L'ultimo ariete
Al limite del cambio delle essenze arboree, tra i faggi che stanno perdendo le foglie e il larice che varia la colorazione negli splendidi caldi giallo-arancione, il cacciatore, al riparo nel suo hochsitz, aspetta il maschio del branco
Adifferenza di quanto possa pensare chi vi si avvicina per la prima volta il muflone, e in particolare l’ariete, è un incassatore. Non è raro che prima di cadere il maschio percorra molti metri e renda difficile il recupero. Sono dunque necessarie munizioni che garantiscano una certa energia residua almeno fino a 200-250 metri; è una distanza limite che ritengo ragionevole per effettuare uno sparo ponderato.
7-08 Remington
Era la fine degli anni Ottanta quando la Remington rese pubblico sotto il proprio nome un nuovo 7mm derivato dal bossolo del .308 Winchester e ottenuto per restringimento del colletto: il 7-08 Remington. Nella realtà questa munizione, o perlomeno qualcosa di simile, nacque almeno due decadi prima come wildcat, ossia una munizione sperimentale o artigianale. Seppur inizialmente commercializzata con solo due pesi di palla, 120 e 140 grani, ebbe subito un ottimo successo dovuto soprattutto alle prestazioni balistiche e alla gestione dell’arma. Infatti il rinculo è davvero poco severo, tant’è che nella letteratura del periodo venne indicato come “poco più di un .243 Winchester”. A circa 40 anni dalla sua comparsa ufficiale il catalogo delle munizioni commerciali si è decisamente ampliato; chi non trovasse la soluzione idonea alla propria arma può orientarsi sulla ricarica domestica. Tutti i componenti necessari a quest’ultima attività sono facilmente reperibili. Le soluzioni individuate per questa munizione sono prodotte da Remington, con il modello di palla Premier Accutip da 140 grani (ossia 9,1 grammi), e da Hornady con il modello di palla SST (ossia 9,0 grammi), entrambe
casualmente con un coefficiente balistico di 0,486.
La prima proposta sviluppa alla bocca dell’arma una velocità di 872 m/s ed un’energia di 3.447 Joule, che diventano 814 m/s e 3.005 Joule a 100 iarde, 759 m/s e 2.610 Joule a 200 iarde e infine 705 m/s e 2.256 Joule a 300 iarde. Supponendo di tarare l’arma con uno zero (noto anche come gee) a 200 iarde (183 metri circa), a 100 iarde (circa 90 metri) si avranno +4,3 centimetri di alzo, che scendono a +3,8 centimetri a 150 iarde, -7,4 centimetri a 200 iarde e -18,5 centimetri a 300 iarde. Nonostante che peso e coefficiente balistico siano praticamente uguali, la proposta di Hornady è leggermente più performante. Alla bocca si registrano una velocità di 899 m/s e un’energia di 3.642 Joule; a 100 iarde 840 m/s e 3.180 Joule; a 200 iarde 748 m/s e 2.776 Joule; a 300 iarde 729 m/s e 2.397 Joule.
Anche i cali sono leggermente inferiori supponendo, pure in questo caso, un azzeramento dell’arma a 200 iarde: alla bocca si registrerà un calo di -3,8 centimetri, a 100 iarde un aumento di +3,8 centimetri, a 300 iarde un calo di -17,3 centimetri.
.270 Winchester Short Magnum
Agli inizi degli anni 2000 Winchester cominciò a sviluppare - e successivamente a commercializzare - una serie di munizioni Short Magnum ispirandosi in parte a quanto già sviluppato di John Lazzeroni nelle sue munizioni. Il .270 Winchester Short Magnum deriva dal bossolo del .300 WSM; anche in questo caso si è lavorato sul diametro del colletto riducendolo a .277”. Una particolarità che accomuna i magnum di nuova concezione è l’assenza del belt, ossia il rinforzo posto verso la base del bossolo e che determina anche l’headspace.
Per il .270 WSM sono state prese in esame le munizioni prodotte dalla Winchester, che le equipaggia
con la palla Extreme Point da 130 grani e che registra un coefficiente balistico di 0,450, e dalla Federal che invece utilizza una palla di produzione Berger modello Hybrid Hunter da 140 grani con un coefficiente balistico di 0,528. Analizzando la tabella balistica della prima soluzione si riscontrano una velocità iniziale di 998 m/s e un’energia di 4.198 Joule; a 100 iarde (circa 91 metri) la velocità si riduce a 930 m/s e l’energia a 3.640 Joule; a 200 iarde a 865 m/s e 3.162 Joule; a 300 iarde a 803 m/s e 2.175 Joule. Eseguendo la taratura con gee a 200 iarde, si avranno + 2,8 centimetri a 100 iarde e -13,7 centimetri a 300 iarde. Interessanti anche le prestazioni sviluppate dalla più pesante Berger Hybrid Hunter da 140 grani: 975 m/s e 4.316 Joule al vivo di volata; 918 m/s e 3.821 Joule a 100 iarde; 863 m/s e 3.376 Joule a 200 iarde; 810 m/s e 2.975 Joule a 300 iarde. Anche per questa munizione, supponendo di tarare con gee a 200 iarde, si avranno +0,8 centimetri a 50 iarde; +3,0 centimetri a 100 iarde; -14,2 centimetri a 300 iarde.
