Rinato dalle ceneri.
Concluso il restauro dell’altare di Antonio Bertola
Il restauro dell’altare di Bertola
La notte tra l’11 e il 12 aprile del 1997, poco prima di mezzanotte, un vasto incendio scaturì all’interno del duomo di Torino, nella Cappella della Sindone. Le alte fiamme devastarono la cappella barocca seicentesca progettata da Guarino Guarini e si estesero successivamente al torrione nord-ovest del palazzo, distruggendo alcune decine di quadri preziosi. Finalmente, dopo 24 anni si completa il restauro dell’altare di Antonio Bertola. I lavori, cofinanziati dal Ministero della cultura - progetti Art Bonus 2018, dalla Fondazione Compagnia di San Paolo e dalla raccolta 1997 della Fondazione La Stampa-Specchio dei Tempi, hanno permesso di restaurare l’opera che era stata profondamente danneggiata dalle fiamme. L’altare della Cappella della Sindone, venne commissionata dal duca di Savoia Vittorio Amedeo II, per accogliere la Santa Sindone, conservata nell’urna centrale dal 1694 al 1993. Simile a un gigantesco reliquiario, l’altare è in marmo nero di Frabosa, arricchito da decorazioni e sculture in legno dorato che risplendono nella penombra dell’aula centrale. Benché non si conoscano i disegni di questo progetto, è molto probabile che la struttura rifletta il pensiero scenografico di Guarino Guarini, che precedeva l’inquadramento al centro della loggia che si affaccia sul duomo, come fulcro prospettico per chi, dalla navata, volge lo sguardo verso il Palazzo Reale. L’intervento di restauro, affidato al Consorzio San Luca di Torino,
progettato e diretto dall’architetto Marina Feroggio con la restauratrice Tiziana Sandri restituisce all’altare la sua storica immagine architettonica. Il restauro, ha previsto l’integrazione delle parti lapidee e quelle lignee, ricollocando nelle posizione originaria gli apparati decorativi scultorei che la notte dell’incendio si trovavano fortunatamente nella Sacrestia. A completamento, si sono ricostruite anche le balaustre in legno dorato dei tre coretti della Cappella, anch’esse completamente distrutte dall’incendio. Dal 30 marzo l’altare è ritornato nel percorso di visita dei Musei Reali, inoltre, la
Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino ha promosso la realizzazione di un progetto multimediale con lo scopo di offrire ai visitatori dei Musei Reali tutte le informazioni sul restauro con la creazione di un’applicazione mobile gratuita, che utilizzerà la tecnologia della Realtà Aumentata. Possiamo dire che il restauro dell’altare è la conclusione di un intervento molto complesso che ha richiesto tempo e mani esperte, ma è soprattutto la rinascita di un’opera stupefacente, unica nel suo genere, che torna a noi nel suo antico splendore.