Biancoscuro Rivista d’Arte

“Ci vuole coraggio!”

Caty Torta: libera, indipenden­te, fuori dagli schemi

- DI LUCIA GARNERO

Caty Torta: libera, indipenden­te, fuori dagli schemi

Artista vitale, entusiasta e affascinan­te, capace di interpreta­re ruoli ordinari con spirito libero e innovativo; come la descriveva Casorati, “una passionale che brucia tutta la sua vita, nella e per la pittura”. A Caterina Torta, nata nel 1920 in una famiglia dell'alta borghesia torinese, dallo spirito libero e precursore dei tempi, il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino dedica la mostra “Caty Torta. Un'artista libera”, inaugurata giovedì 10 giugno alla presenza della curatrice Laura Tota, del Direttore del MAUTO Mariella Mengozzi e del figlio della pittrice Cesare Denoyè. Con quest'inedito evento espositivo, Torino ricorda la sua concittadi­na anticonfor­mista e all'avanguardi­a; la mostra è stata fortemente voluta, a 101 anni dalla nascita, da Cesare Denoyès, il figlio medico, che ha aperto al mondo l'universo artistico della madre, selezionan­do, tra oltre duecento, sedici tele, realizzate tra il 1932 e il 2004. Nell'allestimen­to curato da An

drea Isola, sono esposte anche le tre automobili preferite dell'artista (la Porsche 911 Carrera modello 996, la Lancia Aprilia, la Golf Gti) con cui, spericolat­a, faceva le gare ai semafori torinesi. Isola racconta così il progetto espositivo: “L’obiettivo è stato quello di creare un’esperienza immersiva per il pubblico e far conoscere la storia di Caty Torta. L'idea nasce dalla parola “percorso”, di vita, automobili­stico e di mostra.”

La curatela è stata affidata a Laura Tota, pugliese trapiantat­a a Torino che qui ha trovato la sua strada come curatrice di fotografia: “Occupandom­i di foto non ero convinta al cento per cento. Ma l’obiettivo di Cesare Denoyès era quello di parlare di lei a 360 gradi. Come artista (una sua opera è esposta anche alla Gam), ma soprattutt­o come donna incredibil­mente libera, indipenden­te, fuori dagli schemi”.

Figlia unica, conduce un'infanzia serena, amata e seguita dal padre ingegnere, ispettore capo delle ferrovie: grazie a lui, sin da piccola riesce a viaggiare e scoprire città e metropoli ricche e pulsanti di vita come Parigi, città che, insieme alla città natale, sarà faro e guida durante tutta la sua vita. Mostra, sin da giovanissi­ma, un grande talento creativo, dedicando un gran numero di ore alla pratica pittorica. All'età di sedici anni, inizia a seguire le lezioni private dal Maestro Tullio Alemanni dal quale impara il rigore formale del disegno e della pittura tradiziona­le. Mostrando, progressiv­amente, una certa indolenza rispetto a quell'approccio accademico, se ne allontana per seguire Felice Casorati, dai modi e tratti più marcatamen­te contempora­nei. Il nuovo maestro, seguace e fondatore del Realismo magico con cui fa, dello straniamen­to e dell'intimità religiosa, una missione artistica, rimane affascinat­o dal dinamismo e dall'energia di quella tela in cui già serpeggia la matrice astratta e futurista della pittura di Caty. In lei, Casorati riconosce sempre quel “coraggio” proprio di chi non si limita a replicare pedissequa­mente le opere dei grandi maestri, ma cerca una propria identità artistica autonoma.

A partire dagli anni ‘50, incoraggia­ta dal Maestro, Caty prende parte a mostre collettive nazionali e internazio­nali, tra Torino,

Milano e la sua amata Parigi.

Dal 1955, inizia il suo periodo di permanenza a Parigi; viene ammessa all'Accademia de la Grande Chaumière a Montparnas­se, e la frequenta andando avanti e indietro dalla capitale francese, ovviamente sulle sue quattro ruote. Grande appassiona­ta di automobili, soprattutt­o di quelle sportive. ne ama il suono del motore, il rombo scatenato delle corse in salita e il ritmo delle gare di velocità. Poco dopo, due eventi drammatici segnano la sua vita: rispettiva­mente nel 1963 e nel 1966, si spengono il Maestro Casorati, sua guida spirituale, e suo marito, Cesare Denoyè che la lascia con un figlio di pochi anni: Giulio Cesare.

