Due case in una
AMeda, nella provincia di Monza Brianza, dove un tempo sorgeva una piccola casa degli anni Cinquanta, oggi si trovano due ville costruite su misura per due fratelli, la cui idea iniziale era vivere in abitazioni gemelle, indipendenti, dal design minimale ed elegante. «Il concept iniziale, che prevedeva volumi identici leggermente disassati, è stato plasmato in base alle reali esigenze dei committenti - spiegano gli architetti Annalisa Grasselli e Matteo Rota dello studio Marg -, con i quali abbiamo lavorato a stretto contatto, per comprenderne le necessità, fino a sviluppare due residenze sartoriali, una disposta tutta su un piano, l’altra su due, con zona giorno al piano terra e zona notte al livello superiore». Esternamente, i corpi di fabbrica si presentano con forme architettonicamente molto semplici ed essenziali, due parallelepipedi tra loro scomposti, con il fronte
Grandi vetrate e avancorpi a sbalzo sono le principali caratteristiche di due ville racchiuse in un unico involucro elegante ed efficiente
principale esposto a est, quasi completamente aperto grazie ad ampie vetrate protette da un portico continuo, progettato per schermare gli interni da un eccessivo irraggiamento estivo, con al di sopra terrazze continue. Internamente, l’abitazione ad un piano è caratterizzata da uno spazioso soggiorno a doppia altezza, illuminato da due file di ampie finestre sovrapposte, in affaccio sul giardino. Una leggera scala in ferro con pedate rifinite in legno, dal design rigoroso, collega il living a un piccolo soppalco da cui si accede al terrazzo. Nella seconda unità, un grande open space completamente finestrato caratterizza il piano rialzato, dove gli unici elementi divisori sono arredi su misura.
Una scala in gradini sospesi di cemento grezzo conduce alla zona notte. Un piano interrato ospita i locali tecnici, le autorimesse e le cantine. Le bianche superfici esterne nascondono lo scheletro strutturale in cemento armato,
solidale con la platea di fondazione e con le pareti di tamponamento in blocchi poroton. Terrazzi e balconi movimentano la composizione architettonica, ma hanno messo alla prova i tecnici nella gestione dei ponti termici, risolti attraverso il sistema Isokorb di Schöck Italia Srl, studiato per isolare termicamente gli elementi strutturali a sbalzo e fungere al contempo da parti costitutive dell’edificio. L’involucro architettonico così costituito è isolato da 20 centimetri di eps a celle aperte ed è continuo anche lungo la copertura piana rifinita in guaina e ghiaia, resa calpestabile per la manutenzione dei pannelli solari e della vasca di raccolta per il recupero delle acque piovane, riutilizzate per gli scarichi sanitari e per l’irrigazione del giardino. Entrambe le case sono servite da un sistema radiante a pavimento, alimentato da pompe di calore aria acqua firmate Viessmann. L’impianto fotovoltaico produce l’energia necessaria per soddisfare i fabbisogni energetici delle abitazioni, mentre per l’acqua calda sanitaria, a supporto della pompa di calore, era stata installata una caldaia a condensazione da 25 KW per ciascuna casa, ma ad oggi non è mai stata accesa. A completamento del comparto tecnologico, entrambe le case sono dotate di un sistema di ventilazione meccanica controllata firmata Rehau, che immette in ambiente aria sempre pulita e calda d’inverno, grazie al recuperatore di calore.