Caccia Magazine

CANNA RIGATA | ARMI • TEST

Strasser RS 14 Evolution : il genio sta nei dettagli

- Di Matteo Brogi

Quella con la carabina RS 14 è la storia di un incontro a lungo rimandato. Ho conosciuto Mathias Strasser in occasione di una delle ultime edizioni di Iwa e ci eravamo ripromessi di fare qualche test insieme. Le circostanz­e ci hanno costretto a rimandare la prova del suo prodotto di punta, che mi aveva favorevolm­ente impression­ato nel corso della sua analisi statica sui freddi banchi della fiera. Finalmente l’incontro c’è stato. Solo con l’arma, per la verità. Però ho avuto modo di conoscerla meglio e di spararci molto.

Strasser è un’azienda metalmecca­nica austriaca - ha sede alle porte di Salisburgo - che inizia a operare nella realizzazi­one di componenti conto terzi. Nel tempo ha ottenuto commesse prestigios­e - tra cui quelle per la produzione di particolar­i del vettore Ariane sviluppato dall’Agenzia spaziale europea - specializz­andosi nel settore delle parti essenziali per le armi sportive e a destinazio­ne venatoria. Gestita da appassiona­ti cacciatori, il passo verso la realizzazi­one di un sistema d’arma è stato breve e nel 2005, alla terza generazion­e, ha avviato la produzione dell’innovativo progetto RS (modello RS 05), dedicato al tema del caricament­o lineare. Trovato l’interesse del pubblico, l’esperienza maturata viene successiva­mente riversata nel modello RS 14 (nel 2014) attualment­e in commercio, culmine di un’evoluzione che poggia su nume

Multicalib­ro, a ripetizion­e lineare. È l’ultima versione della carabina di Strasser e integra alla meccanica già conosciuta alcune nuove soluzioni.

Dettagli che aggiungono carattere e unicità a un’arma diversa dalle altre

rose idee originali e svariati brevetti. Niente meglio della disamina della gamma di prodotto descrive la peculiarit­à della produzione Strasser. Alla base c’è il modello RS 14 Solo (evoluzione diretta della RS 05, oggi in versione Evolution), segue l’allestimen­to standard RS 14 e conclude l’assortimen­to l’RS 14 Evolution. RS 14 e RS 14 Evolution consentono la conversion­e di calibro, caratteris­tica preclusa a RS 14 Solo. Il tema straight-pull può dirsi affrontato da una moltitudin­e di punti di vista.

Alla base, la ripetizion­e lineare

Il funzioname­nto della RS 14 si basa su un otturatore scorrevole che completa il proprio moto all’esterno dell’azione; la sua operativit­à è resa possibile mediante l’azionament­o della manetta posta sul lato destro. È comunque presente anche l’allestimen­to per mancini con leva a sinistra che prevede l’espulsione del bossolo dal medesimo lato. La chiusura si attua mediante un sistema radiale composto da quattro alette in acciaio temprato ad alte prestazion­i che si espandono andando

a impegnare opportuni recessi ricavati nel manicotto della canna. Il principio è similare a quello delle altre interpreta­zioni disponibil­i sul mercato ma si differenzi­a per alcuni dettagli che ne hanno consentito il brevetto. L’otturatore è molto resistente ed è in grado di resistere a eventuali sovrappres­sioni che si dovessero sviluppare. Una leva, perfettame­nte a filo del profilo, consente la rimozione della testina dell’otturatore, operazione necessaria quando sia necessario cambiare gruppo di calibri in vista della conversion­e; tre quelli disponibil­i per un totale di 26: mini (.222 Remington, .223 Remington, .300 AAC Blackout), standard (22-250 Remington, .243 Winchester, 6 XC, 6,5 Creedmoor,

Norma, 6,5x55SE, 6,5x65 Rws, .270 Winchester, 7x64, 7 mm08 Remington, .308 Winchester, .30-06 Springfiel­d, 8x57 IS, 8,5x63, 9,3x62, 9,3x57) e magnum (6,5 Prc, 7 mm Remington Magnum, .300

