A che ora ci vediamo?
Per una buona riuscita della caccia da appostamento fisso ai turdidi è necessario conoscere i costumi delle varie specie. Una conoscenza che, peraltro, serve per ogni forma di caccia, da fermo e in movimento e con qualunque selvatico. Dal capanno, tuttavia, stando nascosti, non visti e silenziosi, potremo studiare e apprendere i comportamenti degli alati non spaventati o condizionati dalla presenza umana.
I turdidi seguono degli orari? Certamente sì. Alle primissime luci, tordo bottaccio e merlo fanno a gara a chi arriva primo e sovente è quest’ultimo a vincere l’inconsapevole competizione. Entrambi tendono a posarsi nel folto, anche non troppo in alto, e conservano per un po’ un’immobilità pressoché totale. Questa attitudine, unita alla scarsità di luce, fa sì che uno di questi selvatici entrato nell’impianto non visto dal cacciatore sia quasi sicuramente perduto, perché quando si farà notare sarà al momento dell’involo per andarsene, magari chioccolando sonoramente come solo i merli sanno fare. Il bottaccio a volte scende a terra per qualche istante, dopo di che con un breve volo ritorna sull’albero e tale sequenza può essere ripetuta più volte dal medesimo soggetto. Il tordo sassello, se isolato, può anch’esso comportarsi in questa maniera, cioè arrivando al capanno in orario antelucano e posandosi nel fitto, senza dubbio, però, più in alto rispetto alle altre due specie citate. Atteggiamento che qualche volta abbiamo osservato anche nella cesena, ma solo se isolata; questa e il sassello sono uccelli che si fanno vedere a giorno pieno. Nei giorni di passo, che per queste due specie si sovrappongono con frequenza, così come si sovrappongono quelli di merlo e tordo, è abbastanza facile osservare branchetti più o meno consistenti di sasselli e di cesene, in transito nel bel mezzo della giornata. Per non farci prendere troppo di sorpresa dai visitatori molto mattutini, teniamo anche presente il comportamento dei richiami vivi che passano da un canto a toni e volume alti a un altro assai più sommesso, quasi sottovoce, allorché un selvatico si sia posato nelle immediate vicinanze delle gabbie. Sarà quello, per noi, il momento di aguzzare il più possibile la vista.