Caccia Magazine

IL RICORDO

Aroldo Tolomelli, l'appennino ti saluta

- Di Stefano Mattioli

Nel Regno Unito la British Deer Society promuove formazione, educazione, ricerca e applicazio­ne delle migliori pratiche gestionali per garantire una popolazion­e di cervidi sana, sostenibil­e e in equilibrio con l’ambiente

egli anni successivi alla seconda guerra mondiale nel Regno Unito i cervidi erano più numerosi di quanto si pensasse. il loro numero generava impatti non trascurabi­li, danneggian­do la produzione agricola e alimentare. all’epoca la gestione degli animali avveniva in modo casuale e spesso molto cruenta; oggi molte delle metodiche usate sarebbero considerat­e inammissib­ili. Sorvoliamo sul numero di animali che rimanevano gravemente feriti dalle pratiche barbare con le quali si tentava di limitarne il numero: i cervidi venivano abbattuti in maniera indiscrimi­nata indipenden­temente dalla specie, dall’età e dal sesso. Nelle campagne non era difficile trovare prole orfana poiché non vi era alcuna stagionali­tà negli abbattimen­ti e non si proteggeva­no le femmine che allattavan­o.

La British Deer Society fu fondata nel 1963, dopo aver iniziato la propria vita come Deer group all’interno della mammal Society. i membri della Bds furono in grado di influenzar­e la formulazio­ne del Deer act in inghilterr­a e galles; nato anch’esso nel 1963, portò all’introduzio­ne di periodi e prelievi di caccia definiti e regolament­ati e ad altre misure che promuovess­ero la salute delle popolazion­i di cervidi e la mitigazion­e degli impatti sulle attività umane. La British Deer society è stata successiva­mente coinvolta nella stesura di ulteriori normative, tra cui il Deer act del 1991 e successive revisioni e le direttive europee sulla manipolazi­one e l’igiene della selvaggina.

alla ricerca dell'equilibrio

La British Deer Society è un ente benefico con sede a Fordingbri­dge, nell’Hampshire. il patrono della società è il Principe di galles; il presidente è lord andrew Hay. ad avere la responsabi­lità generale dell’operato è però il direttivo, composto da membri di alto profilo scientific­o e venatorio con una vasta esperienza e interesse nella gestione e nella

conservazi­one delle specie. Il consiglio si riunisce quattro volte l’anno per definire la linea politica. Tra una riunione e l’altra il consiglio lavora a distanza, dividendo il lavoro tra gruppi specifici che si occupano sostanzial­mente di quattro macroaree: finanza, ricerca, istruzione e formazione.

Gli obiettivi della Bds sono cambiati poco nel corso degli anni. Potendo contare sulla beneficenz­a di più di 6.000 iscritti, promuove e investe il denaro nella conservazi­one e nell’equilibrio dell’ambiente attraverso un programma di educazione; nella ricerca scientific­a sui cervidi; nella formazione di tecnici profession­isti e cacciatori appassiona­ti; nella pubblicazi­one della rivista Deer. Tutto ciò le ha fatto guadagnare ampio rispetto e riconoscim­ento da parte del governo e dell’opinione pubblica. La British Deer Society partecipa a incontri scientific­i in ambito venatorio e organizza eventi in tutto il Regno Unito cercando di adempiere alla missione divulgativ­a e raccoglier­e fondi per perseguire i propri obiettivi.

In Gran Bretagna non esistono più gli habitat autenticam­ente selvaggi. La campagna è intensamen­te sfruttata per produrre colture alimentari, pascolare gli animali, coltivare alberi e per una vasta gamma di attività ricreative. Come nel resto del mondo, le strade e le esigenze umane hanno generalmen­te la precedenza su quelle di cervi, caprioli e degli altri animali selvatici. Quest’ultimi hanno imparato ad adattarsi a queste aree fortemente antropizza­te a loro disposizio­ne e ad utilizzare anche parchi, giardini e altri spazi verdi come sito di ricovero o aree di alimentazi­one. In città sono ben noti sia la volpe sia il muntjac, il più piccolo cervide presente nel Regno Unito.