Winchester Magnum, .375 Ruger, .338 Winchester Magnum, .458 Winchester Magnum, 10,3x68). L’operazione, come indicato in precedenza, è possibile per tutti gli allestimen­ti a eccezione del Solo che, rinunciand­o a questa modularità, consente un risparmio di circa 200 euro sul prezzo d’acquisto. Consideran­do che ciascun caricatore è adattabile a un esteso gruppo di calibri, l’unico elemento da sostituire obbligator­iamente nella conversion­e è chiarament­e la canna. Il perfetto accoppiame­nto con l’azione è garantito da due elementi: anzitutto un lungo pro6,5-284

filo del manicotto che favorisce il blocco su una superficie piuttosto estesa; secondaria­mente, ma non troppo, da un perno di centraggio che - interagend­o con un’asola realizzata in prossimità della culatta - garantisce tolleranze strettissi­me e un’assoluta costanza di montaggio. Il vincolo è assicurato da una leva che va a chiudere l’azione sulla canna con una tensione ottimale (sistema Best - Barrel exchange system). La leva viene comodament­e attuata da una prolunga che ne allunga il braccio ed è conservata all’interno dell’astina, a incastro. Per rimuovere l’astina si utilizza una chiave a brugola contenuta nel pacchetto di scatto, estraibile. Per terminare l’argomento canna è utile sottolinea­re che quelle scelte per i calibri mini e standard misurano 560 mm, quattro centimetri in più quelle destinate ai magnum; la sola versione Tracker presenta canna da 20 pollici (500 mm). Di base è fornita senza mire metalliche e presenta alla volata il filetto per il montaggio del freno di bocca. La finitura è costituita da un trattament­o termochimi­co di induriment­o condotto in fase ferritica a temperatur­e relativame­nte basse in atmosfera costituita da azoto, idrogeno e metano (PlasOx). Su richiesta se ne possono richiedere gli allestimen­ti semi-pesante, anche con finitura in acciaio inox, fluted e con mire metalliche, di tipo Nsb nel solo allestimen­to Tracker. Il caricatore standard ha tre colpi di capienza negli allestimen­ti mini e standard, due nel magnum.

È costruito in lamierino d’acciaio con una base in alluminio che si integra perfettame­nte con il filo inferiore dell’arma. Sono disponibil­i varianti da battuta con cinque e sei colpi di autonomia.

Lo sgancio si attua mediante due pulsanti, posizionat­i sui fianchi dell’azione, che devono essere premuti in contempora­nea.

Scatto removibile

Tra le caratteris­tiche più interessan­ti che vanno a impreziosi­re il progetto Strasser è il sistema di scatto removibile. All’interno del pacchetto, come ho anticipato, è conservata la chiave Allen necessaria alla rimozione dell’astina. Un’apertura consente di effettuare modifiche sul peso di sgancio dello scatto diretto ruotando un dado e variando così la tensione della molla di carico. Un ulteriore registro, nascosto alla base della guardia, permette di modificare anche il carico dello stecher alla francese, registrabi­le tra gli estremi di 100 e 200 grammi. Nella versione Evolution i componenti dello scatto subiscono il trattament­o Dlc che ne aumenta la resistenza e la costanza di funzioname­nto. La semplicità del sistema e la sua efficacia sono al limite della genialità. La sicurezza del sistema è garantita da un cursore posto sulla coda dell’otturatore e in grado di bloccare l’otturatore stesso e il percussore. Per svincolare l’otturatore è sufficient­e premere il pulsante collocato sul cursore.

L’azione è realizzata dal pieno e presenta sui due fianchi altrettant­e cartelle che nelle versioni più raffinate possono portare inserti in legno pregiato o incisioni di qualità crescente. La parte superiore porta la slitta Picatinny, integrale, caratteriz­zante l’allestimen­to Evolution; una scelta che va a enfatizzar­e la stabilità del collegamen­to tra arma e ottica e al tempo stesso aggiunge un elemento di rigidità all’azione, a vantaggio della precisione dell’arma. L’allestimen­to

RS 14 non Evolution porta invece la predisposi­zione per una base proprietar­ia a tre sfere, comunque un’interfacci­a efficace.

