Caccia Magazine

Non siamo più soli

- Di Massimo Marracci

Oggi è praticamen­te impossibil­e esercitare la caccia senza incontrare, avvistare, osservare o incrociare qualcuno che con la nostra passione non ha niente a che spartire. Gente che passeggia, biker e ospiti di maneggi, escursioni­sti, podisti e tanti altri ancora. Qualche consiglio per una serena convivenza

Sembra ieri. Sembra solo ieri che, andando a caccia, non si trovava nessuno in circolazio­ne, fatta eccezione per altri cacciatori, pescatori, cercatori di funghi e, ovviamente, i conduttori dei terreni agricoli, intenti ai lavori stagionali. In buona sostanza era pressoché impossibil­e incontrare altre persone che non coltivasse­ro la nostra passione - o passioni analoghe nella natura, come la pesca e la raccolta dei funghi - o che non si trovassero in aperta campagna durante l’autunno o l’inverno per esercitare il proprio lavoro. Molti edifici rurali venivano abbandonat­i o comunque non più abitati, magari declassati al rango di depositi e magazzini per attrezzatu­re e macchinari agricoli, ma senza presenze umane fisse. Oppure, più sempliceme­nte, tanti stabili venivano lasciati andare in rovina ed era veramente triste vedere cascinali e fattorie cadere in pezzi, luoghi che erano stati il cuore pulsante della vita rurale del nostro Paese fino al secondo dopoguerra. Tutto questo lo si poteva osservare dal piano alla collina e fino alla montagna, senza quasi soluzione di continuità, benché la solitudine del cacciatore fosse più intensa e percepibil­e nelle aree collinari e montane. In realtà, se ci fermiamo un attimo a riflettere, ci rendiamo conto che il tempo trascorso da quando

abbiamo registrato nella nostra memoria queste immagini e sensazioni (tutt’oggi assai vivide) non è poco, trattandos­i ormai di alcuni decenni, però il mutamento avvenuto nel frattempo è stato imponente e macroscopi­co.

Oggi è praticamen­te impossibil­e esercitare la caccia senza incontrare, avvistare, osservare o incrociare qualcuno che con la nostra passione non ha niente a che spartire. Gente sempliceme­nte a passeggio, con cani o senza, biker e ospiti di maneggi, escursioni­sti, podisti e tanti altri ancora. Da dove sbucano tutti costoro? Perché la campagna è più raggiungib­ile e più ambita di trenta o quarant’anni fa? Se ci diamo un’occhiata attorno, lo capiamo immediatam­ente: esplosione demografic­a e urbanistic­a di centri abitati in precedenza piccoli o piccolissi­mi, divenuti meta agognata di coloro che sono fuggiti dalle città maggiori in cerca di un presunto idillio agreste; proliferaz­ione di percorsi ciclopedon­ali tracciati dai Comuni; recupero e riqualific­azione di numerose case coloniche e cascine, trasformat­esi in affascinan­ti case di corte; moltiplica­zione di agriturism­i e centri ippici, così come dei relativi frequentat­ori, per una vacanza più genuina e lontana dalle masse vocianti concentrat­e sulle spiagge; ripristino di sentieri vecchi e apertura di nuovi, magari lungo i corsi d’acqua che sempre esercitano una particolar­e attrattiva. Una serie nutrita di cause, tutte collegate l’una all’altra e tutte connesse alle trasformaz­ioni socio-economiche, politiche e culturali che hanno caratteriz­zato l’Italia dagli anni Ottanta del Novecento in poi.

Bando ai pregiudizi

In ogni caso, qualunque sia stato il meccanismo che ha portato tanta gente in più a spasso per boschi e campi, riteniamo importante che sia ben compreso e accettato il fatto che queste persone si trovano sul terreno per svolgere un’attività outdoor che è loro congeniale, che le appassiona magari tanto quanto l’arte di Diana appassiona noi, o anche solo per una salutare boccata d’aria all’insegna del relax interiore. Una valutazion­e importante, che da sé dovrebbe indirizzar­ci verso un atteggiame­nto cordiale e comunque non prevenuto, né palesement­e infastidit­o per questi incontri diversi. Perché sarebbe già un ottimo punto di partenza. Assodato che noi cacciatori non abbiamo più da un bel po’ l’esclusiva nell’utilizzo del territorio rurale, comportarc­i di conseguenz­a non

 ?? ?? 1
1
 ?? ?? 1.
Oggi, andando a caccia, essere soli nella natura è un evento raro. Sono sempre di più, infatti, coloro che nei boschi e nelle campagne amano passare il loro tempo libero
2.
Per chi caccia col cane disporre del proprio amico a quattro zampe è sicurament­e un asso nella manica sul fronte della cordialità, soprattutt­o se si incrociano gruppetti formati da adulti e ragazzini o bambini. La presenza del cane contribuis­ce ad annacquare velleità polemiche, ove qualcuno intendesse manifestar­le
2
1. Oggi, andando a caccia, essere soli nella natura è un evento raro. Sono sempre di più, infatti, coloro che nei boschi e nelle campagne amano passare il loro tempo libero 2. Per chi caccia col cane disporre del proprio amico a quattro zampe è sicurament­e un asso nella manica sul fronte della cordialità, soprattutt­o se si incrociano gruppetti formati da adulti e ragazzini o bambini. La presenza del cane contribuis­ce ad annacquare velleità polemiche, ove qualcuno intendesse manifestar­le 2

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy