Fausti guarda al futuro
Fausti non si ferma. E in tempi non semplici ha deciso comunque di rinnovarsi: un nuovo logo e una nuova immagine per presentare al mercato il nuovo corso dell’azienda. Che cosa racconta il nuovo simbolo che rappresenta il brand?
Giovanna Fausti. Il nuovo restyling grafico vuole racchiudere i nostri valori di fondo: orgogliosi del nostro passato, organizzati nel presente e orientati al futuro. Ed è per questo che nel nuovo logo lo stemma araldico è stato sostituito da un monogramma pulito e moderno, che mantiene però intatto il richiamo alle tradizioni. La lettera F che rappresenta, chiaro riferimento al nome della famiglia, è stilizzata in forme sinuose come omaggio alla femminilità del management al timone dell’azienda; è stata specchiata e intrecciata come in uso nei blasoni nobiliari. In questa forma si riconosce anche il palco di un cervo, simbolo venatorio per eccellenza. Al monogramma si accompagna il logo Fausti, contraddistinto dal carattere tipografico Argus, aggraziato e ispirato alla tipografia barocca, che mantiene tratti leggibili; un rimando alla storicità dell’azienda semplificato da un tocco di modernità.
La nuova immagine corrisponde anche a importanti novità nelle linee di produzione? Come cambiano i fucili firmati Fausti?
Giovanna Fausti. Parallelamente al restyling grafico abbiamo deciso di operare dei cambiamenti sulla nostra linea di prodotti: l’essenza e la qualità della produzione non cambiano, ma ci sarà una fase di transizione a una nuova linea di modelli. Questi in alcuni casi vedranno l’introduzione del nuovo logo in corrispondenza della guardia e della chiave di apertura, mentre in altri anche un nuovo nome, un’estetica rinnovata e migliorie tecniche.
Possedere un’arma Fausti non deve essere un lusso per pochi eletti, ma un sogno che può diventare realtà per tutti. Ciascuno potrà scegliere la sua arma perfetta: dai modelli base, espressione e sintesi di elevati standard qualitativi, fino agli strumenti personalizzati, resi unici da impeccabili e ricercate finiture manuali. Un sovrapposto e una doppietta Fausti potranno essere l’arma che ogni cacciatore e ogni tiratore hanno sempre sognato. Come recita il nuovo payoff:
I’ll be your gun.
Perché questa scelta ora, in un momento così critico? Giovanna Fausti. Nel 2020 ha avuto inizio un periodo drammatico e difficile per tutti. Un momento che lascerà un segno profondo nella società. Come sfida, in un’ottica di cambiamento e rinnovamento, abbiamo deciso di investire guardando al futuro con una nuova immagine e puntando verso nuovi traguardi.
Le mie sorelle, Elena e Barbara, ed io siamo orgogliose del nostro passato e abbiamo voluto cambiare l’immagine dell’azienda senza modificare i valori di sempre, puntando sull’innovazione per avvicinare ancora di più i nostri prodotti alle esigenze di cacciatori e tiratori. Il posizionamento del brand segue la nuova immagine sugli stessi binari. Guardare al futuro per Fausti significa, infatti, raggiungere nuovi obiettivi e rispondere al meglio alla domanda di nuovi utilizzatori.
Canne e meccanica del sovrapposto
Le canne sono indubbiamente uno dei vanti di Fausti, da sempre all’avanguardia nella balistica e negli studi a essa applicati, con particolare attenzione ai piccoli calibri. Questo sovrapposto in calibro .410 non fa certamente eccezione. Vi basti ricordare che tutti i fucili Fausti, prima di essere affidati al legittimo proprietario, vengono testati nel balipedio interno e vengono consegnati insieme alle rosate di sparo.
