Nuove reclute
Si è appena conclusa la prima parte del corso di formazione per ranger; chi ha superato l’esame affronterà un percorso intenso a fianco degli operatori attivi sul terreno ormai da anni
Il mese di agosto è solitamente dedicato alle vacanze e ai viaggi. Ma qui si parla di un (doppio) viaggio un po’ diverso. Per quindici giorni infatti dieci aspiranti poaching prevention officer si sono ritrovati in Polonia presso la sede della European Security Academy per partecipare alla prima parte del corso di formazione per ranger. Il corso completo, della durata di sei settimane, prevede infatti una parte in Polonia presso la sede della European Security Academy e una parte direttamente in Africa presso una riserva privata o un parco nazionale. Nella parte che si è svolta in Polonia si sono affrontati sei temi principali e l’esame di qualificazione per la seconda parte.
Formazione completa
1• Pericoli ambientali. I candidati hanno ricevuto la prima parte di nozioni sul bioma savana e sui suoi abitanti; particolare attenzione è stata rivolta alle dieci specie ad altro profilo quali elefante, rinoceronte nero e bianco, bufalo africano, leone, leopardo, iena, ippopotamo, coccodrillo, giraffa e struzzo. Successivamente si sono analizzate le specie di artropodi e di rettili che possono essere un vero pericolo per i ranger. Ogni candidato deve essere specializzato in pronto soccorso remoto o tattico.
2• Tecniche di tiro operativo. Tutti i candidati hanno dovuto dimostrare particolare destrezza nel maneggio delle armi. Si sono infatti utilizzate sia piattaforme AK sia fucili a pompa, per un totale di 1.000 colpi sparati. Ai candidati sono state impartite nozioni di preparazione, affardellamento set-up, uso della cinghia tattica, metodiche di trasporto e impiego delle armi,
risoluzione degli inceppamenti, manutenzione delle armi, tiro da diverse altezze e da posizioni non consuete, tecniche di rottura d’ingaggio, movimento tattico in pattuglia e anti-imboscate, procedure di tiro in movimento con tecnica sia step shot sia stop shot.
3• Formazione veicolare. I ranger devono saper usare il veicolo non solo come mezzo di trasporto, ma anche come possibile protezione balistica. Devono poi saper controllare il veicolo per scoprire i luoghi dove i bracconieri nascondono armi e parti di animali.
4• Punti di osservazione e ascolto. Un ranger deve non solo conoscere le tecniche di mimetizzazione per rendersi meno visibile nell’ambiente, ma anche sapere come vivere all’interno dei luoghi in cui si trova e organizzare i turni durante un’attività di osservazione.
5• Bushcraft. I partecipanti hanno imparato l’uso della corda tattica e le manovre di emergenza e hanno seguito un corso introduttivo sul riconoscimento delle tracce umane. 6• Tecniche e procedure di controimboscata. I ranger devono saper riconoscere le sei modalità d’imboscata e a reagire alle sei modalità d’imboscata più utilizzate. Per questa parte sono state utilizzare le famose Simunition FX, proiettili macchianti impiegabili nelle armi comuni da sparo.
Al termine del corso gli aspiranti poaching prevention officer hanno dovuto affrontare l’esame finale, che consta di prove fisiche (corsa di 1.000 metri entro i 6 minuti con un peso di 15 chili, 30 piegamenti sulle braccia senza arresto, trasporto del ferito per 100 metri) e conoscenze ambientali. L’esame teorico verte invece sul riconoscimento dei pericoli ambientali posti in essere dalle specie animali studiate nelle lezioni teoriche.
I partecipanti sono arrivati da ben sei nazioni, cinque europee e Canada, sfidando i vincoli e le difficoltà dei viaggi causa pandemia.
La seconda fase del corso, della durata di quattro settimane, si svolgerà successivamente al periodo europeo; chi sarà ammesso a questa fase, previo superamento del test finale, affronterà un percorso intenso a fianco dei ranger antibracconaggio che operano sul terreno ormai da anni. Con loro approfondiranno le tecniche operative, il tracciamento di animali e di umani, la vita in ambiente potenzialmente pericoloso e soprattutto capiranno come si muove un vero ranger antibracconaggio. Alla fine del percorso i neo poaching prevention operator riceveranno l’attestato riconosciuto dalla European Security Academy, il centro di formazione tattica più grande e prestigioso d’Europa, e anche il tesserino di PPOfficer della prestigiosa Security Skills Certification Skeme, del quale la Noctuam PPA è centro formazione accreditato.