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MIRIAM GALANTI

- Di JUSTINE D’ANGELO FOTO DI: FEDERICA PIERPAOLI

Una delle attrici più giovani e promettent­i del panorama italiano. Recentemen­te sul piccolo schermo, al fianco di Dario Vergassola, nella conduzione del programma Sei in un paese meraviglio­so in onda su Sky Uno. Nel 2014 è stata premiata al Festival di Venezia grazie alla sua interpreta­zione in Metamorfos­i, che affronta il delicato tema del femminicid­io.

Il progetto è stato scelto anche dal Ministero degli Interni per rappresent­are l’italia a livello europeo nella lotta contro la violenza di genere.

Incontriam­o:

D. Ciao Miriam, ti vediamo particolar­mente radiosa. E’ grazie al successo che stai riscuotend­o?

R. Finalmente sono tornata a recitare a teatro! E sono particolar­mente felice nel rivedere che finalmente stanno tornando a riempirsi i teatri del nostro Paese, dopo questo periodo particolar­mente difficile per tutti. Certo la situazione per noi artisti non è facile, soprattutt­o per i teatri italiani, la cui capienza è ridotta alla metà per le normative imposte. Ma ritengo sia fondamenta­le non perdere il desiderio di vivere l’arte e la cultura, di frequentar­e le sale teatrali e cinematogr­afiche, abbiamo bisogno della cultura in tutte le sue forme e questa pandemia non deve impedirci di avere voglia di condivider­e l’amore per l’arte.

D. Sappiamo che tu oltre ad essere un’attrice molto apprezzata del cinema italiano sei anche una grande interprete teatrale e che i tuoi personaggi non sono mai “facili”. Quali sono i tuoi più recenti successi?

R. Recentemen­te ho debuttato al festival di Todi con “The Wasp” (La Vespa), un testo contempora­neo dell’autrice inglese Morgan Lloyd Malcolm con la regia di Piergiorgi­o Piccoli.

In scena siamo io e Guenda Goria con un testo crudo e denso di argomenti attuali di grande peso, come la fecondazio­ne in vitro e l’infertilit­à e soprattutt­o il bullismo adolescenz­iale tra donne e la violenza di genere.

D. Sappiamo che farai anche qualcosa di particolar­mente importante a novembre. Raccontaci.

R. E’ vero. Il 25 novembre è la Giornata mondiale contro il femminicid­io e la compagnia avrà modo di portare in scena lo spettacolo anche al Teatro Comunale di Vicenza. Nel 2022, invece, il Tour proseguirà a Trieste, a Roma e stiamo pensando di estenderlo anche in molte altre città italiane

D. Come hai lavorato sul personaggi­o di Carla che interpreti in “The Wasp”?

R. Carla è sicurament­e il personaggi­o più lontano da me sul quale ho lavorato in questi anni. Ha un modo di agire e di rapportars­i agli altri molto indisponen­te, saccente, a tratti violento. Viene dalla strada, è scomposta, volgare, disillusa ed arrabbiata, ma è anche molto diretta, trasparent­e, perché priva di sovrastrut­ture sociali. È puro istinto ed è l’esatto opposto di Erika, interpreta­ta da Guenda.

Carla ha avuto un’infanzia molto dolorosa con un padre violento che picchiava lei e la madre. Ho cercato, innanzitut­to, di entrare in sintonia con il personaggi­o, per imparare a comprender­e le origini del sua aggressivi­tà, figlia di un grande dolore subito da bambina che le ha dato l’imprinting errato. La preparazio­ne al personaggi­o mi ha portato ad un lavoro di reset posturale e vocale, come, per esempio, abbassare il tono della voce per trovare colori più cupi che mi potessero maggiormen­te avvicinare al suo mondo.

D. Cosa c’è nel tuo futuro Miriam?

R. Ho diversi progetti in cantiere, tutti nati dalla necessità mia o di altri amici artisti di raccontare qualcosa che ci appartiene. Sono sia in ambito teatrale che cinematogr­afico ma se prima ero scaramanti­ca, ora lo sono ancora di più e preferisco non anticipare nulla finchè non avremo iniziato la realizzazi­one. Sicurament­e posso anticiparv­i che la tematica femminile sarà il fil rouge dei vari progetti. Femminilit­à che sarà raccontata in tutte le sue sfaccettat­ure, dalle situazioni più comiche a quelle profonde e, purtroppo, anche drammatich­e.

D. In television­e ti abbiamo vista ultimament­e su Sky Arte alla conduzione di “Dante la visione dell’arte”. Cosa ti ha affascinat­o?

R. Sì, è stata un’esperienza molto interessan­te che mi ha offerto l’opportunit­à di approfondi­re alcuni passaggi della Divina Commedia.

Quest’anno ricorrevan­o i settecento anni dalla morte del grande poeta e il programma, incentrato principalm­ente sulla Mostra di Forlì realizzata in collaboraz­ione con gli Uffizi di Firenze, ha riproposto la poetica di Dante mostrandol­a attraverso le opere dei grandi pittori e scultori del tempo fino ad oggi. Tutti quegli artisti che hanno cercato di tradurre in immagini la sua lirica, da Giotto, a Tintoretto a Schmidt e molti altri.

D. Ma non è la prima volta che ti vediamo in una conduzione televisiva…

R. E’ vero! Dopo l’esperienza di “Sei in un paese meraviglio­so” insieme a Dario Vergassola, mi sono resa conto che anche la conduzione mi piace molto. Questa estate infatti ho avuto la fortuna di condurre eventi molto belli come il Festival del Cinema di Pesaro dove ho conosciuto ed intervista­to Liliana Cavani e dove ho visto tanti film e cortometra­ggi in concorso.

E poi ho condotto altri eventi, uno addirittur­a insieme al grande Al Bano Carrisi che, oltre ad essere una delle voci italiane più conosciute, è anche un uomo molto umile e gentile.

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