SMART HAD ONE GOOD IDEA AND THAT IDEA WAS STUPID
Come mai parlo oggi, dopo tanti anni, di questa campagna?
Perché siamo a una nuova svolta drammatica, persino peggiore di quella del 2008. Comunque la si metta, la pandemia in corso è l’atroce sigillo alle nostre incapacità: l’incapacità di tenere il pianeta pulito (è dimostrato che lo smog è uno dei vettori con cui il virus s’è impadronito del mondo), di creare piani B, di capire che un eccesso d’interconnessione può degenerare in effetti domino catastrofici.
Fa riflettere, senza dubbio, che di tanti disastri sia responsabile la prima generazione nata e cresciuta con la scolarizzazione di massa. È come se l’istruzione, da volano di sapienza, si sia tramutata in reticolo di superbie, di caste, di esclusive illegittime. E parlo da laureato magistrale con lode.
Bisogna recuperare un po’ delle origini.
Al punto a cui siamo arrivati, chi non l’ha capito è proprio senza speranza.
Occorre liberare la fantasia e valorizzare le idee, quelle nuove soprattutto.
«Smart had one good idea, and that idea was stupid. You can’t outsmart stupid, so don’t even try. Remember: only stupid can be truly brilliant. So, BE STUPID!».