Over the Cover: Davide Sertorelli
Lo scultore del legno fluido
Lo scultore del
legno fluido
Davide Sertorelli ha da subito destato grande interesse fra la giuria quando ha iscritto al BAC Winter Edition le sue opere di “legno fluido”, opere scultoree dalle forme sinuose ed astratte (ma non totalmente), premiate poi con la pubblicazione sulla Over the Cover di BIANCOSCURO Art Magazine #46.
Le sue opere richiamano alla mente le forme della natura, montana e boschiva, dove lui vive e da dove trae ispirazione e materia prima: il legno, il materiale di cui è fortemente innamorato per le
forme e le naturali, caratteristiche venature, con cui gioca sapientemente con il ritmo dei contrasti.
Nato a Bormio nel 1967, è scultore autodidatta. Pur scoprendo da molto giovane la passione per la scultura (lui stesso racconta: “Rimasi affascinato dallo scoprire cosa potevo creare in laboratorio, vedere prendere forma, e vita, il legno nelle mie mani mi ha portato ad indagare sempre di più questa passione per l’arte.”) ha iniziato a lavorare il legno “seriamente” e a mostrare i suoi capolavori solo nel 2003. Studiando le sue opere, troviamo un’influenza dal fare arte di Henry Moore, Constantin Brâncuși, Salvador Dalì:
tre grandi artisti che possiamo rivedere in qualche modo anche nelle opere di Sertorelli, seppur lui sia riuscito a trovare la sua cifra stilistica, ormai riconoscibile nel panorama della scultura internazionale.
L’artista ama utilizzare legni con venature molto accentuate per valorizzarne i colori con il disegno, ottenendo risultati estremamente raffinati e suggestivi nelle opere lasciate con il loro colore naturale. Importante un passaggio della sua procedura creativa che Sertorelli ci svela: “Spesso si pensa che io veda l’opera compiuta semplicemente guardando il legno che ho a disposizione. Ma non è così, io prima progetto meticolosamente l’opera su carta, e solo dopo il disegno vado alla ricerca del pezzo adatto alla realizzazione del progetto, che sia della dimensione giusta e che abbia le proporzioni adatte, oltre che la consistenza ed il colore giusti, soprattutto nel caso in cui la scultura sia stata progettata per non essere dipinta”. Ecco dunque che solo dopo aver definito il progetto e aver trovare il giusto pezzo di legno, Davide Sertorelli può far partire la musica classica che sempre lo accompagna nella creazione e può iniziare a dare forma, movimento e fluidità all’essenza prescelta. Le sue esposizioni spaziano dalla terra madre di Bormio, dove ha messo in mostra le sue opere in diverse personali, a Milano, Venezia, Roma, Sondrio, Brescia, Palermo, Lecce, Matera. Ha esposto anche in Svizzera e negli Emirati Arabi, portando sempre avanti il suo lavoro con sobrietà, umiltà, gioia e profondo rispetto per l’ambiente in cui vive.
Davide Sertorelli realizza opere scultoree lignee dalle forme sinuose e tondeggianti, solo in apparenza astratte poiché un’attenta lettura ne rivela la loro essenza.
L’ artista, dopo un primo periodo in cui si concentra sul figurativo, indirizza la sua ricerca verso una radicale stilizzazione e semplificazione delle forme, non abbandonando mai del tutto la metafora dell’anatomia umana, abolisce ogni approccio mimetico basato sull’osservazione diretta ricreando forme che sono, al contempo, sintesi ed essenza della realtà.
Il legno, prelevato direttamente dal suo ambiente naturale, viene sapientemente intagliato, come fosse modellato dall’erosione del vento, senza alterare la forma ma valorizzando il contenuto alla ricerca di un dinamismo che conferisce leggerezza e fluidità, nel paradosso della solidità della materia, amplificato dallo slancio verticale.
Le sculture sembrano immerse nello spazio che le attraversa nell’alternanza dei vuoti e pieni mentre la luce, scivolando sulle superfici levigatissime, le sublima.
Davide Sertorelli crea le sue opere nel suo studio alle pendici dei monti in Valtellina, in una dimensione di totalizzante comunione panica con la natura dalla quale attinge, in un rapporto di reciprocità, per dare forma all’essenza del sua realtà.
Dott.ssa Ilaria Giacobbi