IL RICORDO
Aroldo Tolomelli, l'appennino ti saluta
Nel Regno Unito la British Deer Society promuove formazione, educazione, ricerca e applicazione delle migliori pratiche gestionali per garantire una popolazione di cervidi sana, sostenibile e in equilibrio con l’ambiente
egli anni successivi alla seconda guerra mondiale nel Regno Unito i cervidi erano più numerosi di quanto si pensasse. il loro numero generava impatti non trascurabili, danneggiando la produzione agricola e alimentare. all’epoca la gestione degli animali avveniva in modo casuale e spesso molto cruenta; oggi molte delle metodiche usate sarebbero considerate inammissibili. Sorvoliamo sul numero di animali che rimanevano gravemente feriti dalle pratiche barbare con le quali si tentava di limitarne il numero: i cervidi venivano abbattuti in maniera indiscriminata indipendentemente dalla specie, dall’età e dal sesso. Nelle campagne non era difficile trovare prole orfana poiché non vi era alcuna stagionalità negli abbattimenti e non si proteggevano le femmine che allattavano.
La British Deer Society fu fondata nel 1963, dopo aver iniziato la propria vita come Deer group all’interno della mammal Society. i membri della Bds furono in grado di influenzare la formulazione del Deer act in inghilterra e galles; nato anch’esso nel 1963, portò all’introduzione di periodi e prelievi di caccia definiti e regolamentati e ad altre misure che promuovessero la salute delle popolazioni di cervidi e la mitigazione degli impatti sulle attività umane. La British Deer society è stata successivamente coinvolta nella stesura di ulteriori normative, tra cui il Deer act del 1991 e successive revisioni e le direttive europee sulla manipolazione e l’igiene della selvaggina.
alla ricerca dell'equilibrio
La British Deer Society è un ente benefico con sede a Fordingbridge, nell’Hampshire. il patrono della società è il Principe di galles; il presidente è lord andrew Hay. ad avere la responsabilità generale dell’operato è però il direttivo, composto da membri di alto profilo scientifico e venatorio con una vasta esperienza e interesse nella gestione e nella
conservazione delle specie. Il consiglio si riunisce quattro volte l’anno per definire la linea politica. Tra una riunione e l’altra il consiglio lavora a distanza, dividendo il lavoro tra gruppi specifici che si occupano sostanzialmente di quattro macroaree: finanza, ricerca, istruzione e formazione.
Gli obiettivi della Bds sono cambiati poco nel corso degli anni. Potendo contare sulla beneficenza di più di 6.000 iscritti, promuove e investe il denaro nella conservazione e nell’equilibrio dell’ambiente attraverso un programma di educazione; nella ricerca scientifica sui cervidi; nella formazione di tecnici professionisti e cacciatori appassionati; nella pubblicazione della rivista Deer. Tutto ciò le ha fatto guadagnare ampio rispetto e riconoscimento da parte del governo e dell’opinione pubblica. La British Deer Society partecipa a incontri scientifici in ambito venatorio e organizza eventi in tutto il Regno Unito cercando di adempiere alla missione divulgativa e raccogliere fondi per perseguire i propri obiettivi.
In Gran Bretagna non esistono più gli habitat autenticamente selvaggi. La campagna è intensamente sfruttata per produrre colture alimentari, pascolare gli animali, coltivare alberi e per una vasta gamma di attività ricreative. Come nel resto del mondo, le strade e le esigenze umane hanno generalmente la precedenza su quelle di cervi, caprioli e degli altri animali selvatici. Quest’ultimi hanno imparato ad adattarsi a queste aree fortemente antropizzate a loro disposizione e ad utilizzare anche parchi, giardini e altri spazi verdi come sito di ricovero o aree di alimentazione. In città sono ben noti sia la volpe sia il muntjac, il più piccolo cervide presente nel Regno Unito.
Proteggere i cervidi e la campagna è necessario per garantire una popolazione di ungulati sana, sostenibile e in equilibrio con l’ambiente. Solo così è possibile proteggerli dalla fame indotta del pascolo eccessivo o dal rischio di malattie o di incidenti stradali; il progetto National Deer - Vehicle Collisions stima che gli incidenti che coinvolgono i cervidi in tutto il Paese siano tra i 42.000 e i 74.000 ogni anno. È altrettanto fondamentale impedire che gli animali causino danni a raccolti e boschi e proteggere le altre creature che condividono l’habitat con loro. Sebbene una valutazione accurata sia difficile si ritiene che, dall’ultima era glaciale, la popolazione di questi ungulati nel Regno Unito sia fino a 2 milioni più alta che in qualsiasi altro momento.
In Gran Bretagna vivono sei specie di cervidi allo stato brado: cervo rosso e capriolo sono autoctoni, i daini furono introdotti per la prima volta dai Fenici o dai Romani e poi in maniera più significativa dai Normanni. Il cervo sika, il muntjac e il cervo d’acqua cinese furono tutti introdotti tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. Le specie differiscono per distribuzione geografica, numero, tasso di crescita, comportamento e impatto ambientale. In assenza di predatori naturali, parlare di gestione sostenibile equivale a dire che ogni anno nel Regno Unito devono essere abbattuti circa 350.000 cervidi. Nonostante questo e l’elevato numero di morti in incidenti stradali, le popolazioni continuano a crescere causando danni ambientali ed economici e ulteriori pressioni sulla salute dei selvatici esistenti. Per la sostenibilità di questo prelievo è fondamentale che l’abbattimento sia effettuato in modo efficace ed eticamente corretto da persone adeguatamente formate e qualificate; la
Bds gestisce una serie di corsi certificati per garantire le migliori pratiche in ambito sia venatorio sia gestionale.
Lavorando con governo, enti rurali, scienziati, proprietari terrieri e altre parti interessate, da più di mezzo secolo British Deer Society svolge un ruolo di primo piano nel mantenere una popolazione di cervidi sana e sostenibile oltre il canale della Manica.