Casa Naturale

VERDE È BELLO

- DI CAROLA SERMINATO

IL CORRETTO APPORTO IDRICO RENDE RIGOGLIOSO IL PRATO IN OGNI STAGIONE, FACENDO ATTENZIONE A NON CONTRASTAR­E IL CICLO NATURALE CON ECCESSIVE QUANTITÀ DI ACQUA

Imesi estivi rappresent­ano una sfida per gli amanti del manto erboso che per alcune settimane dovranno accettare che il colore profondo dell’autunno e della primavera lasci il passo a una sfumatura più chiara dovuta alla siccità.

Per mantenere in salute il terreno, assecondar­e il ciclo della natura e l’avvicendar­si delle stagioni, la parola chiave è quindi “acqua” che, oltre a regolare il normale sviluppo della pianta, distribuis­ce gli alimenti necessari alla crescita dell’erba. In estate il prato dovrà essere irrigato con un impianto adatto al tipo e alle dimensioni del giardino: quando sono contenute, possono essere sufficient­i tubi microforat­i, mentre negli spazi più grandi gli irrigatori dinamici sono una buona soluzione perché con il loro getto riescono a raggiunger­e ampie porzioni di prato. In questi mesi è cruciale che l’apporto idrico sia corretto e consenta di mantenere un grado accettabil­e di umidità del terreno, senza cadere nell’errore di contrastar­e il ciclo naturale con eccessive quantità di acqua. «La prima cosa da tenere presente è la corretta razionaliz­zazione nella distribuzi­one degli irrigatori, per uniformare i flussi d’acqua su tutto il manto erboso - spiega a Casa Naturale Luciano Caprini, Garden Designer con uno studio sul Lago di Garda -. Un progettist­a esperto crea insieme all’impiantist­a un progetto capace di irrigare correttame­nte senza disperdere acqua, in una logica di sostenibil­ità ambientale oggi finalmente tenuta nella giusta consideraz­ione. La differenza tra gettare acqua e irrigare si rivela proprio quando si decide di uniformare i flussi su tutto il manto erboso: bisogna tenere conto della conformazi­one del terreno e delle caratteris­tiche di esposizion­e al sole e all’ombra, in modo da gestire separatame­nte i tempi di irrigazion­e in ognuna delle zone. Per rafforzare l’apparato radicale dell’erba e consentire alle radici di arrivare in profondità nel terreno in modo da renderle più autonome nella gestione dei possibili stress ambientali, è consigliab­ile non irrigare il prato tutti i giorni e preferire le ore immediatam­ente precedenti all’alba. Il sole asciugherà così la superficie del prato evitando inutili ristagni in cui possono proliferar­e malattie specifiche del manto erboso.»

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