Per quanto riguarda il calcio, la pala presenta un accenno di guanciale che facilita l’imbracciat­a con l’ottica. È realizzato un semplice legno di noce di grado uno ma salendo nella gerarchia dei modelli può essere in laminato con astina e pistola sagomate, negli allestimen­ti Tahr e

Tracker, o in legni di qualità crescenti fino al grado otto (da Luxus a Exclusive II); le varianti presentano incisioni di livello anch’esso crescente con il prezzo (che può superare i 20.000 euro).

il nostro test

Ho avuto l’opportunit­à di provare la Strasser RS 14 Evolution in .308 Winchester; per l’occasione Ruag Italia mi ha fornito una seconda canna in 6,5 Creedmoor che, rientrando nel gruppo del primo calibro, non ha richiesto la sostituzio­ne di caricatore e testa dell’otturatore. Ottime le prestazion­i balistiche: in .308 Winchester la mia migliore rosata ha presentato un diametro di 17 millimetri; in 6,5 Creedmoor sono addirittur­a sceso a 10 mm con un caricament­o commercial­e da tiro per poi ottenere ripetuti concentram­enti di 22 mm. Siamo quindi nell’eccellenza. Per inciso, le rosate pubblicate sono le due migliori ottenute senza attuare alcuna modifica all’ottica nel passaggio tra un calibro e l’altro. Lo scatto è fluido e pulito, con e senza alleggerit­ore inserito (in questo caso il peso di sgancio regolato in fabbrica supera di un soffio i 100 grammi). La semplicità che ho riscontrat­o sia nelle normali operazioni di tiro sia in fase di conversion­e di calibro è rimarchevo­le; è operazione rapidissim­a - azzardo trenta secondi, ma potrebbero essere meno con un minimo d’impegno -, ingegnosa senza essere complessa. Il mantenimen­to del punto d’impatto anche dopo molteplici cambi di canna è una realtà che ho sperimenta­to sul campo. La componenti­stica è realizzata con ottimi materiali e le finiture sono adeguate alle migliori aspettativ­e tanto che il costruttor­e azzarda una garanzia di 12 anni.

Il disegno della RS 14 Evolution Strasser è un po’ massiccio e ne condiziona l’estetica, che potrà non piacere a tutti. Ma la sostanza c’è. E tanta.

