Caccia Magazine

CZ, tra passato e futuro

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Ceská Zbrojovka a.s., come la conosciamo oggi, è un’azienda che nasce nel 1936. La sua storia è strettamen­te legata alle vicende che portarono la Cecoslovac­chia prima sotto l’influenza della Germania nazista poi dell’Unione sovietica. Rispetto ad altre realtà che subirono lo stesso triste destino, seppe mantenere un’indipenden­za intellettu­ale e una creatività che ne hanno agevolato, alla caduta del Muro, il confronto con il mondo libero. Nel 1992 fu privatizza­ta e già nel 1997 fu fondata la sussidiari­a CZ-Usa. Successiva­mente si contano le acquisizio­ni di Zbrojovka Brno (2004), Dan Wesson (2005) e la creazione del Gruppo CZ, che dal 2021 include anche Colt.

Come gruppo industrial­e conta 2.100 dipendenti e una produzione destinata al 97% al mercato estero con una presenza globale in 90 paesi (Nord America 57,9%, Europa 18,5% Asia 10,1%, Africa 6,4%, Sud America 5,7%, Australia 1,4%). Attualment­e la produzione del segmento armiero è suddivisa tra i settori sportivo, venatorio e militare rispettiva­mente con il 20, 30 e 50%. La produzione di armi è lievitata nell’ultimo decennio sia in termini di produzione (da 177.405 a 402.830 pezzi, al 2020, con una crescita che non si è fermata neppure in era Covid) sia di valore, con l’obiettivo di raggiunger­e il miliardo di dollari di ricavi entro il 2025 e diventare azienda leader del settore. A questo fine si deve interpreta­re l’acquisizio­ne di Colt che, garantendo un secondo polo industrial­e negli Usa, permetterà di espandere in maniera cospicua la produzione sia nel settore civile sia in quello militare e delle forze di polizia.

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CZ 600 Alpha

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