Fausti Class Upland SLX calibro .410
Bello elegante ed efficiente. Non manca proprio nulla al Class Upland SLX realizzato da Fausti e dedicato alla regina. Lo abbiamo provato con soddisfazione nell’intrigante calibro .410
Il calibro .410 è senza dubbio un calibro stupendo, in grado di regalare immense emozioni e soddisfazioni a chi lo adopera, ma va usato cum grano salis e in mano alle persone giuste. Attenzione, “persone giuste” non significa campioni di tiro a volo o cacciatori infallibili, anzi; vuol dire essere capaci di accettare i propri limiti ed essere consapevoli che, imbracciando un piccolo calibro, può capitare di dover affrontare qualche difficoltà in più sul terreno di caccia. Perché, come mi disse un carissimo amico con cui ho condiviso alcuni momenti indimenticabili a caccia: «nel bosco non siamo protagonisti, siamo comprimari e possiamo sperare soltanto in un errore della beccaccia, altrimenti l’ha vinta sempre lei, non ci sono dubbi!» Mai frase mi è risuonata tante volte per la testa e si è rivelata così veritiera. E se a ciò aggiungiamo alcune difficoltà oggettive dovute a un calibro come il .410, ecco che la sfida si fa intrigante e avvincente. Ma sappiamo che Fausti è un leader sul mercato nel campo dei piccoli calibri e quindi possiamo entrare in un bosco imbracciando questo gioiello della casa di Marcheno con qualche sicurezza in più.
Bello, elegante ed efficiente
La serie è quella nota dei sovrapposti Fausti, che ha come obiettivo venatorio principale proprio il folletto dei boschi. E la strutturazione stessa dell’arma non lascia dubbi. Ricordiamo come la serie preveda tutti i calibri, con bascule proporzionate al calibro, dal 12 al 28; il calibro .410 è realizzato su bascula del calibro 28, peraltro molto piccola e aggraziata. Non va dimenticata la possibilità di far realizzare il sovrapposto anche nel bellissimo calibro 16 e nell’ormai desueto calibro 32.
La prima impressione è quella di un fucile minuto ma dalle grandi potenzialità venatorie. Le cartelle lunghe (finte cartelle) aggiungono quell’eleganza all’arma che solo un’ampia porzione metallica riesce a offrire. E l’incisore non si è lasciato pregare. Prima di firmare la propria opera nello spazio accanto al ponticello, il maestro ha rappresentato sulle due cartelle di bascula in acciaio con finitura argento vecchio l’animale al quale il fucile è dedicato. La scena di caccia che raffigura la beccaccia in volo è in realtà soltanto tratteggiata (uno sfondo con qualche ondulazione che ricorda il terreno e alcuni tratti di vegetazione), ma più che sufficiente a dare centralità al soggetto principale. E se con la lente di ingrandimento noteremo qualche traccia di lavorazione, ricordate che un’incisione eseguita a mano conferirà sempre al vostro fucile un’identità unica.
Anche il petto di bascula presenta una beccaccia in volo, contornata da qualche decoro floreale sia nello spazio vicino al ponticello, sia nei pressi della fossetta che accoglie la parte metallica dell’astina all’apertura del basculante. Apprezzabile il bordino che contorna tutta la bascula, nonché la presenza dei perni e delle viti incise.
Il ponticello è un bell’ovale, ben proporzionato e ampio a sufficienza da consentire un agevole ingresso anche dalle dita coperte da guanti. Il monogrilletto selettivo cade con naturalezza sotto la falange del dito deputato allo sparo e la sua conformazione appare indovinata, sia come curvatura sia come estensione. La faccia ventrale del ponticello dispone di uno spazio ovale dove - a richiesta - il proprietario può fare apporre le proprie iniziali.
Passando alla codetta di bascula, il cursore della sicura è facile da azionare grazie alla doppia godronatura, così come funziona perfettamente il selettore di canna. Non solo; grazie alla presenza dei puntini rossi, è facilissimo individuare con un colpo d’occhio qual è la canna selezionata. L’azionamento del selettore risulta rapido in virtù dell’ampia superficie zigrinata con andamento trasversale rispetto a quella della sicura. Restando in zona, la chiave di apertura possiede forme graziose e vezzose, grazie alla traforatura (a quattro fori) della manetta. Piccoli dettagli che impreziosiscono l’arma e rallegrano lo spirito quando la selvaggina scarseggia.
Bella la zona dei seni di bascula; pur se di minute dimensioni, sono correttamente scavati e incisi, sia per questioni estetiche, sia per limitare al massimo l’insorgenza di fastidiosi riflessi nel momento topico (e forse irripetibile) dello sparo.
La calciatura è in legno di noce selezionato (grado III, secondo l’attribuzione aziendale), finito a olio. La casa di Marcheno ha preferito non esagerare con la gradazione del legno, scelta che condividiamo in quanto l’arma deve poter affrontare con tranquillità anche situazioni critiche in cui può imbattersi nel folto di un bosco. Purtuttavia il legno è bello e adeguato alla classe del fucile. L’astina è all’inglese (volendo a becco d’oca), piuttosto snella, slanciata e filante. Apprezzabile il comando per lo sgancio ad auget dell’astina stessa; alloggiato come di consueto nella parte ventrale dell’astina, si compone di una leva correttamente dimensionata e leggermente incisa, ottimamente incassata nel legno e con sufficiente spazio per l’inserimento del dito. Lo zigrino su impugnatura e astina
è a passo fine (un millimetro), eseguito manualmente, di disegno classico; le cuspidi non offendono il palmo delle mani che impugnano l’arma e consentono una presa salda in assenza di fastidi. L’esemplare in prova è dotato di un‘impugnatura a pistola molto aperta, tipo Woodward, con un’elegante coccia in metallo e guardia lunga che contribuisce alla bellezza dell’intera arma. Ogni cacciatore ha la sua preferenza personale in fatto di impugnature e sono gusti del tutto rispettabili, ci mancherebbe: su questa categoria di fucili Fausti (come del resto sull’intera gamma personalizzabile) il cacciatore può scegliere fra l’impugnatura all’inglese, quella a pistola o quella a Principe di Galles. L’impugnatura in dotazione permette di non appesantire troppo la linea con una pistola ben pronunciata e nel contempo offre al cacciatore una presa salda ma agile nell’imbracciata veloce.
Bello il calciolo, di colore rosso corallo in omaggio alla più classica delle finiture inglesi; quanto all’efficacia, non è stato riscontrato alcun problema nello smorzamento del colpo d’ariete causato delle cariche e grammature disponibili nel calibro .410. Altrimenti si può scegliere il calciolo in legno.