Mario Puccini.
Scoperta una importante collezione di dipinti
Una importante collezione di dipinti
La nuova mostra del Museo della Città di Livorno è dedicata a Mario Puccini, l'artista definito da Emilio Cecchi nei primi del 1900 il “Van Gogh involontario”, definizione che dà anche il nome alla rassegna, visitabile sino al 19 settembre di quest'anno. Tutto nasce dalla riscoperta di una importante collezione di dipinti di Puccini, di cui si vuole celebrare il valore storico artistico, ponendo al contempo una riflessione su opere mai presentate prima o raramente esposte in passato.
Con la curatela di Nadia Marchioni ed il supporto del Comitato scientifico formato da Vincenzo Farinella, Gianni Schiavon e Carlo Sisi, l'esposizione della collezione “riscoperta” permette di seguire lo sviluppo della carriera artistica di Puccini dal suo esordio fino alla maturità dell'istintivo colorista. L'avvento del colore arrivò dopo il ricovero per malattia mentale, altro punto che suggerisce ancora di più un legame fra la pittura di Puccini e quella di Van Gogh.
Dalle parole della curatrice Marchioni, capiamo di più sul percorso dell'artista toscano: “Il suo aggiornamento in senso europeo era probabilmente già avviato nel 1910, grazie al confronto diretto con i dipinti di Van Gogh, Cézanne, Gauguin osservati, fra gli altri, alla celebre Prima Mostra fiorentina dell'Impres
sionismo e stimolato dagli esempi degli amici Alfredo Müller e Plinio Nomellini, come lui già seguaci di Fattori. Da questo momento la carriera artistica di Puccini fiorì grazie a raffinati collezionisti che commissionarono e acquistarono le sue opere.”
Lungo il percorso espositivo, troviamo oltre cento opere divise in otto sezioni, con un continuo dialogo tra i capolavori della collezione ed una serie di altri selezionatissimi dipinti provenienti da diverse raccolte e da prestigiose istituzioni museali. Molto importanti questi prestiti, proprio per illustrare al pubblico il percorso dell'artista nella sua completezza, per conoscere o riscoprire l’enigmatica figura di un affascinante artista, “senza storia”.