Biancoscuro Rivista d’Arte

L’opera d’arte e il trauma inferto

Con-fusione contempora­nea a Palazzo Fava

- DI LUCIA GARNERO

Con-fusione contempora­nea a Palazzo Fava

Accessibil­e, a partire dalla data di inaugurazi­one dell’8 aprile in modalità online con visite guidate, e poi aperta al pubblico il 26 aprile, la prima mostra di Palazzo Fava, Sfregi, di Nicola Samorì, sarà visitabile fino al 25 luglio 2021. L’esposizion­e, progetto di Genus Bononiae. Musei nella Città, realizzato con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna e fortemente voluto dal Presidente di Genus Bononiae, Fabio Roversi-Monaco, che di Samorì è stato uno dei primi sostenitor­i e collezioni­sti, è stata affidata alla cura di Alberto Zanchetta e Chiara Stefani, che si sono avvalsi della straordina­ria partecipaz­ione dell’artista nel formulare la soluzione narrativa e nella selezione delle opere; Sfregi è un progetto espositivo studiato dall’artista in esclusiva per le sale del Palazzo delle Esposizion­i di Bologna.

Una lettura esaustiva e lenticolar­e del percorso da lui intrapreso negli ultimi vent’anni che illumina le opere più rappresent­ative della sua produzione; sono circa 80 lavori che spaziano dalla scultura alla pittura, dagli esordi fino alle

realizzazi­oni più recenti. Bologna è la città in cui Samorì ha studiato presso l’Accademia di Belle Arti; in questo contesto prendono forma il suo stile e la sua poetica, fortemente connessi alla profonda necessità di fustigare la serenità delle immagini, prassi che sviluppa nel corso degli anni, con l’utilizzo di tecniche sempre nuove e diverse tra loro. L’evento rappresent­a, dunque, un’importante occasione per fare ritorno a Bologna dopo gli anni accademici e sfidare, in un certo qual modo, le testimonia­nze che contraddis­tinguono Palazzo Fava, nell’ambito di un dialogo che lo ha posto nel ruolo di regista sia nella raccolta storica delle testimonia­nze di antichi fasti già presenti nei decori delle sale, sia nella necessità di generare una nuova dialettica tra il proprio corpus di opere e lo spazio espositivo.

L’intenzione risulta evidente fin dal vestibolo, in cui domina una statua neoclassic­a di Apollo, volutament­e affiancata da una scultura lignea realizzata dall’artista con un tronco antico, che già fa trapelare la sua meticolosa ricerca sulla materia. Ne deriva un affascinan­te itinerario nel quale le sue opere innescano una stretta e intensa relazione di rimandi, suggestion­i e analogie con i preziosi fregi che decorano le pareti del Piano Nobile e con alcune opere individuat­e all’interno delle Collezioni d’Arte della Fondazione Carisbo.

Tra le opere in mostra, la meraviglio­sa Maddalena Penitente del Canova e i suggestivi ritratti di

donne cieche di Annibale Carracci. Si stabilisce, come risultato mirabile di tale approccio, un’“affinità elettiva” anche con lo stesso patrimonio del Museo. Grazie ai lavori incentrati sull’ustione del rame, con un focus sul tema del corpo scarnifica­to, l’artista tenta uno stravolgim­ento cromatico della Sala degli allievi di Ludovico Carracci. Nella stanza dipinta da Francesco Albani, la maestria dell’artista permette di adattare i colori e le forme della pietra alle sue nature morte. La Sala delle Grottesche accoglie l’affresco monumental­e Malafonte in un gioco di perfette geometrie: “una sintonia che, proprio perché assoluta, si colloca lontano dall’omaggio, esplora territori inediti, si affida a materiali di ogni genere come il rame, il marmo, il legno che vengono ustionati, martoriati, innestati con impurità, germi che ci fanno compiere un continuo viaggio senza fine tra presente e passato”.

Rispetto alle imponenti opere del piano nobile, nelle sale del secondo piano sono esposti lavori di piccolo e medio formato che sviluppano singoli temi o costituisc­ono dei focus sulle diverse tecniche utilizzate dall’artista: l’accecament­o dell’immagine, l’aggregazio­ne di materiali di risulta, la pittura su pietra, il disegno e la scultura. Sono qui presenti: Lienzo, il Cristo deposto dipinto su un antico tavolo da massaggio; i lavori su onice in cui la pittura incontra la forma naturale della materia; le due splendide Santa Lucia – una scolpita, l’altra dipinta – che si specchiano, con i loro occhi scarnifica­ti.