All'improvviso, tutto cambia. Le trasferte parigine, le corse in auto e la spensierat­ezza cedono il passo alla riflession­e e alla necessità di assicurare al piccolo Giulio Cesare una vita serena. Gli anni dell'agiatezza sono lontani, svaniti tra guerra ed investimen­ti errati. Inizia a vendere i suoi quadri per necessità: raramente a privati, privilegia le Fondazioni che ne consentono l'esposizion­e al pubblico; ma non smette mai di dipingere. La ricerca si fa più silenziosa e introspett­iva: la sua innata curiosità ora si concentra sulla fisica e sulla chimica. L'affascinan­o gli atomi e la creazione dell'energia. Segue con attenzione le ricerche di Carlo Rubbia, di Tullio Regge, il CERN di Ginevra, il disastro di Chernobyl. La sua arte passa dal figurativo ad un “astrattism­o geometrico-narrativo”, in cui gli argomenti di attualità si declinano in composizio­ni precise e caratteriz­zate da un elevato rigore formale e scientific­o. Nel 2014, a 94 anni, Caty si spegne serenament­e circondata dall'affetto dai suoi cari. Come dichiarato da Mariella Mengozzi, Direttore del MAUTO:“La proposta di organizzar­e al MAUTO una mostra dedicata a Caty Torta è stata subito accolta con entusiasmo: celebrare nel 2020 i 100 anni dalla nascita di un'artista anticonven­zionale, uno spirito indomito come i cavalli dei motori che tanto la affascinav­ano, una donna coraggiosa che non ha mai rinunciato a esprimere le proprie emozioni. All’improvviso, il lockdown e l’emergenza sanitaria hanno interrotto il progetto, costringen­doci a posticipar­e la mostra di alcuni mesi. Ma, come talvolta accade, l'entusiasmo non è diminuito, anzi ha contagiato altre persone e si sono sviluppate nuove iniziative ispirate a questa artista straordina­ria; tra queste, il progetto di formazione realizzato in collaboraz­ione con la Camera di Commercio di Torino, particolar­mente importante perché rivolta ai giovani. Caty ha ripetuto spesso l’insegnamen­to che il suo maestro, Felice Casorati, le aveva trasmesso, ci vuole coraggio!”.

 ??  ?? Caty Torta - Scavatrice nel deserto 1967, olio su tela, 105x130 cm. © Ph. Davide Bellucca
Caty Torta - Petroliera in fiamme 1967,olio su tela, 110x130 cm. © Ph. Davide Bellucca
Caty Torta - Scavatrice nel deserto 1967, olio su tela, 105x130 cm. © Ph. Davide Bellucca Caty Torta - Petroliera in fiamme 1967,olio su tela, 110x130 cm. © Ph. Davide Bellucca
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 ??  ?? Sopra: Caty Torta - Collaider 1986, olio su tela, 100x200 cm. © Ph. Davide Bellucca
Sopra: Caty Torta - Collaider 1986, olio su tela, 100x200 cm. © Ph. Davide Bellucca
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 ??  ?? Sotto: alcune viste del percorso espositivo MAUTO.
© Ph. Cosimo Maffione
Sotto: alcune viste del percorso espositivo MAUTO. © Ph. Cosimo Maffione
 ??  ?? Caty Torta - Movimento Duemila 1936-1938, olio su tela, 80x120 cm. © Ph. Davide Bellucca
Caty Torta - Writing
1992-1993, olio su tela, 120x100 cm. © Ph. Davide Bellucca
Caty Torta - Movimento Duemila 1936-1938, olio su tela, 80x120 cm. © Ph. Davide Bellucca Caty Torta - Writing 1992-1993, olio su tela, 120x100 cm. © Ph. Davide Bellucca
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 ??  ?? Caty Torta - Infinito
1984, olio su tela, 200x120 cm. © Ph. Davide Bellucca
Sotto: alcune viste del percorso espositivo MAUTO. © Ph. Cosimo Maffione
Caty Torta - Infinito 1984, olio su tela, 200x120 cm. © Ph. Davide Bellucca Sotto: alcune viste del percorso espositivo MAUTO. © Ph. Cosimo Maffione
 ??  ?? Caty Torta - Finito
1984, olio su tela, 200x120 cm. © Ph. Davide Bellucca
Caty Torta - Finito 1984, olio su tela, 200x120 cm. © Ph. Davide Bellucca
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