Beccacce che passione

Il bello del feltro

Dionisi borra feltro calibri 12 e 20

- Di Simone Bertini, Paolo Guerrucci, Alessandro Iacolina

Se la cartuccia con borra in feltro è ben dosata ed equilibrat­a, si può fare quello che si vuole giocando con le strozzatur­e. I cacciatori di beccaccia hanno un’arma in più

Dionisi mette a disposizio­ne due cartucce (calibro 12 e 20) caricate con il feltro che sta vivendo una seconda vita. Dopo l’epoca d’oro dell’avvento delle borre in plastica, che sembravano la soluzione ideale per qualunque munizione, le ditte e i ricaricato­ri domestici hanno riscoperto il feltro vegetale quale potenziale insostitui­bile alleato per l’assetto di numerose cartucce. Il feltro, infatti, ben si presta a innumerevo­li applicazio­ni e, grazie alla possibilit­à di utilizzare efficaceme­nte gli strozzator­i intercambi­abili in dotazione alla stragrande maggioranz­a dei fucili, consente una resa eccellente allo sparo.

Rivendicaz­ione d’orgoglio

Suggeriamo a Dionisi di diversific­are maggiormen­te il packaging rispetto alle altre proposte: le confezioni sono obiettivam­ente molto simili. Non è un aspetto essenziale per la riuscita del tiro, ma l’estetica riveste un’importanza oramai non trascurabi­le. Le cartucce sono contenute in una scatola da 25 (box in cartone da 250) caratteriz­zata da una grafica semplice e chiara. Sul frontespiz­io del calibro 12 il colore dominante è il marrone, su quella del calibro 20 un verde bosco. Al centro della scatola troneggian­o le scritte “Dionisi dal 1925” in colore bianco e “cartucce Italia” in arancio. Si assiste a una dominanza data dal nome della ditta invece che dalle caratteris­tiche della cartuccia, un po’ in controtend­enza con quanto accade per altri concorrent­i. Sacrosanta rivendicaz­ione d’orgoglio.

Le scatole sono solcate da una linea diagonale; con un minimo di attenzione si può constatare che la linea altro non è che la traiettori­a dello sciame dei pallini che esce dalla bocca di un fucile, rappresent­ato parzialmen­te sul

bordo sinistro della scatola poco sopra un cane in ferma. In basso a destra viene descritto il contenuto della scatola e viene indicato il calibro, mentre in alto si nota la rassicuran­te scritta “fabbricato in Italia” con la sottostant­e rappresent­azione grafica dei colori della bandiera nazionale.

Il coperchio reca un adesivo bianco con i dati della cartuccia contenuta all’interno. Le avvertenze e le frasi di warning si ritrovano sul retro e sulle linguette di chiusura interne.

Il calibro 12 è allestito in un bossolo Fiocchi traslucido, mentre il 20 in un bossolo Fiocchi giallo; entrambi sono alti 70 millimetri. Il fondello è un tipo 3 ottonato per entrambe le cartucce, alto 16 millimetri. Le scritte sul bossolo del calibro 12 sono apposte con vernice nera di buona qualità, con una leggibilit­à discreta e che non tende a svanire dopo qualche passaggio per le mani, seppure non uniforme nelle varie cartucce esaminate. Le scritte riportano la grammatura, la numerazion­e del piombo, il nome dell’azienda, l’altezza del bossolo e la dicitura “caccia 3 borra feltro”. Analoghe consideraz­ioni si possono svolgere per il calibro 20, con l’eccezione della vernice rossa e della scritta “Dci 20 borra feltro”, dove Dci è l’acronimo di Dionisi Cartucce Italia. Per entrambi i calibri l’innesco è il potente Fiocchi 616, caratteriz­zato dal corpo ramato e dalla vernice protettiva copri foro di vampa di colore bianco.

Per prima e seconda canna

Qualche differenza tra i due calibri la si trova nella scelta delle polveri impiegate. Per il calibro maggiore Dionisi ha optato per la polvere A1 Sp della Nsi; si tratta di una singola base opportunam­ente gelatinizz­ata e stabilizza­ta. Si presenta sotto forma di lamelle quadrate di colore verde, di dimensioni 1,8x1,8 millimetri per 0,33 millimetri circa di spessore. La densità gravimetri­ca si attesta sui 560 ± 20 grammi/l. La dose dichiarata dall’azienda è di 1,85 grammi circa (a seconda dei lotti). La dose da noi riscontrat­a (media di dieci distinte misurazion­i) è leggerment­e superiore, 1,87 grammi.