Le canne dell’esemplare in prova, cromate internamente e con camera di scoppio magnum (76 millimetri), sono lunghe 64,5 centimetri, un valore idoneo per permettere la completa combustione delle lunghe cartucce del calibro e per far sì che il fucile possa essere agilmente manovrato tra la vegetazione. La stessa Fausti consiglia una lunghezza di 25”
(la classica misura delle canne delle doppiette Churchill, pari a 63,5 centimetri) per questo sovrapposto; purtuttavia la lunghezza delle canne - come altri particolari già descritti - è ampiamente personalizzabile.
Si può optare per una coppia di strozzature fisse oppure per la presenza di strozzatori intercambiabili. Il “nostro” fucile era dotato di due strozzature fisse, cilindrica in prima canna e due stelle in seconda, due valori eccellenti per insidiare la regina con le giuste munizioni.
I due tubi sono uniti da bindellini, mentre la bindella superiore è larga sei
millimetri, ventilata a ponticelli larghi e rabescata anti-riflesso. Termina con un classicissimo mirino sferico in ottone. Se in condizioni di luce scarsa provaste l’esigenza di avere un minimo di visibilità in più, è sufficiente cambiare il mirino in dotazione con uno in fibra ottica. La foratura in anima delle canne è identica per entrambe, 10,4 millimetri, e il loro peso è punzonato in 1,17 chilogrammi.
Immancabilmente presente la chiusura Four Locks (brevetto Fausti), caratterizzata da una doppia coppia di ramponi che rende il sistema di chiusura efficiente e sicuro. Vi sono ben quattro punti di tenuta: una coppia di classici ramponi ricavata nel monobloc per la tenuta e il bloccaggio verticale delle canne alla bascula e un’ulteriore coppia di ramponi contenuta all’interno dei fianchi della bascula, per una tenuta meccanica longitudinale fra canne e bascula. Lo so che il fucile è destinato alle beccacce, ma se lo porterete in pedana (strozzature permettendo) non rovinerete la vita operativa dell’arma.
Ottima la finitura all’interno della bascula, dove non si notano evidenti tracce di lavorazione di utensili. L’estrazione nel modello in prova è automatica, ma può essere scelta anche manuale.
Test a fuoco
Ospiti del balipedio aziendale, abbiamo sparato con le due canne, andando a vedere il risultato. Non che ci aspettassimo qualcosa di strano, ma fa sempre piacere constatare con mano come l’esperienza accumulata nel settore dei piccoli calibri sia un plus da tenere in seria considerazione al momento dell’acquisto.
La prima canna cilindrica è stata impegnata con una cartuccia Alg Pegaso dispersante calibro .410, caricata con 19 grammi di piombo 10 a soli nove metri dalla volata; malgrado la distanza di ingaggio veramente ridotta, la concentrazione dei pallini (peraltro con un leggero anticipo e spostamento del peso di rosata verso l’alto) è mirabile.
Non contenti e immaginando che la beccaccia ci stesse sfuggendo, in seconda canna è stata sparata una Fiocchi da 19 grammi di piombo del 7 e ½ dall’impegnativa distanza di 26 metri. Beh, il risultato lo vedete da soli guardando la rosata pubblicata in queste pagine; anche il secondo colpo sarebbe stato letale per la regina del bosco.
Infine una nota sul peso: 2,73 chilogrammi non rappresentano un record in senso assoluto, ma il peso è ben bilanciato su un’arma in acciaio con un’ottima maneggevolezza complessiva.
Come lo si vuole
Il Class SL Upland SLX calibro .410 viene offerto al pubblico a 5.200 euro (Iva esclusa). Come abbiamo già specificato, potete personalizzare il sovrapposto secondo i vostri desiderata per portarvi a casa un’arma davvero cucita addosso, a partire dalle misure che vengono prese nell’atelier dell’azienda. L’attenzione e la cura per ogni dettaglio, i consigli e l’accurata manifattura giustificano ampiamente la cifra proposta.
Completa la dotazione la bella valigetta in Abs VL 300, ottima soluzione per riporre e trasportare l’arma al termine della sfida con la beccaccia.