Ethic food
I mercati ortofrutticoli diventano digitali, i consumatori entrano nel processo produttivo, gli chef promuovono guide virtuose. Benvenuti nella nuova, affascinante, frontiera del bio
Se è vero che il mondo del food è sempre più televisivo, esperienziale e comunicatore di storie, prodotti e personaggi, è altrettanto vero che l’attenzione del consumatore verso il
genuino e l’etico è raddoppiata, se non triplicata, rispetto al passato.
Una tendenza che sta prendendo piede è quella di permettere al cliente esigente di osservare passo dopo
passo l’avanzamento della produzione, di conoscere ogni minimo aspetto della filiera, di sentirsi parte integrante del processo agricolo.
Chi risponde perfettamente a questa accattivante e virtuosa
frontiera è Biorfarm, la prima comunità agricola digitale nata per mettere in contatto i piccoli agricoltori con il consumatore finale. Un’idea per certi versi rivoluzionaria anche nell’era del digitale. Sulla piattaforma Biorfarm gli utenti possono adottare gli alberi delle migliori aziende agricole locali bio, creare il proprio campo digitale e seguire la coltivazione naturale dei prodotti grazie ai costanti aggiornamenti da parte di chi se ne prende materialmente cura. Il modello Biorfarm permette così al comune cittadino di creare un legame con la natura e saperne di più sul cibo che assapora tutti i giorni a tavola. Ma consente anche di proteggere le tradizioni dei piccoli agricoltori biologici, ponendo attenzione sull’ambiente e sul sociale. Un altro modello è quello di Cortilia, che celebra lo slow food nell’era dell’on – demand economy. L’ambizione è creare un nuovo modo di fare la spesa, in cui il prodotto finale ha la stessa importanza delle storie che racconta, dell’ambiente in cui è nato, dell’intera sua filiera, della vita dei produttori. Anche qui sono sufficienti pochissimi click per ricevere il servizio: nel giro di sole 24 ore, all’orario indicato, i prodotti freschi a filiera corta e di qualità arrivano in tavola.
Cortilia protegge, accompagna, coccola e controlla con attenzione i singoli piccoli produttori e li inserisce all’interno di una rete virtuosa a servizio della genuinità e del mangiare sano.
Il mondo degli chef non sta certo a guardare. Tra le tante iniziative, una particolarmente stuzzicante e appetitosa arriva dal Belgio. Più precisamente dal Vegetables Chef Frank Fol, che ha presentato la We're Smart Green Guide 2020. Una vera e propria guida che raccoglie le recensioni e le valutazioni di quasi 1000 ristoranti in tutto il mondo classificati da 1 a 5 ravanelli, a seconda della quantità di verdure che utilizzano nei loro piatti. Non un semplice libro da sfogliare, ma una sfida per ripensare ai propri modelli di produzione e consumo per un mondo sano e migliore.