Beccacce che passione

BECCACCE E AMICIZIA

- Tomaso Delucchi

Quello che sto per raccontarv­i riguarda la storia di come questa nostra passione possa fare incontrare nel modo più insolito due persone e creare un legame di amicizia molto forte. Questa stagione rimarrà per me difficile da dimenticar­e, perché segnata dalla prematura e tragica perdita della mia giovane setter Belle per cui, ancora oggi (e chissà per quanto tempo), mi sento l’unico responsabi­le. A causa di ciò non volevo più saperne di tornare sui monti, anche se con me avevo sempre Giada, un cane di nove anni e mezzo con qualche acciacco ma con cervello, che mi ha sempre regalato grandi emozioni. Se sono quindi veramente riuscito a non mollare, il merito va al mio caro amico Daniele.

Io e lui non ci conosciamo da molto, le nostre strade si sono incontrate una fredda mattina di inizio dicembre del 2017 nell’alta Val di Vara (Sp). Giada aveva appena fermato una beccaccia in una valletta a limite di un pascolo che ero riuscito a bloccare con un bel tiro, ma purtroppo era finita in un fitto roveto e né io, né i cani (compresa Belle alla

sua prima stagione) eravamo riusciti a spingerci fin là. Daniele, che aveva assistito alla scena senza che io me ne accorgessi, vedendomi in difficoltà, si era fatto avanti avvertendo­mi che la beccaccia smarrita in realtà era volata via e con molta probabilit­à si era posata nella valle poco sotto di noi. Abbiamo così cacciato insieme per il resto della mattinata, riuscendo peraltro a prendere nuove prede e a fine giornata ci siamo salutati con la promessa di tenerci in contatto. Da quel giorno è nata una splendida e vera amicizia, tanto che negli anni successivi abbiamo continuato a cacciare e ad addestrare i nostri ausiliari unitamente e a condivider­e esperienze di caccia e di vita. A entrambi a volte sembra di conoscerci da tutta una vita e alcuni amici comuni affermano che siamo come fratelli divisi alla nascita. È quindi grazie a lui e alla sua caparbietà se, dopo una settimana dal terribile fatto, sono riuscito a rimettermi gli scarponi e riprendere la nostra comune passione. Un giovedì pomeriggio, con la scusa, che gli serviva del mangime per i cani mi ha fatto andare da lui e poi mi ha pregato di andare insieme, anche con Giampaolo, a fare un giretto di un paio d’ore, dicendomi che avrebbe fatto bene sia a me sia a Giada. Così, fra mille pensieri, ho deciso di raggiunger­li nel luogo prefissato. La giornata era splendida e la zona di crinale, costituita da pascoli e boschetti con alcune sorgive, offriva un luogo ideale di sosta per le prime svernanti.

Ero assorto nei miei pensieri e mi preoccupav­o poco dell’azione dei cani. Nella prima ora si erano susseguite due o tre ferme in bianco; molto probabilme­nte la beccaccia aveva avvertito il sopraggiun­gere dei cani dal fruscio secco causato dal fogliame, allontanan­dosi poco prima del nostro arrivo. Avevamo deciso quindi di abbassarci e, sotto un fitto cespuglio spinoso, la sua setter Lea si bloccò in una ferma molto decisa facendo presagire che la beccaccia fosse negli immediati paraggi. Daniele ( l’unico dei due ad avere il fucile) e Giampaolo andarono a servire il cane posizionan­dosi poco più sotto la sua posizione, mentre io decisi di rimanere leggerment­e sopra dove si godeva di una maggiore visuale nel caso il volatile si sarebbe spinto lontano. Ma il destino volle che nel fuggire l’arciera venne verso di me: un tiro di stoccata e la vidi cadere. Subito venni preso da un turbinio di emozioni e ricordi dei giorni appena trascorsi. Giada, che era in consenso, eseguì il riporto e, stranament­e, consegnò la beccaccia a Daniele, il quale nel ridarmela si congratulò con un filo di commozione. Riprendend­o il nostro giro avvertii una maggiore convinzion­e, come se dentro di me qualcosa si fosse sbloccato. Lungo il percorso non trovammo trovato più nulla, ma in realtà lo scopo dell’uscita era stato quello di rimettersi in gioco. Solo giunti all’auto, ormai al tramonto, una beccaccia volò proprio sopra di noi come a salutarci. “Questa volta ho vinto io” sembrò dirci.

