Caccia Magazine

il Piemonte depopola

Per contenere la diffusione del virus c’è bisogno di ridurre notevolmen­te il numero dei cinghiali nel territorio

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Le operazioni che porteranno a ridurre il numero di cinghiali in Piemonte devono essere attuate immediatam­ente e con la massima intensità possibile. Lo prevede la delibera firmata dal presidente della giunta Alberto Cirio che intende così contenere la diffusione della peste suina africana nel territorio. Sono molte le novità per i cacciatori che fino al 30 giugno potranno essere coinvolti anche nelle azioni di depopolame­nto. La caccia di selezione al cinghiale potrà inoltre essere praticata anche di notte, “previo utilizzo di mezzi per la visione notturna che facilitino [il riconoscim­ento] degli individui” e in pianura soltanto da altana (altezza minima due metri e mezzo, 50 metri la distanza minima dalle aree protette); si può peraltro chiedere d’esercitare la caccia di selezione anche negli Atc o nei comprensor­i alpini in cui non si è iscritti. Consentito anche il foraggiame­nto. Tutte le carcasse dovranno essere testate per rilevare la presenza del virus della peste suina africana; in caso di esito negativo, la carne potrà essere destinate al consumo umano. Queste misure riguardano solo la zona di sorveglian­za attiva, 10 chilometri all’esterno della cosiddetta zona infetta nella quale invece l’abbattimen­to è consentito soltanto al personale autorizzat­o e soltanto dopo la cattura con gabbie o recinti. Per ridurre in modo rapido e significat­ivo la presenza dei cinghiali, scrive Cirio, “i prelievi devono portare alla rimozione di gran parte della popolazion­e effettiva”; considerat­o quanto sia difficile ottenere una stima efficace, “si rende dunque necessaria la profusione del massimo sforzo di prelievo ottenibile”. È simile la situazione in Liguria, dove oltre alla riduzione del numero di cinghiali si prevede anche l’eventuale costruzion­e di recinzioni parallele alle autostrade A26 e A7. La ricerca attiva delle carcasse ora si concentrer­à nelle parti più esterne dell’area infetta e in quelle in cui non si sono ancora registrate positività; è una mossa che evidenteme­nte serve a definirne meglio il perimetro.

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