.35 Whelen
All’inizio degli anni Venti del Novecento James Howe riprese in mano un progetto del colonnello
Townsend Whelen: creare una munizione che permettesse di usare palle del peso di 250 grani (16,2 grammi) su azioni tipiche del calibro 30-06. Nacque così il .35 Whelen. Lo sviluppo ebbe come base di partenza il bossolo del .3006 Springfield al quale fu allargato il colletto in modo da poter ospitare una palla del diametro di 0,358 pollici (o 9,09 millimetri). Solo verso la fine degli anni Ottanta la munizione wildcat, ossia artigianale, venne commercializzata dalla Remington, in concomitanza dell’uscita sul mercato delle carabine modello 700 a otturatore girevolescorrevole e 7600 semiautomatica camerate in questo calibro.
Per il .35 Whelen sono state prese in esame la munizione prodotta da Barnes, con palla Ttsx da 200 grani e coefficiente balistico 0,369, e la Norma Oryx da 250 grani e coefficiente balistico 0,340.
La proposta offerta dalla Barnes, anche per il diverso peso di palla, è più prestazionale della concorrente Norma. Al vivo di volata si registrano una velocità di 823 m/s e un’energia di 4.391 Joule; a 100 metri 750 m/s e 3.646 Joule; a 200 metri 681 m/s e 3.005 Joule; a 300 metri 615 m/s e 2.454 Joule. Con un azzeramento dell’arma a 100 iarde si registrerà un calo di -3,8 centimetri alla bocca dell’arma; -10,9 centimetri a 200 iarde; -39,4 centimetri a 300 iarde. Le prestazioni offerte dalla soluzione commercializzata da Norma fanno registrare: 740 m/s e 4.438 Joule alla volata; 659 m/s e 3.518 Joule a 100 metri; 583 m/s e 2.755 Joule a 200 metri. Tarando la carabina a 150 metri i cali ottenuti sono pari a +2,6 centimetri a 50 metri; +4,1 centimetri a 100 m; -10,5 centimetri a 200 metri; -54,1 centimetri a 300 metri.
8x57 JS
Conosciuto anche come 8x57 Mauser, l’8x57 JS è una delle munizioni militari più riuscite e diffuse.
La sua storia inizia alla fine dell’Ottocento quando la Commissione dell’Ispettorato per la Fanteria (o Gewehr-PrüfungsKommission - GPK) la progettò per il fucile Gewehr 88; solo successivamente fu adottata anche nel fucile Gewehr 98 progettato da Paul Mauser. La prima versione utilizzava una palla da .318 pollici ed è identificabile dalla lettera I o J (la commissione CIP indica nella nomenclatura ufficiale la lettera J); solo successivamente venne introdotta la palla da .323 pollici, individuabile dalla presenza della lettera S.
L’8x57 JS offre un ampio ventaglio di proposte commerciali, tra cui la Fox Bullets con palla Classic Hunter da 160 grani (coefficiente balistico 0,292) e la Brenneke con palla Tig da 198 grani (coefficiente balistico 0,350). Inizio analizzando le prestazioni dichiarate dal produttore della munizione Fox Bullets: alla bocca dell’arma si registrano una velocità di 860 m/s e un’energia di 3.846 Joule; a 50 metri 810 m/s e 3.410 Joule; a 100 metri 761 m/s e 3.015 Joule; a 150 metri 715 m/s e 2.656 Joule; a 250 metri 670 m/s e 2.332 Joule; a 300 metri 584 m/s e 1.775 Joule. Con una taratura classica di +4,0 centimetri a 100 metri, ossia un gee di 180 metri, i cali saranno di -4,5 centimetri al vivo di volata; +1,6 centimetri a 50 metri; +2,1 centimetri a 150 metri; -4,7 centimetri a 200 metri; infine -35,0 centimetri a 300 metri.
A fronte di una velocità minore causata dal maggior peso della palla, la proposta della Brenneke sviluppa maggiore energia. Infatti dalla tabella balistica del produttore si evince che al vivo di volata la velocità è 800 m/s e l’energia 4.096 Joule; a 100 metri rispettivamente 720 m/s e 3.318 Joule; a 150 metri 681 m/s e 2.968 Joule; a 200 metri di 644 m/s e 2.654 Joule; a 300 metri 573 m/s e 2.101 Joule. Con il solito alzo di +4,0 centimetri a 100 metri (gee 164 metri), alla volata si avrà un calo di -5,0 centimetri; a 160 metri di +1,6 centimetri; a 200 metri di -6,8 centimetri; a 300 metri di -39,8 centimetri.