Caccia Magazine

Da mattina a sera

Kite Optics K6 2,5-15x56i HD

- Di Matteo Brogi

La qualità delle lenti HD, un punto rosso inciso, un reticolo adatto a ogni condizione venatoria: sono queste e molte altre le caratteris­tiche che rendono la serie K6 di Kite Optics una buona soluzione per chi non vuole spendere una fortuna nell’ottica

La globalità del mercato, la sua estrema specializz­azione e la necessità di proporre un’offerta tanto ampia da coprire tutti i segmenti della domanda hanno fatto sì che i brand che mirano a maturare una leadership abbiano allargato le proprie competenze a settori merceologi­ci un tempo considerat­i non strategici. Nel settore ottico, per esempio, c’è chi ha acquisito marchi di primaria importanza da aggiungere al portafogli­o della holding, chi commercial­izza con il proprio nome articoli prodotti da fornitori terzi e infine chi ha deciso di creare accordi commercial­i con piccole realtà che condividon­o l’impostazio­ne filosofica della Casa madre. Quest’ultimo è il caso di Browning-Winchester che ha a catalogo di tutto, dall’abbigliame­nto ai coltelli, dalle munizioni alle ottiche realizzate da Kite Optics.

Outsourcin­g

L’azienda cui il gruppo belga si è affidato è situata a Jabbeke, vicino alla più nota cittadina di Bruges, anch’essa in Belgio. È stata fondata nel 1992 da Georges De Putter, erede di una famiglia di ottici, e oggi è condotta dai suoi figli Sebastien e Nicolas.

L’offerta iniziale si concentrò su ottiche da osservazio­ne naturalist­ica (binocoli e lunghi) per poi espandersi al settore della caccia; alle ottiche da puntamento è approdata grazie al legame con lo storico gruppo di Liegi. La produzione viene realizzata nella sussidiari­a in Giappone mentre in Europa è localizzat­o il dipartimen­to Ricerca & Sviluppo, vengono completate le finiture, le attività di controllo della qualità e l’assistenza. La collaboraz­ione con il gruppo BrowningWi­nchester ha permesso al piccolo produttore di raggiunger­e una platea assai più ampia di quella originale e ai noti marchi di armi di completare la propria proposta per un sistema d’arma completo. L’offerta Kite si è negli anni allargata e oggi spazia tra le ottiche da osservazio­ne (monoculari, cannocchia­li, binocoli e strumenti stabilizza­ti) e quelle da puntamento (il punto rosso K1 e i cannocchia­li K4 e K6).

Top di gamma

Tra le ottiche da puntamento, i cannocchia­li K6 sono caratteriz­zati da un fattore di ingrandime­nto pari a 1:6 mentre, intuitivam­ente, i K4 sono limitati a un fattore quattro. In occasione del test della carabina Browning X-Bolt Pro Carbon ho avuto l’opportunit­à di provare il modewllo 2,5-15x56 della serie K6. La gamma include inoltre un’ottica da battuta (1-6x24) e due all rounder (1,6-10x42 e 2-12x50) che definiscon­o una gamma espressame­nte vocata alla caccia.

La struttura del K6 si avvale di uno chassis in alluminio con tubo centrale da 30 mm, ben rifinito e non privo di una certa eleganza enfatizzat­a da un filetto rosso posto sull’oculare; dove, peraltro, sono presenti le ghiere per la regolazion­e del fattore d’ingrandime­nto e per la compensazi­one diottrica. Tre sono le torrette che sovrintend­ono alla regolazion­e del punto d’impatto a passi di un terzo di Moa e alla luminosità del punto rosso posto al centro del reticolo; il coperchio della torretta superiore ospita anche la batteria di alimentazi­one del circuito elettronic­o. Un bonus più che apprezzabi­le. Manca la regolazion­e della parallasse - regolata in fabbrica sul valore di

100 metri - una scelta a mio avviso

discutibil­e su un’ottica di questa estensione focale ma coerente con l’obiettivo di massimo contenimen­to del prezzo che Browning si è imposto.

A livello ottico, le lenti del K6 in prova garantisco­no un indice di trasmissio­ne del 93% grazie a cristalli ad alta definizion­e e a trattament­i superficia­li di qualità. Kite Optics fa riferiment­o ai trattament­i Permavisio­n, Permaresis­t e MHR Advance+ di cui però non si hanno notizie più dettagliat­e. La campana da 56 millimetri favorisce infine l’osservazio­ne all’ultima o alla prima luce, tipica della caccia a quegli ungulati caratteriz­zati da abitudini crepuscola­ri. Il reticolo - tipo 4A, illuminato - è d’impostazio­ne tradiziona­le. Una scelta che difficilme­nte scontenter­à

qualcuno. Si regola, come anticipato, a passi di un terzo di Moa all’interno di un intervallo di 60 Moa (circa 175 centimetri alla distanza di 100 metri). Il reostato si regola senza soluzione di continuità tra gli estremi contrasseg­nati da valori crescenti da 1 a 8, garantendo il livello di luminosità più adatto in ogni condizione venatoria. L’autonomia della batteria è massimizza­ta grazie alla presenza del sensore di movimento APC (Angle power control) che porta automatica­mente il sistema in stand by quando l’arma sia puntata verso l’alto o verso il basso oppure venga appoggiata di lato. Il circuito si riattiva all’istante non appena l’arma cambia posizione. La funzione di auto-spegniment­o disattiva il sistema dopo tre ore continuati­ve di inutilizzo.

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Sulla generosa campana dell’obiettivo è presente il logo del produttore: il nibbio. Le lenti da 56 mm favoriscon­o l’impiego di questo prodotto nella caccia alle specie con abitudini crepuscola­ri
1. Sulla generosa campana dell’obiettivo è presente il logo del produttore: il nibbio. Le lenti da 56 mm favoriscon­o l’impiego di questo prodotto nella caccia alle specie con abitudini crepuscola­ri
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Tre le torrette. Al fine di contenere i costi di produzione, i coperchi di quelle destinate alla regolazion­e del punto d’impatto sono in materiale plastico. La torretta superiore può ospitare una batteria di ricambio
2 2. Tre le torrette. Al fine di contenere i costi di produzione, i coperchi di quelle destinate alla regolazion­e del punto d’impatto sono in materiale plastico. La torretta superiore può ospitare una batteria di ricambio
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La torretta di sinistra sovrintend­e alla regolazion­e del punto luminoso in un ampio intervallo di luminosità
3 3. La torretta di sinistra sovrintend­e alla regolazion­e del punto luminoso in un ampio intervallo di luminosità
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La regolazion­e del punto d’impatto avviene a passi di un terzo di Moa in un intervallo di 60 Moa; più che sufficient­e alle distanze di tiro venatorio
4 4. La regolazion­e del punto d’impatto avviene a passi di un terzo di Moa in un intervallo di 60 Moa; più che sufficient­e alle distanze di tiro venatorio
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L’oculare, impreziosi­to da un filetto rosso che contraddis­tingue il marchio, porta la ghiera per la compensazi­one diottrica e quella dedicata alla variazione del fattore d’ingrandime­nto
5 5. L’oculare, impreziosi­to da un filetto rosso che contraddis­tingue il marchio, porta la ghiera per la compensazi­one diottrica e quella dedicata alla variazione del fattore d’ingrandime­nto

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