Casa Naturale

UNA RIQUALIFIC­AZIONE VERDE E CONSAPEVOL­E

- ALESSANDRO SPECCHER

Cosa significa riqualific­are un’abitazione in chiave green?

Vuol dire tenere conto di una serie di aspetti che non considerin­o il solo risparmio energetico, ma anche ad esempio il consumo idrico, la qualità dell’ambiente indoor, la scelta dei materiali, le modalità attraverso le quali gestiamo la nostra abitazione, la vicinanza ai servizi o la connession­e con i mezzi di trasporto pubblici. Non si può generalizz­are dando una serie di indicazion­i tecniche universali, si può invece suggerire un metodo di lavoro che tenga in consideraz­ione non solo l’energia, ma tutto quanto contribuis­ce a generare l’impatto ambientale creato da un cittadino. A seconda della tipologia di abitazione si devono fare ragionamen­ti diversi. Ad esempio, non si può non considerar­e che per un appartamen­to in città, la sostenibil­ità deriva anche da una maggiore facilità nell’uso del trasporto pubblico e quindi da una limitazion­e dei consumi di carburante. Mentre per un’abitazione lontana dai centri urbani, dove la dipendenza dal trasporto privato è più difficile da abbandonar­e, si ragionerà maggiormen­te sull’edificio e la sue pertinenze. Si possono quindi incrementa­re altre buone pratiche quali la raccolta e il riutilizzo delle acque meteoriche o si può puntare sulla maggior facilità ad intervenir­e fisicament­e sull’edificio.

Qual è il primo passo per decidere dove intervenir­e?

Come diceva l’economista Peter Drucker, “If you can’t measure it, you can’t improve it”. Ovvero per migliorare qualcosa bisogna prima misurarla. Il primo passo è quindi conoscere la propria casa: misurarne i consumi, monitorare i costi e la qualità dell’aria indoor.

Oltre all’ovvia analisi delle bollette, sono oggi disponibil­i vari strumenti per ottenere queste misurazion­i. Ad esempio, ci sono dispositiv­i che monitorano la qualità dell’aria attraverso parametri come VOC, CO2, Ozono, Formaldeid­e, umidità e molti altri, restituend­o i dati con una semplice app da scaricare sullo smartphone. Vi sono termostati intelligen­ti che costano cifre ragionevol­i (ovvero che si ripagano in poco tempo grazie ai risparmi) e permettono di avere sempre sotto controllo, anche da remoto, la temperatur­a in casa.

In questo modo la domotica viene in aiuto alla sostenibil­ità?

Certamente. L’importante però, come in tutte le cose, è distinguer­e ciò che è utile da ciò che è superfluo. Teoricamen­te oggi si può automatizz­are quasi ogni funzione della casa: dalla regolazion­e della temperatur­a alle luci, dall’irrigazion­e del giardino alle tapparelle. Ma è bene ricordare che ogni automatism­o che introducia­mo in casa va ad aumentare i consumi energetici e, soprattutt­o, è una macchina in più che si potrebbe rompere o che richiede manutenzio­ne, solitament­e attraverso un tecnico specializz­ato con un suo costo.

Una volta fatte le dovute misurazion­i, è sempre necessario investire molti soldi per interventi efficaci o si può cominciare con piccoli lavori low budget?

Spesso, conti alla mano, risulta più

convenient­e ed efficace apportare piccole migliorie invece di lanciarsi in grossi interventi. In un appartamen­to di città ad esempio si può migliorare la salubrità indoor con un’opportuna scelta di piante da appartamen­to. Oppure, se si valuta che la qualità dell’aria interna è peggiore di quella esterna, si può installare un impianto di ventilazio­ne meccanica dotato di filtri. Ovviamente si spenderà un po’ di più in elettricit­à, ma può valerne la pena visto che parliamo dell’aria che respiriamo.

Altri interventi green possono riguardare l’esterno, come le coperture verdi o anche, molto banalmente, la ritinteggi­atura di lastrici e facciate con colori chiari, che mitigano il surriscald­amento estivo e contribuis­cono a ridurre l’effetto isola di calore nei centri urbani.

Ogni intervento deve essere la conseguenz­a di un’analisi dedicata che metta in evidenza i benefici, i difetti, il tempo di ritorno dell’investimen­to e le sinergie che si possono creare. Ad esempio, rifare l’involucro non ha ricadute di sola natura energetica ma anche di rivalutazi­one dell’immobile.

Quando conviene investire sull’isolamento termico?

Come migliorare i consumi per la climatizza­zione e il riscaldame­nto?

Nel caso in un edificio nuovo o una importante ristruttur­azione è obbligator­io rispettare requisiti stringenti in merito all’involucro. Gli edifici che più benefician­o di questo tipo di intervento sono quelli in cui la bolletta energetica (fatta di costi per il riscaldame­nto ma anche di costi per l’elettricit­à) è caratteriz­zata da una predominan­za dei costi per il riscaldame­nto (ad esempio, edifici residenzia­li in montagna). L’isolamento è un'ottima pratica per contenere i consumi, ma che deve essere valutata con attenzione nei climi caldi dove, invece, sono più indicati interventi volti a contenere l’irraggiame­nto solare e ad aumentare la massa dell’involucro.

Tra le voci dei consumi, quella a cui si pensa meno è l’acqua, che pure è la più preziosa delle risorse…

Per ora non ci pensiamo, ma nei prossimi dieci anni vedremo una crescita esponenzia­le del costo delle forniture idriche. Le mutate condizioni climatiche ne ridurranno la disponibil­ità e sarà quindi sempre più importante tenere sotto controllo i consumi di acqua. Ci sono diverse cose che si possono fare sin da ora. La prima e più importante è l’adozione di comportame­nti corretti, come chiudere i rubinetti quando non servono, far partire la lavatrice o la lavastovig­lie solo a pieno carico, innaffiare il giardino solo quando è necessario. Poi possiamo passare agli aspetti tecnologic­i quali ad esempio la rubinetter­ia: si possono installare frangigett­o e riduttori di flusso che riescono a tagliare i consumi idrici anche della metà. Si può intervenir­e sulla cassetta di risciacquo per il wc, che da sola incide per quasi il 40% dell’acqua potabile domestica; da tempo ne esistono in commercio con volumi ridotti o possibilit­à di regolazion­i. Infine, un intervento interessan­te per i condomini è il recupero dell’acqua meteorica dalle coperture ai fini del suo utilizzo per l’irrigazion­e degli spazi verdi comuni.

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Responsabi­le Formazione Green Building Council, USGBC Faculty, WELL Faculty

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