Michele Toniatti.
Colori vibranti in armoniche forme
... L’ambizione di Toniatti non si limita alla ritrattistica, bensì è volta alla realizzazione di scenari immaginifici che ibridano nella Pop Art
elementi simbolici dalle suggestioni classicheggianti. Lo studio della tradizione cinquecentesca rivive in Vita e Morte, suggestivo connubio di possenti
anatomie dagli echi sistini...
Artista bormino, classe 1969, Michele Toniatti sta vivendo una fase molto positiva della sua carriera artistica, frutto di un percorso artistico personale molto lungo e ricco di ricerca, sperimentazione, impegno e dedizione.
Inizia infatti già dalla tenera età ad avvicinarsi al mondo dell’arte, scoprendo una grande passione per il disegno, la pittura, la scultura e le performance installative. A soli undici anni desta l’interesse della Prof. Redondi, che gli regala il primo cavalletto, pennelli e colori ad olio. Grazie alle sperimentazioni creative, si libera del disagio adolescenziale e cresce sempre di più la sua stabilità artistica, ormai fissata su basi solide.
La sua è una passione vera e profonda, che lo spinge a visitare assiduamente musei, gallerie e mostre di grandi pittori del passato. Il suo percorso formativo in questo campo è autodidatta, ma molto preciso ed incentrato principalmente su Picasso, Mirò, Boccioni, Velazquez, Veerner e Caravaggio, figure di fondamentale importanza per lo sviluppo stilistico e la carriera dell’artista che da subito si dimostra molto eclettico. Troviamo infatti sue opere declinate in diverse espressioni, dal figurativo, all’astratto all’informale, utilizzando diverse tecniche e materiali, dai classici colori ad olio alla terra, dai pigmenti puri alla resina ed altro ancora. “Negli anni 2000, ho sviluppato
nuove tecniche a resina, mescolata con terra, terriccio, segatura, terre, rete ecc... Il mio è un recupero all’arte primitiva con l’utilizzo di materiali della terra e non solo (…), con una gestualità materia e diluita che ricorda l’Action Painting e l ‘Espressionismo europeo - si racconta Toniatti, che prosegue spiegando come sia rimasto lontano dalle tendenze dell’arte figurativa - Nel dipinto ‘Elvis’, realizzato in resina, e in numerosi altri miei dipinti , ho introdotto tagli bianchi che li scompongono in tessere. Ne scaturisce una visione ‘attraverso il vetro, la finestra’, dove la realtà viene contaminata dall’astrattismo, senza mai sbilanciarsi verso l’una o l’altra dimensione”. Questa sua fase è assolutamente da rimandare ad una ricerca di equilibrio fra pieni e vuoti, linee e forme, concretezze e sensazioni, evidentemente non solo sul supporto artistico, ma anche nella vita quotidiana, un equilibrio tra mondo esteriore e mondo interiore.
Oggi utilizza l’astrattismo per esplorare la propria armonia, raggiungendo la bellezza della forma con composizioni geometriche, un po’ come faceva Mondrian nelle opere della sua fase conclusiva della ricerca volta a trovare il giusto equilibrio e la perfezione formale, evoluta stilisticamente.
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Ha al suo attivo numerose mostre nelle maggiori città in Italia e all’estero, tra le quali l’esposizione a Parigi presso il centro Carrousel du Louvre, la rassegna al Museo
Dalí di Figueres, in Spagna, quella all’Istituto Italiano di Cultura a Budapest o l’affascinante Castel dell’Ovo a Napoli.
Nel mese di aprile si terrà una
mostra personale dedicata a Michele Toniatti al Museo Civico di Bormio, la sua città natale, visitabile dal lunedì al sabato dalle 15.30 alle 18.30.
Nei prossimi mesi sarà anche uno dei protagonisti del progetto “Congiunti” della casa editrice Giunti: il suo lavoro a confronto con quello di un artista del passato, per indagare affinità, citazioni, legami oltre il tempo tra maestri di epoche diverse.
Tre le mostre in programma: al Castello Visconteo Sforzesco di Novara, alla Torre delle Arti di Bellagio, sul Lago di Como e a Roma, nel Palazzo della Cancelleria Apostolica, Zona extraterritoriale Santa Sede. In tutte queste occasioni, il lavoro di confronto con il passato si trasferirà dal catalogo in due dimensione alla realtà in tre dimensioni, e l’opera di Toniatti verrà messa a confronto con riproduzioni di capolavori del passato, nel suo caso proprio con le opere di Piet Mondrian, pittore olandese, fondatore assieme a Theo van Doesburg del Neoplasticismo o De Stijl. Michele Toniatti è ormai un artista consapevole, che non smette però di sperimentare e ricercare, in una continua evoluzione creativa. ▲
Seppur rapito dalla potenza cromatica del colore puro, notavo tuttavia
che dopo l’asciugatura perdeva leggermente il tono cromatico. Da qui iniziarono i miei studi per mostrare il pigmento senza alcun medium o materiale perturbante che ne alterasse la purezza. Il supporto in legno da me ideato (...) permette al colore puro di legarsi manifestando la sua piena
forza (...). Dunque una poetica del colore nella sua purezza e potenza.
Michele Toniatti