Il calibro 20 fa affidament­o invece sulla classica Tecna n di Nsi, dosata in 1,42 grammi (anche in questo caso la dose da noi riscontrat­a come media di dieci distinte misurazion­i è leggerment­e superiore, 1,44 grammi). La Tecna n è una doppia base attenuata laminata che si presenta sotto forma di piastrelle quadrate di colore grigio ardesia, con dimensioni 1,15x1,15 millimetri e spessore di 0,12 millimetri. La densità gravimetri­ca media è di 590 grammi/l, con combustion­e piuttosto lenta. La Tecna n è una polvere molto rinomata per la sua versatilit­à anche nell’ambito della ricarica domestica. Il borraggio è ovviamente il cuore della cartuccia, cui fornisce il nome e che identifica. La calibro 12 è strutturat­a con una couvette sopra polvere in plastica da circa 7 millimetri allo scopo di tenuta gas, sormontata da una borra in feltro Diana Fp2 da 16 mm. Questa borra possiede una testata a trattament­o impermeabi­le antistrapp­o e ha la superficie di tenuta paraffinat­a, per una biodegrada­bilità complessiv­a del 99%.

Il calibro 20 non differisce molto, se non per la componenti­stica rapportata al calibro cadetto; couvette in plastica da 7 millimetri, sormontata da una borra Diana Fp2 alta 18 millimetri. Di qualità standard al 2% di antimonio, i pallini sono risultati costanti per sfericità, lucentezza e dimensioni e ci hanno pienamente soddisfatt­i. Per entrambe le cartucce è stata scelta la numerazion­e 7 (diametro del pallino pari a 2,5 millimetri); questo valore soddisfa un poco tutti i palati e risulta efficace sia in prima canna con una vegetazion­e opprimente, sia in una seconda canna per tentare il recupero in extremis.

Se la numerazion­e del pallino non vi dovesse soddisfare, la calibro 12 può essere scelta con pallini che vanno dal 5 all’11, mentre la 20 con pallini che vanno dal 7 all’11. Per la prova

abbiamo quindi scelto il pallino più grande tra quelli disponibil­i.

La dose prevista è di 34 grammi nel calibro 12 e di 28 grammi nel calibro

20, grammature perfettame­nte centrate con le cartucce. Le nostre misurazion­i hanno messo in luce rispettiva­mente valori di 34,18 grammi e di 28,28 grammi (media di dieci distinte rilevazion­i). La chiusura è una stellare a sei pliche per entrambe le realizzazi­oni, piuttosto ben fatta e regolare; è leggerment­e ente più accurata nel calibro 12.

I dati di Banco (registrati con canna anna full da 70 millimetri, cartucce climatizza­te a 20°C e 60% di umidità relativa) lativa) sono i seguenti: V2,5 390 m/s, pressione ressione 662 bar, tempo di canna 3.021 μs per la 12 borra feltro; V2,5 386 μ/s, pressione 769 bar, tempo di canna 2.949 ms per la 20 borra feltro.

La cartuccia finita pesa 46,53 grammi per un’altezza complessiv­a di 57,27 millimetri nel calibro 12, 37,93 grammi per un’altezza n’altezza complessiv­a di 59,35 mm nel calibro alibro 20 (media di dieci distinte misurazion­i). zioni). I lotti utilizzati sono stati il numero 56 per il calibro 12 e il numero ro 41 per il calibro 20.

Distribuzi­one regolare

Per le prove di rosata abbiamo utilizzato i sovrappost­i Browning Hunter Light calibro 12 e Beretta Silver Pigeon I calibro 20, entrambi con canne lunghe 66 centimetri; in entrambi i casi è stato utilizzato uno strozzator­e cilindrico (strozzator­e Gemini interno-esterno, 2 centimetri esterni) a 12 e a 18 metri, le due misure oramai standardiz­zate per il test di cartucce destinate alla beccaccia.

Ancora una volta demandiamo all’osservazio­ne delle rosate un commento certamente più esaustivo delle nostre parole; anche se si tratta pur sempre di prove in placca e che a esse si deve attribuire un’importanza comunque ponderata, le rosate sono particolar­mente ben fatte. Una distribuzi­one regolare con lo strozzator­e cilindrico alle due distanze considerat­e (leggerment­e stretta a 12 metri con lo strozzator­e cilindrico per la calibro 20) ci fa ipotizzare un comportame­nto lineare e prevedibil­e anche se si utilizzano altri valori di strozzatur­a. È il bello del feltro; se

la cartuccia è ben dosata ed equilibrat­a, si può fare quello che si vuole giocando con le strozzatur­e. Le cartucce Dionisi caricate con borra feltro posseggono ottime velocità per il tipo di borraggio e risultano gradevoli allo sparo. Non ci deve meraviglia­re il ricorso al feltro per una cartuccia da beccacce tuttofare: d’altro canto le soluzioni per cercare di ingaggiare un negoziato vincente sono molteplici e questa è una di quelle. Le cartucce si possono peraltro utilizzare anche fuori dal bosco, per altri selvatici.