Le opere esposte sono rappresent­ative della vasta e complessa produzione di Samorì, che gli

ha permesso di differenzi­arsi dall’odierno panorama artistico, balzando agli onori della critica internazio­nale. “Questa mostra antologica vuol essere un riconoscim­ento alla carriera dell’artista, che si presenta al pubblico con un’esposizion­e ricca ed esauriente – spiega

Fabio Roversi-Monaco, Presidente di Genus Bononiae – Sono felice di accogliere a Palazzo Fava un giovane che ha saputo imporsi sul piano internazio­nale. Le sue opere ci fanno riflettere ed emozionare, riscoprend­o il valore taumaturgi­co dell’arte, di cui abbiamo estremo bisogno”.

Altrettant­o significat­ivo quanto affermato da Alberto Zanchetta: “Una conversazi­one tra artisti e secoli che si attua secondo un volontario ricorso al paradosso, alla straniante sensazione che si prova sin dal titolo dell’esposizion­e: Sfregi. Lemma da intendersi come azione di stravolgim­ento, turbamento e rebus intellettu­ale che cela, infine, un potere misterico e salvifico”.

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 ??  ?? In alto a sinistra: Nicola Samorì - Immortale 2018, olio e pennello su tavola, 41x31 cm. © Monitor, Roma / Lisbon / Pereto.
AmC Collezione Coppola, Vicenza
A sinistra: un dettaglio di Immortale
In alto a sinistra: Nicola Samorì - Immortale 2018, olio e pennello su tavola, 41x31 cm. © Monitor, Roma / Lisbon / Pereto. AmC Collezione Coppola, Vicenza A sinistra: un dettaglio di Immortale
 ??  ?? A destra: Nicola Samorì Valle umana (Malafonte) 2018, affresco strappato, 515x380 cm. © Galerie EIGEN+ART, Leipzig / Berlin
Ph. Rolando Paolo Guerzoni
A destra: Nicola Samorì Valle umana (Malafonte) 2018, affresco strappato, 515x380 cm. © Galerie EIGEN+ART, Leipzig / Berlin Ph. Rolando Paolo Guerzoni
 ??  ?? Sopra: Nicola Samorì - Sfregi - vedute dell’allestimen­to, Palazzo Fava Genus Bononiae. Musei nella Città. Ph. Paolo Righi
Sopra: Nicola Samorì - Sfregi - vedute dell’allestimen­to, Palazzo Fava Genus Bononiae. Musei nella Città. Ph. Paolo Righi
 ??  ?? Sopra: Nicola Samorì - Lucia
2019, olio su onice e pietra di Trani, 40x30 cm. © Monitor, Roma / Lisbon / Pereto
© Galerie EIGEN+ART, Leipzig / Berlin.
Ph. Rolando Paolo Guerzoni
Sotto: Nicola Samorì e Fabio Roversi-Monaco,
Presidente Genus Bononiae
Sopra: Nicola Samorì - Lucia 2019, olio su onice e pietra di Trani, 40x30 cm. © Monitor, Roma / Lisbon / Pereto © Galerie EIGEN+ART, Leipzig / Berlin. Ph. Rolando Paolo Guerzoni Sotto: Nicola Samorì e Fabio Roversi-Monaco, Presidente Genus Bononiae
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 ??  ?? Nicola Samorì - Caino
2020, olio su lino, 2020x150 cm
© Monitor, Roma / Lisbon / Pereto
© Galerie EIGEN+ART, Leipzig / Berlin. AmC Collezione Coppola, Vicenza
Ph. Rolando Paolo Guerzoni
Sotto: Nicola Samorì - Sfregi vedute dell’allestimen­to, Palazzo Fava Genus Bononiae. Musei nella Città
Ph. Paolo Righi
Nicola Samorì - Caino 2020, olio su lino, 2020x150 cm © Monitor, Roma / Lisbon / Pereto © Galerie EIGEN+ART, Leipzig / Berlin. AmC Collezione Coppola, Vicenza Ph. Rolando Paolo Guerzoni Sotto: Nicola Samorì - Sfregi vedute dell’allestimen­to, Palazzo Fava Genus Bononiae. Musei nella Città Ph. Paolo Righi
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