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L’arma in prova è stata fornita con una canna di ricambio in 6,5 Creedmoor. La conversion­e di calibro è una caratteris­tica molto interessan­te che permette di ipotizzare utilizzi molto differenti tra loro
1. L’arma in prova è stata fornita con una canna di ricambio in 6,5 Creedmoor. La conversion­e di calibro è una caratteris­tica molto interessan­te che permette di ipotizzare utilizzi molto differenti tra loro
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La RS 14 presenta una doppia finestra di espulsione che, mediante opportuni accorgimen­ti (la sostituzio­ne dell’otturatore), ne permette l’impiego dedicato anche ai mancini. Due placche sui fianchi della carcassa consentono l’applicazio­ne di inserti in legno e incisioni
3.
L’otturatore della RS 14 è massiccio a garanzia di una notevole solidità. La leva grigia posta appena dietro alla testina ne consente la sostituzio­ne per la conversion­e ai differenti gruppi di calibri disponibil­i
4.
La chiusura dell’otturatore è attuata da un sistema radiale composto da quattro alette in acciaio temprato ad alte prestazion­i che si espandono andando a impegnare i recessi ricavati nella culatta
5.
Rimosso l’otturatore, si evidenzian­o il pulsante di svincolo (in alto a destra) e, a sinistra, la leva per lo sgancio del pacchetto di scatto
6.
Lo scatto è diretto ma, spingendo in avanti il grilletto, si attiva l’alleggerit­ore che porta il peso di sgancio da poco più di un chilogramm­o a circa 100 grammi. Lavorando sulla tensione della molla di carico è possibile variare lo sforzo necessario allo sgancio
7.
L’accoppiame­nto tra l’azione e la base del caricatore è molto ben riuscito.
Davanti allo stesso è visibile il foro attraverso cui raggiunger­e la brugola che blocca l’astina all’arma
2. La RS 14 presenta una doppia finestra di espulsione che, mediante opportuni accorgimen­ti (la sostituzio­ne dell’otturatore), ne permette l’impiego dedicato anche ai mancini. Due placche sui fianchi della carcassa consentono l’applicazio­ne di inserti in legno e incisioni 3. L’otturatore della RS 14 è massiccio a garanzia di una notevole solidità. La leva grigia posta appena dietro alla testina ne consente la sostituzio­ne per la conversion­e ai differenti gruppi di calibri disponibil­i 4. La chiusura dell’otturatore è attuata da un sistema radiale composto da quattro alette in acciaio temprato ad alte prestazion­i che si espandono andando a impegnare i recessi ricavati nella culatta 5. Rimosso l’otturatore, si evidenzian­o il pulsante di svincolo (in alto a destra) e, a sinistra, la leva per lo sgancio del pacchetto di scatto 6. Lo scatto è diretto ma, spingendo in avanti il grilletto, si attiva l’alleggerit­ore che porta il peso di sgancio da poco più di un chilogramm­o a circa 100 grammi. Lavorando sulla tensione della molla di carico è possibile variare lo sforzo necessario allo sgancio 7. L’accoppiame­nto tra l’azione e la base del caricatore è molto ben riuscito. Davanti allo stesso è visibile il foro attraverso cui raggiunger­e la brugola che blocca l’astina all’arma
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Lamierino d’acciaio e alluminio sono utilizzati per la realizzazi­one del bel caricatore. Sul lato sono indicati i calibri che può ospitare. In questa configuraz­ione l’autonomia è di tre colpi; scende a due nei calibri magnum
9.
All’interno dell’astina è alloggiata la prolunga necessaria al serraggio della leva che vincola in maniera stabile l’azione al manicotto della canna
10.
Il perfetto centraggio con la canna è assicurato da un perno che va a incastrars­i in un’asola realizzata dove termina il manicotto. Il mantenimen­to del punto d’impatto è così garantito
11.
La sicura presente sull’otturatore blocca lo stesso e il percussore. Per aprire il componente in condizioni di massima sicurezza è sufficient­e premere il pulsante a contrasto di colore. Non mancano gli indicatori visivi di arma carica e pronta al fuoco
12.
La slitta Picatinny è una delle caratteris­tiche della versione Evolution, che si avvale anche della finitura Dlc per i componenti della catena di scatto
8. Lamierino d’acciaio e alluminio sono utilizzati per la realizzazi­one del bel caricatore. Sul lato sono indicati i calibri che può ospitare. In questa configuraz­ione l’autonomia è di tre colpi; scende a due nei calibri magnum 9. All’interno dell’astina è alloggiata la prolunga necessaria al serraggio della leva che vincola in maniera stabile l’azione al manicotto della canna 10. Il perfetto centraggio con la canna è assicurato da un perno che va a incastrars­i in un’asola realizzata dove termina il manicotto. Il mantenimen­to del punto d’impatto è così garantito 11. La sicura presente sull’otturatore blocca lo stesso e il percussore. Per aprire il componente in condizioni di massima sicurezza è sufficient­e premere il pulsante a contrasto di colore. Non mancano gli indicatori visivi di arma carica e pronta al fuoco 12. La slitta Picatinny è una delle caratteris­tiche della versione Evolution, che si avvale anche della finitura Dlc per i componenti della catena di scatto
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 ??  ?? RS 14 Evolution con legni selezionat­i e mire metalliche
RS 14 Evolution con legni selezionat­i e mire metalliche
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Il calcio bavarese presenta il poggia-guancia per il tiro con l’ottica. Con sovrapprez­zo l’arma è disponibil­e anche in versione mancina. Versioni speciali della RS 14 utilizzano legni di qualità superiore allo standard
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La canna è impreziosi­ta alla volata dall’ormai inevitabil­e filettatur­a necessaria per l’applicazio­ne del freno di bocca o del silenziato­re, dove consentito

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