Rfm Sks One: un sovrapposto su misura
Quello dei fucili artigianali su misura è il concetto sul quale si fonda la produzione armiera della Rfm. La ricerca dell’affidabilità meccanica fusa al pregevole gusto estetico, impreziosito a seconda delle specifiche richieste della clientela, rappresenta, infatti, l’indubbio punto di forza dei fucili da caccia dell’azienda valtrumpina. Analizziamo un’interessante realizzazione in calibro 16 dedicata alla regina del bosco
Rfm propone a catalogo una vasta gamma di fucili basculanti per caccia e tiro a canna sia liscia sia rigata. Il vanto è quello di disporre di componenti e semilavorati completamente made in Italy: quest’indubbia garanzia di qualità ha permesso al marchio all’azienda di affacciarsi con successo al mercato nazionale ed estero. La personalizzazione è il vero punto di forza: il fucile tenderà così a costituire la sintesi tra l’esperienza dell’artigiano e le espresse richieste del committente. La possibilità riconosciuta dalla vendita diretta al pubblico è quella di selezionare insieme materiali e finiture unitamente alla possibilità di dimensionare l’arma sulle esatte caratteristiche antropometriche dell’acquirente. Doppiette, sovrapposti ed express saranno così completamente personalizzabili nelle misure del calcio, nelle caratteristiche delle canne e per livello di finitura, tutto ciò a fronte di prezzi di listino davvero concorrenziali. Rfm offre alla clientela l’allineamento della calciatura senza alcun sovrapprezzo; differentemente, ottenere un calcio completamente su misura partendo da uno sbozzato in noce richiederà l’attenzione dei due calcisti operanti in sede con un costo aggiuntivo variabile anche in funzione del grado dei legni.
La linea di sovrapposti
Quello che andremo ad analizzare è il modello di punta, certamente il più rifinito e attento al dettaglio, tra quelli disponibili a catalogo Rfm. Si tratta del modello di lusso Sks One, caratterizzato dalla presenza delle finte cartelle laterali insieme alla bascula rinforzata; è offerto nei calibri 12, 16, 20, 28 e .410 nonché completamente personalizzabile come tutti i fucili proposti dall’azienda. Il profilo della bascula racchiude l’elemento di diversità rispetto al modello Sks, ancora a cartelle lunghe ma raccordate senza la presenza del rinforzo, elemento di distinzione che indubbiamente irrobustisce e l’impreziosisce l’arma. In ultimo, il modello Sk, privo di cartelle, rappresenta l’opzione di base per coloro i quali mirano più alla sostanza che alla forma, caratterizzandosi sempre per l’ampia scelta dei calibri, personalizzabile nelle finiture, nella lunghezza delle canne, nella scelta
delle strozzature (fisse o intercambiabili), nel grado e nelle caratteristiche dimensionali dei legni.
Dedicato alla beccaccia
L’anima della canna riusciva a contenere ben 16 sfere di piombo dello stesso diametro, necessarie per raggiungere il peso di una libbra; da ciò l’indicazione del calibro fissato dagli inglesi. È proprio nelle terre d’oltremanica che questa cartuccia da sempre ha riscosso un indubbio successo nell’impiego venatorio; tuttavia, nell’ultimo decennio sembra stia tornando alla ribalta anche nel bel Paese. Il calibro è molto equilibrato, offre una carica di piombo né eccessiva, né insufficiente per affrontare la regina tra le insidie del suo regno.
Il punto di forza per la caccia nel bosco è rappresentato dalle caratteristiche delle canne del fucile: peculiarità che, nel caso di un sovrapposto realizzato per sopperire alle esigenze del beccacciaio committente, non possono che divenire oggetto privilegiato d’analisi. La presenza degli strozzatori intercambiabili diviene elemento di massima versatilità nell’impiego del sovrapposto che, in un attimo, potrà trasformarsi in un valido sostituto per attività venatorie alternative. La dotazione comprende il box a marchio Rfm che contiene la chiave per lo smontaggio e tre strozzatori lunghi 50 millimetri, oltre alla coppia già installata sull’arma.
Canne da bosco
Le canne, realizzate in acciaio trilegato al nichel cromo molibdeno, lappate e cromate internamente, nell’esemplare in prova sono lunghe 60 centimetri e accoppiate mediante il sistema del monoblocco. La lunghezza delle canne, come i valori di strozzatura o l’eventuale presenza di strozzatori intercambiabili sono rimessi alla scelta del committente cosicché sarà possibile vedersi realizzato il fucile dei propri desideri.
La bindella è ventilata, larga sei millimetri e arabescata antiriflesso: permette una pronta acquisizione del bersaglio grazie alla presenza di una definita linea di mira che culmina in un mirino di fibra ottica di colore rosso fluorescente. La scelta del mirino rappresenta una delle più banali delle personalizzazioni, potendo essere sostituito in qualsiasi momento semmai con uno puntiforme in ottone, maggiormente in linea con l’impianto classico dell’arma, oppure secondo le ulteriori preferenze personali. Mancano le bindelle laterali. Scelta ponderata. Sebbene la bindella superiore tenda a garantire un sicuro approccio con la linea di mira, la rinuncia ai bindellini laterali si traduce in un prezioso risparmio in termini di peso del gruppo canne: la portabilità nel bosco è sempre da primeggiare. Tuttavia le canne sono accoppiate in prossimità della volata grazie al bindellino di giunzione che si protrae all’indietro per una lunghezza di dieci centimetri. La base della maglietta porta cinghia anteriore è saldata direttamente alla canna inferiore.
