Alla ricerca di una linea
L’associazione unica dei cacciatori sembra lontana.
Alla rassegnazione di Marco Castellani (Anuu) risponde Piergiorgio Fassini, presidente nazionale Arcicaccia
«È perfettamente inutile continuare a spendere tempo ed energie» per costruire l’associazione unica dei cacciatori: le ultime riunioni della cabina di regia raccontano che la sua è una posizione di minoranza. E dunque Marco Castellani, presidente nazionale Anuu che puntava a una riorganizzazione profonda dell’associazionismo venatorio, si rassegna alla frammentazione in più sigle.
«Non basta un semplice coordinamento delle associazioni venatorie che devono essere non il fine ma il mezzo per difendere e valorizzare la caccia in Italia». Soltanto un’associazione forte perché davvero rappresentativa può sviluppare un progetto di comunicazione articolato e reagire decisa, «anche per vie legali», agli attacchi del modo animalista; soltanto un’associazione forte perché davvero rappresentativa può essere autorevole quando si confronta con le istituzioni e parla ai giovani e alla società. «Solo quando riusciremo ad affermare pubblicamente l’idea che la caccia è una risorsa per il Paese potremo sperare di veder giungere risposte concrete. Anche per i nostri problemi più tecnici e settoriali» come deroghe e calendari; e un’associazione unica sarebbe stata lo strumento giusto.
Ma Castellani si è reso conto che non è una battaglia condivisa: «Mi dispiace molto» commenta «ma devo farmene una ragione». L’Anuu ovviamente continuerà a partecipare alle riunioni della cabina di regia e offrirà il proprio contributo su tutti i temi in discussione.
Una collaborazione reale non è più rimandabile, gli risponde Piergiorgio Fassini (Arcicaccia), ma il processo che potrebbe portare a un’associazione unica dei cacciatori richiede tempo. E il tempo al momento manca, «visti il clima che ci circonda e le sfide che ci attendono». Quindi è bene fare di tutto perché la cabina di regia funzioni al meglio.
«Quale dovrà essere la strada che ci porterà a questo risultato?» si chiede Fassini. «È fattibile uno scioglimento simultaneo di tutte le associazioni a partire dalla più grande», per costruire «una casa comune in cui tutte le idee e le storie possano convivere in pace?». Se mai sarà, non sarà adesso. E dunque bisogna fare di tutto per far collaborare le associazioni («sia sulla tutela legale della caccia e dei cacciatori», sia sulla proposta di «contenuti unitari che diano prospettiva al ruolo futuro della caccia»). È quindi opportuno replicare l’esperienza della cabina di regia in tutte le regioni, ma “nella maggior parte dei casi regna l’indifferenza se non l’aperta ostilità come in Toscana”.
A ottobre Fassini aveva lanciato la proposta di un’assicurazione unica per i cacciatori, “il metodo più semplice per azzerare i conflitti generati dalla concorrenza nel mercato dei rinnovi”. Sarebbe stata “una misura immediatamente applicabile che però non ha riscosso nessun successo tra i presidenti”. Ha risposto solo Castellani, per dire che l’Annu non era interessata perché un percorso unitario deve “partire dai contenuti” e non dagli aspetti formali.