L’Artenell’ Arte
Musica e pittura in scena al Teatro Belloni
Musica e pittura in scena al Teatro Belloni
Si intitola “L’Artenell’ Arte” (da scrivere rigorosamente tutto attaccato, una licenza poetica che vuole sottolineare l’intreccio tra le arti) lo spettacolo ideato da Giuliano Brenna, curatore anche della direzione artistica e della regia. Questa produzione originale punta a segnare un passo in avanti verso la ripresa delle attività del Teatro Belloni, che ha sofferto, come tutti i teatri e i cinema, dei pesanti effetti della lunga chiusura forzata di questi mesi. “Questo progetto nella mia testa esisteva già da diversi anni ed era già pronto, finito. Mancavano solo le risorse per realizzarlo. - racconta Giuliano Brenna -Ho chiesto alla Banca di Credito Cooperativo di Barlassina se fossero interessati a finanziarlo, loro hanno entusiasticamente accettato e nel giro di 15 giorni sono riuscito ad organizzare gli ultimi dettagli e a registrare lo spettacolo”. L’evento è più unico che raro, uno spettacolo che intreccia l’arte della musica con l’arte della pittura, accompagnato dalle parole e dai racconti degli artisti.
Nel primo episodio, la cui “première” è sta
ta trasmessa in il 10 maggio (ancora visibile su You Tube), a rappresentare l’arte della musica sono state chiamate Samantha Iorio (voce) e Rita Bacchilega (pianoforte), mentre il rappresentante dell’arte visiva è stato Mattia Consonni, artista poliedrico di fama internazionale. Hanno saputo riempire il palco con tutta la loro passione, un palco impreziosito da una scenografia curata e con sapienti giochi di luce a segnare i passaggi nei dialoghi tra gli artisti all’opera.
Non vogliamo svelare troppo, l’evento è assolutamente da guardare con i propri occhi e da sentire con le proprie orecchie, posso però raccontare come le performance artistiche non siano solo fini a loro stesse, ma una condivisione ed un dialogo continuo, una “chiacchierata informale” tra musica e pittura: mentre Samantha canta, Rita l’accompagna al pianoforte e Mattia dipinge live l’opera, ispirandosi come sempre alla musica ed al canto.
Non c’è un moderatore sul palco, ma non se ne sente la mancanza, questo evento non necessita di presentatore, l’arte parla
da sola, è una conversazione tra amici che nasce e cresce spontaneamente.
Una introduzione era però doverosa: il sipario si apre con Giuliano Brenna che spiega brevemente il progetto, lasciando così spazio agli artisti sul palco: con le indimenticabili note di “C’era una Volta il West” di Ennio Morricone, Samantha e Mattia hanno mostrato da subito le proprie doti artistiche. Consonni ha portato con sè, oltre a smalti e pennelli, anche il suo tavolo girevole originale, ed ha iniziato a lasciarsi trasportare dall’emozione delle note per comporre la sua tela.
“È iniziata così la mia storia musicale, ascoltando i grandi compositori… A Roma quando lavoravo con Mario Biondi, nello stesso studio di produzione c’era sempre Ennio Morricone con la sua orchestra a registrare, io avevo l’onore di poterlo ammirare dal vivo”, queste le parole di Samantha al termine del primo pezzo. Incuriosita dal modo di creare di Mattia, rivolge all’artista medese qualche domanda sul suo lavoro, immediata la risposta di Mattia: “Sto interpretando la musica su tela, è quello che faccio da qualche anno. Porto avanti un progetto dal nome Musica per gli Occhi, che mi dà davvero tante soddisfazioni, sia personali che in pubblico. Musica per gli Occhi ha tanto seguito, sia sui social che dal vivo, nelle mostre o agli eventi a cui partecipo. Sono da sempre un grande appassionato di musica, e cerco così di interpretarla. Ascolto tutti i generi musicali e mi lascio trasportare dalle note per realizzare le opere.” Come sappiamo tutti, Consonni è un grande collezionista di vinili, e nel suo progetto salva anche ormai non più udibili. Anche nell’opera creata sul palco ha applicato alla tela un volto realizzato con un vinile: “Trasformo il vinile in un volto, come fosse l’ascoltatore del brano, e lo applico sul quadro, il vinile sulla tela è un po’ il mio marchio di fabbrica”, afferma compiaciuto. “Your Song” di Elton John è il brano con cui prosegue lo show, un pezzo bellissimo di cui anche Mattia è innamorato, tanto che alla fine del brano ammette che, seppur lui realizzi quotidianamente opere ascoltando musica, farlo ascoltando Samantha e Rita che cantano dal vivo provoca un’emozione immensa. Seguono i brani “Ordinary People” di John Legend ed “Eye in the sky” di Alan Parsons. Mattia commenta: “Eye in the sky è una canzone che amo tantissimo, adoro tutto l’album, soprattutto il passaggio tra ‘Sirius’ ed ‘Eye in the sky’, l’avrò ascoltata 3 milioni di volte... Eye in the sky è quel quadro… scusa...” sorridendo “per me le opere sono quadri e viceversa... dicevo, quella canzone l’ho interpretata molti anni fa e così quasi per scherzo l’ho iscritta ad un concorso d’arte, il BIANCOSCURO Art Contest. Pensa che ha vinto il primo premio ed è stata pubblicata sulla copertina di BIANCOSCURO Art Magazine nel dicembre 2015, capirai dunque quanto io sia particolarmente legato a questa canzone/quadro”.
La serata continua con “Sailing” di Christopher Cross, “Sicily” di Pino Daniele e
“You have got a friend” di James Taylor. Molto toccante il momento in cui Samantha si confida raccontando la storia di un amore travagliato e malato che l’ha ingabbiata per più di quattro anni, un periodo triste e di sofferenza. Quando, grazie a suo nipote, ha capito che poteva uscirne, ha fatto della canzone “Free” di Mario Biondi (anch’essa magistralmente interpretata da lei stessa sul palco) la sua colonna sonora contro la violenza sulle donne. Concludono la serata “E penso a te” di Lucio Battisti e “Close to you” di Burt Bacharach, dopo le quali Mattia che ringrazia Rita e Samantha per le loro note e mostra loro l’opera realizzata on stage: l’opera è intitolata “Free”, dedicata a Samantha.
Emozionante il momento nel quale è lei a notare un particolare dell’opera: due lacrime scendono dal volto in vinile, lacrime che possono significare la gioia di essere finalmente liberi.
L’Artenell’Arte è stato un evento unico e coinvolgente, fatto da grandi artisti che hanno saputo rendere al pubblico tutta l’emozione che li coinvolgeva sul palco. “Avrebbe dovuto essere un’opera unica, ma sin dai primi trailer ha suscitato talmente tanto interesse che probabilmente produrremo un seguito”, conferma Giuliano Brenna.