Ernesto Neto:
A Bergamo, il miracolo della vita
nuovi universi di senso, il miracolo della vita
ABergamo, il 10 giugno, al Palazzo della Ragione, la GAMEC ha inaugurato un'installazione straordinaria di un grande nome della scena internazionale, realizzata a cura di Lorenzo Giusti. Il celebre artista brasiliano Ernesto Neto, che si aggira sotto la loggia del Palazzo della Ragione vestito di bianco, con capelli grigi, barba lunga, aura ieratica e occhi guizzanti, è l'autore e il protagonista di questa installazione site specific esposta nella Sala delle Capriate. L'evento rappresenta, oggi, un'occasione simbolica, per una città emblematica del lento trascorrere dei mesi di caduta e rinascita. Ernesto Neto torna in Italia con questo importante lavoro a vent'anni della sua prima partecipazione alla Biennale di Venezia nel 2001, curata da Harald Szeeman. In quell'occasione, era stato scelto da Germano Celant a rappresentare il Brasile nella sezione riservata ai padiglioni nazionali. Nato a Rio de Janeiro nel 1964, molto legato alla sua terra, all'interazione e alla storia dei popoli - determinante nella formazione dell'interiorità -, ha voluto creare “un Inno alla Vita, alla Natura nella sua accezione più ancestrale, e un invito a riconsiderare l’importanza di una visione non funzionale e non antropocentrica dell’universo, insieme al principio, proprio di una concezione olistica del mondo, della sostanziale materialità del tutto”.
L'interazione tra l'installazione multisensoriale e la struttura antica del Palazzo è molto forte, soprattutto per la presenza sulle pareti di una selezionata raccolta di strappi di decorazioni murali, recuperata da palazzi storici di Bergamo e provincia, che coprono un arco cronologico di circa tre secoli, tra Trecento e Cinquecento. “Si sente l’energia di questi luoghi ricchi di storia, ma anche la forza della natura, delle montagne che circondano la bergamasca.” spiega l'artista. Il titolo dell'installazione “So Polpo Vit' Eretico Le” è un insieme scomposto di parole: polipo, sole, vita, eretico, su cui si basa il suo pensiero artistico e di vita. Il polipo è realizzato utilizzando materiali locali, si divincola sul pavimento in cotto della grande sala con tentacoli in prismi di pietra e sfere di corda che contengono piante ed erbe medicinali. Nel cuore centrale, un ombelico che rappresenta l’uomo e la vita, coperto di paglia, ci si può sedere, così come sui pouf allestiti intorno per sedersi e contemplare lo spazio costellato di strutture colorate e abiti sospesi a rappresentare spiriti ancestrali. Resa possibile grazie all'impegno di Banca Galileo, Italgen, SITIP e 3V Green Eagle, la mostra sarà aperta al pubblico fino al 26 settembre 2021.