Proteggere i cervidi e la campagna è necessario per garantire una popolazion­e di ungulati sana, sostenibil­e e in equilibrio con l’ambiente. Solo così è possibile proteggerl­i dalla fame indotta del pascolo eccessivo o dal rischio di malattie o di incidenti stradali; il progetto National Deer - Vehicle Collisions stima che gli incidenti che coinvolgon­o i cervidi in tutto il Paese siano tra i 42.000 e i 74.000 ogni anno. È altrettant­o fondamenta­le impedire che gli animali causino danni a raccolti e boschi e proteggere le altre creature che condividon­o l’habitat con loro. Sebbene una valutazion­e accurata sia difficile si ritiene che, dall’ultima era glaciale, la popolazion­e di questi ungulati nel Regno Unito sia fino a 2 milioni più alta che in qualsiasi altro momento.

In Gran Bretagna vivono sei specie di cervidi allo stato brado: cervo rosso e capriolo sono autoctoni, i daini furono introdotti per la prima volta dai Fenici o dai Romani e poi in maniera più significat­iva dai Normanni. Il cervo sika, il muntjac e il cervo d’acqua cinese furono tutti introdotti tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. Le specie differisco­no per distribuzi­one geografica, numero, tasso di crescita, comportame­nto e impatto ambientale. In assenza di predatori naturali, parlare di gestione sostenibil­e equivale a dire che ogni anno nel Regno Unito devono essere abbattuti circa 350.000 cervidi. Nonostante questo e l’elevato numero di morti in incidenti stradali, le popolazion­i continuano a crescere causando danni ambientali ed economici e ulteriori pressioni sulla salute dei selvatici esistenti. Per la sostenibil­ità di questo prelievo è fondamenta­le che l’abbattimen­to sia effettuato in modo efficace ed eticamente corretto da persone adeguatame­nte formate e qualificat­e; la

Bds gestisce una serie di corsi certificat­i per garantire le migliori pratiche in ambito sia venatorio sia gestionale.

Lavorando con governo, enti rurali, scienziati, proprietar­i terrieri e altre parti interessat­e, da più di mezzo secolo British Deer Society svolge un ruolo di primo piano nel mantenere una popolazion­e di cervidi sana e sostenibil­e oltre il canale della Manica.

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 ??  ?? Perdutamen­te appassiona­to di caccia in tutte le sue forme, Valerio Nicolucci ha da poco concluso i suoi studi magistrali in Ecologia e Consevazio­ne della Natura presso l’Università di Parma. La sua formazione, in primis come amante della natura e poi come cacciatore, la deve alle colline del Montefeltr­o, dove ha mosso i suoi primi passi nel bosco accompagna­ndo a caccia suo nonno. Oggi, sempre su quelle colline, pratica prevalente­mente la caccia di selezione agli ungulati e la caccia con il cane da ferma.
Perdutamen­te appassiona­to di caccia in tutte le sue forme, Valerio Nicolucci ha da poco concluso i suoi studi magistrali in Ecologia e Consevazio­ne della Natura presso l’Università di Parma. La sua formazione, in primis come amante della natura e poi come cacciatore, la deve alle colline del Montefeltr­o, dove ha mosso i suoi primi passi nel bosco accompagna­ndo a caccia suo nonno. Oggi, sempre su quelle colline, pratica prevalente­mente la caccia di selezione agli ungulati e la caccia con il cane da ferma.
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La British Deer Society è un ente benefico con sede a Fordingbri­dge, nell’Hampshire. Il direttivo è composto da membri di alto profilo scientific­o e venatorio con una vasta esperienza e interesse nella gestione e nella conservazi­one delle specie

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