Impostazione meccanica
La coppia di canne è innestata al monoblocco di culatta con una giunzione certa che non lascia trapelare la minima incertezza nell’assemblaggio. Osservando i profili laterali si scorgono i gambi degli estrattori automatici e sui piani
inferiori risaltano le parti lucide del monoblocco di culatta finite a bastoncino, con il consequenziale e pregevole effetto visivo che ne deriva.
La chiusura è una tipica gardonese a tassello basso, il quale andrà a inserirsi all’interno della mortisa presente alla base del monoblocco garantendo la chiusura dell’arma. L’incavo ha profilo trapezoidale per accogliere il tassello di chiusura appena maggiorato che offrirà un graduale assestamento nel protrarsi dell’utilizzo; la chiave d’apertura tenderà a mantenere il suo codolo orientato verso destra per allinearsi progressivamente nel tempo.
La bascula dedicata al calibro è in acciaio al nichel cromo macchinata per asportazione di truciolo da un blocco forgiato. Il sistema di scatto è basato sul monogrillo con selettore alloggiato all’interno del cursore della sicura. Il selettore orientato verso destra permette lo sparo della prima canna, ossia quella inferiore, all’inverso si scorgeranno due indicatori di riferimento evidenziati con pasta di colore rosso, osservando i quali sarà servita dapprima la canna superiore, solitamente dotata di un valore di strozzatura più marcato.
Particolari di prestigio
La bascula e le cartelle sono realizzate in acciaio cementato impreziosite dalla rifinitura color argento vecchio. L’incisione eseguita al laser proposta su questo modello prevede sulla cartella destra la ferma di un setter inglese con una beccaccia che si invola nella parte anteriore su sfondo caratterizzato dalla presenza di vegetazione bassa. Al fronte opposto si osservano due soggetti in volo, alla base della cartella è ancora riportato il marchio aziendale. Incisioni a tema floreale caratterizzano il petto di bascula, il guardamano e il codettone sul quale si azionano chiave di apertura, leva di sicura e selettore. La chiave è traforata con grafica passante in quattro punti. La cura al dettaglio non manca sulla leva di sicura: si caratterizza, infatti, per una serie di riporti a motivo puntiforme per tutta la sua lunghezza, interrotta solo dalla zigrinatura a passo unico del cursore che comanda il monogrillo selettivo. Sulle canne sono incisi al laser con carrettieri classicheggianti il nome dell’azienda insieme alla nazionalità.
Il grilletto ha un profilo ampio e ben rifinito; lasciato lucido come il guardamano trasmette il senso di robustezza dell’acciaio. Il richiamo alla bascula rende armonioso l’insieme delle componenti metalliche. Si denota per la medesima finitura anche il pulsante di sgancio dell’astina incassato
nell’ampia sede che permette un facile accesso durante le operazioni di smontaggio. La zigrinatura sui legni di noce lucidati a olio è eseguita a mano secondo il tipico stile inglese con passo di media ampiezza.
L’esame alla placca
Due le coppie di cartucce calibro 16 selezionate, ovviamente in linea con le esigenze proprie della caccia nel fitto del bosco. In prima istanza la realizzazione dell’azienda Alg Munizioni nota sotto il nome di Silver Queen, dotata del peculiare dispersore elicoidale associato alla carica da 30 grammi del piombo 7 ½ nichelato. Un’icona intramontabile nel secondo caso, trattandosi di un caricamento Baschieri & Pellagri della linea
Classic che sfrutta la polvere F2 caricata in bossolo da 67 millimetri in combinazione con la borra feltro e piombo del numero otto in dosaggio di 29 grammi. Doppia linea di tiro per entrambe da 15 e 20 metri assistite dallo strozzatore cilindrico in prima canna e da tre stelle per la seconda. Ampia e parimenti guarnita in tutti i settori la distribuzione del piombo su ambedue le placche attinte dai pallini del 7 ½ del caricamento Silver Queen. Possono definirsi omologhi i risultati ottenuti sulla linea di tiro breve dei 15 metri insieme a quella offerta dallo strozzatore da tre stelle alla soglia dei 20 metri. Decisamente più marcato il divario ottenuto delle cartucce assemblate con borra in feltro della ditta bolognese. Ampia e maggiormente guarnita nel centro la rosata del primo colpo in canna cilindrica, di dimensioni più contenute la distribuzione dei pallini sulla placca dei 20 metri che, sebbene non esattamente centrata sul bersaglio, lascia intravedere spazi vuoti alle estreme periferie della circonferenza (diametro 75 centimetri), tuttavia in linea con l’associazione alla strozzatura più accentuata. Gli strozzatori intercambiabili permetteranno di modulare l’ampiezza della rosata assecondando il desiderio del beccacciaio. Sebbene il calibro 16 non goda di una scelta sterminata di cartucce commerciali dedicate alla beccaccia i componenti da ricarica certo non mancano per sperimentare con proprie realizzazioni. Non resta che provare quest’insolito, ma accattivante connubio.