta), collari, spray, compresse. Talvolta, in alcune condizioni particolari, è necessario e possibile utilizzare anche due tipologie di antiparassitario in combinazione per ottenere una maggiore efficacia. In questa scelta vi sarà d’aiuto il vostro medico veterinario che, dopo un’accurata anamnesi, riuscirà a indicarvi quello più adatto al vostro cane.
Situazione un po’ più complicata è quella della leishmaniosi; non esiste, infatti, un vero e proprio espediente che garantisca protezione al 100%. Attualmente la strategia più efficace è applicare spot on o collari con azione repellente, vaccinare i cani soprattutto nelle zone a rischio e utilizzare repellenti per le zanzare chimici, meccanici (ad esempio zanzariere) o naturali (ad esempio olio di neem). Condivido con voi un’ultima considerazione: proteggere gli animali e gli ambienti in cui vivono è importante per la loro salute ma anche per la nostra. Non va dimenticato, infatti, che alcune parassitosi o malattie infettive sono delle zoonosi, cioè sono malattie trasmissibili all’uomo.