Le vie invisibili
Costruire ogni giorno la propria strada. Trovarla. Inventarla. Se la si perde, cercarla, nelle orme delle renne o delle oche selvatiche, nei raggi di un sole che non tramonta, nell’odore del vento o nelle stelle. Al posto della bussola, abbiamo la nostra intelligenza, l’istinto di sopravvivenza e i cinque sensi, oltre a quello imprescindibile dell’orientamento. Questa è l’essenza della passione che nutro fin da bambino per la geografia, per la wilderness, per quelle terre boreali, selvagge e immense che mi hanno accolto nell’estate dei miei vent’anni. La luce e il profumo di quei luoghi non potranno mai sfuggirmi.
Sgorga allora l’amore per una natura smisurata, che continuerò ad attraversare a piedi e sugli sci. È una natura senza confini, che mi trascina sempre oltre - e dentro - me stesso. Qui, gli elementi primordiali si mostrano nella loro meravigliosa potenza, e riprendo a viaggiare solo con le conoscenze delle nostre umane radici. In queste pagine, racconto la mia quarantennale avventura tra i fiordi, gli altopiani e le montagne del Grande Nord: dalla Norvegia all’Islanda, dalle Shetland alla Groenlandia, fino alla Terra dei Sami. Nella solitudine dell’immenso, dove le rocce rivelano la loro anima e i torrenti divagano come in un romanzo, ho l’impressione di essere catturato dalle onde del tempo. Andare fuori dai sentieri, con ogni clima e senza tecnologia, significa inoltrarsi per vie invisibili che si aprono e si chiudono al passaggio, rivelando messaggi altrimenti perduti.