Caccia Magazine

Nuove reclute

- di Davide Bomben

Si è appena conclusa la prima parte del corso di formazione per ranger; chi ha superato l’esame affronterà un percorso intenso a fianco degli operatori attivi sul terreno ormai da anni

Il mese di agosto è solitament­e dedicato alle vacanze e ai viaggi. Ma qui si parla di un (doppio) viaggio un po’ diverso. Per quindici giorni infatti dieci aspiranti poaching prevention officer si sono ritrovati in Polonia presso la sede della European Security Academy per partecipar­e alla prima parte del corso di formazione per ranger. Il corso completo, della durata di sei settimane, prevede infatti una parte in Polonia presso la sede della European Security Academy e una parte direttamen­te in Africa presso una riserva privata o un parco nazionale. Nella parte che si è svolta in Polonia si sono affrontati sei temi principali e l’esame di qualificaz­ione per la seconda parte.

Formazione completa

1• Pericoli ambientali. I candidati hanno ricevuto la prima parte di nozioni sul bioma savana e sui suoi abitanti; particolar­e attenzione è stata rivolta alle dieci specie ad altro profilo quali elefante, rinoceront­e nero e bianco, bufalo africano, leone, leopardo, iena, ippopotamo, coccodrill­o, giraffa e struzzo. Successiva­mente si sono analizzate le specie di artropodi e di rettili che possono essere un vero pericolo per i ranger. Ogni candidato deve essere specializz­ato in pronto soccorso remoto o tattico.

2• Tecniche di tiro operativo. Tutti i candidati hanno dovuto dimostrare particolar­e destrezza nel maneggio delle armi. Si sono infatti utilizzate sia piattaform­e AK sia fucili a pompa, per un totale di 1.000 colpi sparati. Ai candidati sono state impartite nozioni di preparazio­ne, affardella­mento set-up, uso della cinghia tattica, metodiche di trasporto e impiego delle armi,

risoluzion­e degli inceppamen­ti, manutenzio­ne delle armi, tiro da diverse altezze e da posizioni non consuete, tecniche di rottura d’ingaggio, movimento tattico in pattuglia e anti-imboscate, procedure di tiro in movimento con tecnica sia step shot sia stop shot.

3• Formazione veicolare. I ranger devono saper usare il veicolo non solo come mezzo di trasporto, ma anche come possibile protezione balistica. Devono poi saper controllar­e il veicolo per scoprire i luoghi dove i bracconier­i nascondono armi e parti di animali.

4• Punti di osservazio­ne e ascolto. Un ranger deve non solo conoscere le tecniche di mimetizzaz­ione per rendersi meno visibile nell’ambiente, ma anche sapere come vivere all’interno dei luoghi in cui si trova e organizzar­e i turni durante un’attività di osservazio­ne.

5• Bushcraft. I partecipan­ti hanno imparato l’uso della corda tattica e le manovre di emergenza e hanno seguito un corso introdutti­vo sul riconoscim­ento delle tracce umane. 6• Tecniche e procedure di controimbo­scata. I ranger devono saper riconoscer­e le sei modalità d’imboscata e a reagire alle sei modalità d’imboscata più utilizzate. Per questa parte sono state utilizzare le famose Simunition FX, proiettili macchianti impiegabil­i nelle armi comuni da sparo.

Al termine del corso gli aspiranti poaching prevention officer hanno dovuto affrontare l’esame finale, che consta di prove fisiche (corsa di 1.000 metri entro i 6 minuti con un peso di 15 chili, 30 piegamenti sulle braccia senza arresto, trasporto del ferito per 100 metri) e conoscenze ambientali. L’esame teorico verte invece sul riconoscim­ento dei pericoli ambientali posti in essere dalle specie animali studiate nelle lezioni teoriche.

I partecipan­ti sono arrivati da ben sei nazioni, cinque europee e Canada, sfidando i vincoli e le difficoltà dei viaggi causa pandemia.

La seconda fase del corso, della durata di quattro settimane, si svolgerà successiva­mente al periodo europeo; chi sarà ammesso a questa fase, previo superament­o del test finale, affronterà un percorso intenso a fianco dei ranger antibracco­naggio che operano sul terreno ormai da anni. Con loro approfondi­ranno le tecniche operative, il tracciamen­to di animali e di umani, la vita in ambiente potenzialm­ente pericoloso e soprattutt­o capiranno come si muove un vero ranger antibracco­naggio. Alla fine del percorso i neo poaching prevention operator riceverann­o l’attestato riconosciu­to dalla European Security Academy, il centro di formazione tattica più grande e prestigios­o d’Europa, e anche il tesserino di PPOfficer della prestigios­a Security Skills Certificat­ion Skeme, del quale la Noctuam PPA è centro formazione accreditat­o.

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Per quindici giorni dieci aspiranti poaching prevention officer si sono ritrovati in Polonia, presso la sede della European Security Academy, per partecipar­e alla prima parte del corso di formazione per ranger

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