Poco importa, la gioia più grande è stata ritornare a esercitare questa magica e a volte inspiegabi­le passione della caccia alla beccaccia e averla condivisa con un vero amico.

 ?? ?? Beg Geem, griffone kortals di Davide Ciampi, con la sua beccaccia e la doppietta Perugini & Visini calibro .410
Beg Geem, griffone kortals di Davide Ciampi, con la sua beccaccia e la doppietta Perugini & Visini calibro .410
 ?? ?? Arturo Sorrentino con Pank, setter tricolore fegato, e Dior, setter bianco arancio, fotografat­i al termine di una bella giornata di caccia a monte Petrino, nel comune di Mondragone
Arturo Sorrentino con Pank, setter tricolore fegato, e Dior, setter bianco arancio, fotografat­i al termine di una bella giornata di caccia a monte Petrino, nel comune di Mondragone
 ?? ?? Tra rovi e sugherete, uno dei posti preferiti delle regine in Sardegna. È sempre un’emozione riuscire a incarniera­rle in questi posti dopo un incredibil­e lavoro dei cani. Stavolta l’astuzia e la calma della setter hanno fatto la differenza! Un saluto a tutti i lettori di Beccacce che Passione da Andrea Pedrini
Tra rovi e sugherete, uno dei posti preferiti delle regine in Sardegna. È sempre un’emozione riuscire a incarniera­rle in questi posti dopo un incredibil­e lavoro dei cani. Stavolta l’astuzia e la calma della setter hanno fatto la differenza! Un saluto a tutti i lettori di Beccacce che Passione da Andrea Pedrini
 ?? ?? Bruna, di Federico Ebau, con il suo bottino. La foto è stata scattata nel sud Sardegna, località Villassalt­o
Bruna, di Federico Ebau, con il suo bottino. La foto è stata scattata nel sud Sardegna, località Villassalt­o
 ?? ?? Instancabi­le! Foto di Benedetto Lele Patrone
Instancabi­le! Foto di Benedetto Lele Patrone
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 ?? ?? Ogni volta un racconto, un’avventura diversa, inspiegabi­le a chi non pratica questa affascinan­te caccia. Non contano i numeri, ma le emozioni, il cane in ferma che in un metro quadrato di ettari di bosco ha saputo scovare la regina e magari, come tante volte succede, anche ritrovarla come un buon cane da beccacce sa fare. Queste le parole di Nicola Chindamo, ritratto in foto
Ogni volta un racconto, un’avventura diversa, inspiegabi­le a chi non pratica questa affascinan­te caccia. Non contano i numeri, ma le emozioni, il cane in ferma che in un metro quadrato di ettari di bosco ha saputo scovare la regina e magari, come tante volte succede, anche ritrovarla come un buon cane da beccacce sa fare. Queste le parole di Nicola Chindamo, ritratto in foto
 ?? ?? Rio (17 mesi), di Marco Cappello, al termine di una splendida e memorabile giornata di caccia, con la sua prima beccaccia
Rio (17 mesi), di Marco Cappello, al termine di una splendida e memorabile giornata di caccia, con la sua prima beccaccia
 ?? ?? Zara, di Andrea Todeschini, con una beccaccia speciale
Zara, di Andrea Todeschini, con una beccaccia speciale
 ?? ?? La beccaccia di capodanno. In foto Zito del Emat di Matteo Carnicelli
La beccaccia di capodanno. In foto Zito del Emat di Matteo Carnicelli

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