Bioarchitetto
SCEGLIERE LA CASA IN CUI PASSARE LA VITA È COMPLESSO. LO È ANCORA DI PIÙ SCEGLIERE SE COSTRUIRE UNA STRUTTURA EX NOVO O RIQUALIFICARE UN EDIFICIO ESISTENTE. PER PRENDERE LA DECISIONE MIGLIORE DAL PUNTO DI VISTA ECONOMICO E AMBIENTALE, OCCORRE VAGLIARE ENTRAMBE LE IPOTESI
Acquistare o costruire? È lecito il dubbio quando si tratta di realizzare un’abitazione sostenibile ed ecologica, soprattutto se si tratta di zone montane dove il costruito recuperabile è ampio, ma da riqualificare in maniera importante. Non si tratta solo di una questione di costi, ma anche dell’impatto ambientale attribuibile a una ristrutturazione profonda o a un’edificazione da zero.
In ottica di sostenibilità, senza incidere sul consumo di suolo, la sfida della ristrutturazione e della riqualificazione energetica e sostenibile di un immobile è la migliore e anche la più stimolante.
Rispetto poi ai costi, riqualificare un immobile consente un abbattimento di un terzo rispetto alla realizzazione ex-novo. Inoltre, il recupero dell’esistente garantisce un impatto sull’ambiente minore di una nuova edificazione.
Oltre agli ultimi strumenti dell’Ecobonus e Sisma bonus al 110%, ci sono alcune regioni che incentivano direttamente le ristrutturazioni di abitazioni, come prima casa, in particolare nei comuni di montagna, con l’obiettivo di favorire il ripopolamento e il recupero del patrimonio edilizio.
Rimanendo in zona montana, è vero, tuttavia, che il mantenimento del solo scheletro strutturale di un edificio da ristrutturare, sebbene tecnicamente possibile, vincola fortemente la progettazione, poiché allontana da standard qualitativi al di sopra dei limiti normativi. Le strutture prefabbricate in bioedilizia, come possibile scelta per nuova costruzione, d’altra parte, possono offrire il vantaggio di tempi di costruzione brevi e assolutamente certi già in fase contrattuale, ma hanno bisogno della creazione di sotto-servizi - come fognature, linee di alimentazione di gas, corrente elettrica, fibra ottica e altro ancora - che sicuramente incidono come impatto ambientale.
Per cui mi sento di consigliare invece l’ipotesi della demolizione integrale dell’immobile con la ricostruzione ex-novo del volume edilizio che rappresenta l’opzione più logica in zone montane e permette di optare anche per le moderne soluzioni costruttive in legno o altri materiali edili naturali, in alternativa alla realizzazione in tradizionale muratura o a supporto.
Una ristrutturazione profonda di un edificio permette di
elevare sensibilmente le sue prestazioni energetiche. In poche parole, grazie a questo tipo di intervento l’immobile riesce a passare da una classe energetica infima alla classe A, puntando così all’obiettivo “energia quasi zero” o nZEB. Le ristrutturazioni profonde possono essere considerate quelle che generano miglioramenti significativi dell’efficienza energetica.
Più in generale, per essere considerata ‘profonda’ una ristrutturazione dovrebbe generare efficienza in termini sia di energia che di emissioni di gas a effetto serra”. Un esempio che mi viene da proporre è la Casa UD realizzata dall’architetto Tiziana Monterisi a Chamois in Val d’Aosta, un mix di parti costruite ex novo e riqualificate, che ha richiesto una parziale demolizione e il recupero dei materiali originali. Nata sui resti di un vecchio rustico in pietra a secco del 1834, Casa Ud situata a più di 1.800 m. di altezza è a minimo impatto ambientale ed energetico. È una casa passiva, senza condizionamento e senza riscaldamento anche durante l’inverno, ed è isolata con la paglia di riso e rivestita internamente con intonaci in terra cruda e in lolla di riso. La ricostruzione degli esterni è avvenuta impiegando le medesime pietre derivanti dalla demolizione del rudere al fine di riprodurre, il più fedelmente possibile, la tessitura muraria originale.
Per quanto riguarda gli interni un ruolo centrale è stato affidato al legno. Il larice centenario, presente nel vecchio solaio, è stato recuperato durante la fase di demolizione del rudere e, dopo un’operazione di pulizia, è stato levigato, oliato e trasformato, acquisendo nuova vita.
Grazie invece all’utilizzo di materiali esclusivamente di origine naturale a bassa energia grigia, l’impatto ambientale della Casa UD è ridotto al minimo. Il telaio sfrutta, come elemento principale, le caratteristiche isolanti termiche e acustiche della paglia di riso, che garantisce la perfetta traspirabilità delle pareti ed evita fenomeni di condensa, per un livello di comfort ottimale negli spazi abitativi e un ambiente più sano e salutare.