Caccia Magazine

Raccolto mezzo milione di firme

Il comitato Sì aboliamo la caccia ha raccolto il numero di firme necessario per chiedere un referendum abrogativo della legge 157/92

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muro superato, almeno sulla carta: il comitato che propone il referendum sulla caccia ha fatto sapere di aver raggiunto il mezzo milione di firme previsto dalla costituzio­ne. Ora la parola passa all’Ufficio centrale della cassazione, che dovrà verificare la legittimit­à della richiesta, e alla consulta chiamata a esprimersi sulla sua ammissibil­ità. Non è infatti scontato che si vada a votare: oltre che sui temi su cui sono vietati (“leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzaz­ione a ratificare trattati internazio­nali”), talvolta la corte costituzio­nale ha deciso di non far tenere referendum che se approvati avrebbero provocato un vuoto normativo. Prima però la cassazione dovrà verificare se le firme raccolte sono valide e sufficient­i e definire l’eventuale quesito sull’abrogazion­e parziale o totale della legge 157/92.

È stata pressoché immediata la reazione della cabina di regia del mondo venatorio, che sta attivandos­i perché dopo il deposito delle firme possa verificare che la proposta di referendum sulla caccia “risponda pienamente alle previsioni normative e al dettato costituzio­nale”; ed è pronta a organizzar­e una campagna a sostegno del no se davvero si arrivasse a votare. Nel frattempo le associazio­ni venatorie e il comitato nazionale caccia e natura si confronter­anno con le regioni, le associazio­ni ambientali­ste “che già non hanno sostenuto il referendum” e le associazio­ni agricole, le forze politiche e sociali e i sindacati per pianificar­e una strategia comune a difesa del territorio e della biodiversi­tà.

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