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2. Per entrambi i calibri l’innesco è il potente Fiocchi 616, caratteriz­zato dal corpo ramato e dalla vernice protettiva copri foro di vampa di colore bianco
3. La chiusura, una stellare a sei pliche, è la medesima per i due calibri. Il bossolo è giallo per il 20, traslucido per il 12
1. Sia per il calibro 12, sia per il 20 è stato adottato un bossolo Fiocchi alto 70 millimetri con un fondello ottonato tipo 3 da 16 millimetri; la scelta appare razionale e corretta 2. Per entrambi i calibri l’innesco è il potente Fiocchi 616, caratteriz­zato dal corpo ramato e dalla vernice protettiva copri foro di vampa di colore bianco 3. La chiusura, una stellare a sei pliche, è la medesima per i due calibri. Il bossolo è giallo per il 20, traslucido per il 12
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 ?? ?? 7. Non desta sorprese trovare il feltro nel borraggio. Nel calibro 12 è inserita una borra in feltro vegetale Diana Fp2 da 16 millimetri sopra una couvette in plastica da 7 millimetri; nel calibro 20 la stessa couvette è sormontata da un feltro Diana Fp2 da 18 millimetri
7. Non desta sorprese trovare il feltro nel borraggio. Nel calibro 12 è inserita una borra in feltro vegetale Diana Fp2 da 16 millimetri sopra una couvette in plastica da 7 millimetri; nel calibro 20 la stessa couvette è sormontata da un feltro Diana Fp2 da 18 millimetri
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 ?? ?? C. Prova di rosata condotta sparando la Dionisi borra feltro calibro 20 alla distanza di 12 metri con un sovrappost­o Beretta Silver Pigeon I (canne lunghe 66 centimetri, strozzator­e cilindrico Gemini interno-esterno, 2 centimetri esterni). Rispetto alla rosata ottenuta alla stessa distanza con la Dionisi in 12, questa del calibro 20 è soltanto un filo più stretta
D. Stesse condizioni sperimenta­li della foto C, ma la distanza di tiro è aumentata a 18 metri. Non pare che vi sia molto da aggiungere a quanto dice l’immagine. Con il feltro si ottiene una cartuccia sempre sincera nel comportame­nto. Si possono variare distanze di tiro ed efficacia con il variare della strozzatur­a, in base alle esigenze e al luogo dove si caccia abitualmen­te
C. Prova di rosata condotta sparando la Dionisi borra feltro calibro 20 alla distanza di 12 metri con un sovrappost­o Beretta Silver Pigeon I (canne lunghe 66 centimetri, strozzator­e cilindrico Gemini interno-esterno, 2 centimetri esterni). Rispetto alla rosata ottenuta alla stessa distanza con la Dionisi in 12, questa del calibro 20 è soltanto un filo più stretta D. Stesse condizioni sperimenta­li della foto C, ma la distanza di tiro è aumentata a 18 metri. Non pare che vi sia molto da aggiungere a quanto dice l’immagine. Con il feltro si ottiene una cartuccia sempre sincera nel comportame­nto. Si possono variare distanze di tiro ed efficacia con il variare della strozzatur­a, in base alle esigenze e al luogo dove si caccia abitualmen­te
 ?? ?? A. Prova di rosata condotta sparando la Dionisi borra feltro calibro 12 alla distanza di 12 metri con un sovrappost­o Browning Hunter Light (canne lunghe 66 centimetri, strozzator­e cilindrico Gemini interno-esterno, 2 centimetri esterni). La distribuzi­one è eccellente, a dimostrazi­one di come il feltro lavori bene già alla minima distanza
B. Stesse condizioni sperimenta­li della foto A, ma la distanza di tiro è aumentata a 18 metri. Esemplare il progressiv­o allargamen­to della rosata all’aumentare della distanza
A. Prova di rosata condotta sparando la Dionisi borra feltro calibro 12 alla distanza di 12 metri con un sovrappost­o Browning Hunter Light (canne lunghe 66 centimetri, strozzator­e cilindrico Gemini interno-esterno, 2 centimetri esterni). La distribuzi­one è eccellente, a dimostrazi­one di come il feltro lavori bene già alla minima distanza B. Stesse condizioni sperimenta­li della foto A, ma la distanza di tiro è aumentata a 18 metri. Esemplare il progressiv­o allargamen­to della rosata all’aumentare della distanza

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